27. Non mi ero mai svegliato a causa di una lottatrice di sumo.

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James

Sento qualcosa che mi colpisce violentemente le costole, e il respiro mi si blocca in gola.

Mugolo di dolore e mi giro dall'altra parte, ma non risolvo niente, dato che adesso vengo colpito alla schiena.

Dio mio, non mi sento più la spina dorsale.

Sento un braccio che mi colpisce la testa, nel tentativo di stendersi, e poi me lo ritrovo sul collo, mentre mi blocca la possibilità di respirare e di vivere.

Eh no eh.
Che risveglio di merda è mai questo?!

Afferro il polso e sposto bruscamente il braccio dal mio collo, prendendo successivamente un respiro profondo, ma vengo colpito di nuovo in testa, e ora mi ritrovo un braccio sulla spalla.

Guardo male il braccio e sbuffo infastidito, dopodiché lo ritolgo e mi giro di nuovo per vedere chi è che sta provando a togliermi la vita.

Pessima idea.

Appena mi posiziono sul fianco destro vengo investito da una massa di capelli chiarissimi, che mi impediscono di vedere qualcosa.

Alcuni capelli mi finiscono in bocca, quindi sputacchio un po' e li sposto.

Sposto lo sguardo su Brianna, per cercare di capire se è sveglia e lo fa apposta o se dorme e non si accorge di niente.
E dopo essermi accertato che il suo respiro è regolare e che non sta fingendo, capisco che è un danno anche quando dorme.

Se non fosse stato per lei a quest'ora starei ancora dormendo, ma destino vuole che io sia capitato accanto ad una killer sonnambula.

Non mi ero mai svegliato a causa di una lottatrice di sumo.

Alzo di poco la testa e vedo che ci siamo solo noi due sul letto, così mi sposto più in là e provo a riaddormentarmi.
Nel frattempo Brianna si avvicina a me e appoggia la testa sulla mia schiena, usandomi come materassino umano. E ci addormentiamo così, praticamente appiccicati.

*****

Apro di scatto gli occhi appena la mia faccia entra in collisione con il pavimento.
Mi guardo intorno smarrito, cercando di capire dove sono e il perché, e appena rammento le ultime ventiquattro ore sospiro di sollievo, tranquillizzandomi immediatamente.

Mi alzo in piedi e allungo le braccia verso l'alto, stiracchiandomi la schiena, dopodiché sbadiglio e mi giro verso il letto, vedendo il perché sono caduto.

Brianna.
Quella piccola pazza non sta ferma neanche quando dorme.
È un danno iperattivo umano.

La fisso per un po', osservandola nei dettagli, finché non inizia ad agitarsi, continuando a girarsi da una parte all'altra del letto.

Oddio.
L'ho traumatizzata fissandola come uno stalker.

Mi siedo semplicemente sul bordo del letto, continuando a guardarla, ma quando inizia a piangere nel sonno e a mormorare «no, lui no», inizio seriamente a preoccuparmi.

Mi alzo in piedi di scatto, iniziando a scuoterla per svegliarla, ma sembra impossibile riuscirci.

Oddio che ansia.

Continuo a scuoterla più forte, provando anche a chiamarla, ma lei non apre gli occhi.

Sono completamente in preda al panico, così faccio la prima cosa che mi passa per la mente.
Spingo Brianna giù dal letto, per farla arrivare sul pavimento.

Appena cade si sveglia di scatto.
«Ma che cazzo...» mormora, guardandosi in giro spaesata.

Appena il suo sguardo si posa su di me realizza che sono stato io a buttarla giù dal letto e la sua espressione cambia.
«Ma quanto puoi essere deficiente? Ma ti sembra il modo di svegliarmi questo, eh?» urla.

Alzo un sopracciglio. «Guarda che anche tu mi hai svegliato così eh» ribatto.

Mi guarda con sfida. «Io non ero cosciente. Comunque, mi hai fatta accoppiare col pavimento solo per vendetta?»

Rammento il motivo per cui l'ho fatto e ritorno ad essere preoccupato. «Piangevi nel sonno e ti agitavi. Non riuscivo a svegliarti. Stai bene?» Appena finisco di parlare mi siedo sul letto e mi avvicino a lei, in attesa della sua risposta.

«Uh, sì, sto bene. Ho sognato la morte di Jack. Succede ogni volta che riguardo Titanic.»

Sono scioccato. «Tu piangi nel sonno per la morte di un attore in un film?»

Mi guarda. «Tanta figaggine non va sprecata neanche per finta.»

Apro e richiudo la bocca più volte, non sapendo cosa dire. «No, cioè, fammi capire. Ti mi stavi facendo venire un infarto per uno stupido film?» chiedo, incredulo.

«Non è uno stupido film» ribatte.

«Lo è.»Prendo un cuscino dal letto e glielo tiro in faccia, dopodiché mi alzo dal letto e vado verso la porta, intenzionato ad uscire dalla stanza.

«Ha appena scritto la tua condanna a morte» la sento dire. Non faccio neanche in tempo a girarmi per capire cosa sta succedendo che la sento salirmi sulla schiena, e per poco non cadiamo entrambi.
«Tu sei pazza.»

«Lo so. Ora vai in cucina, ho fame.»

No, ma fai pure.

Scendo le scale tranquillamente, perché Brianna non pesa niente e vado in cucina.

«Sai dove sono gli altri?» le chiedo, mentre la faccio scendere dalla mia schiena.

Si siede sul tavolo e mi fissa. «Connor e Carly hanno deciso di fare colazione fuori tra di loro, e tornano per pranzo. Mentre Skyler aveva il dentista e ha detto che appena finiva tornava qua.»

«E perché non sapevo niente?»

«Prima Sky e Connor hanno provato a svegliarti, ma ti sei girato dall'altra parte, così hanno svegliato me per dirmi tutto.»

Uh, ha senso.

«D'accordo», dico, «cosa mangiamo per colazione?»

Mi fa girare di scatto, in modo che ora al posto di esserle di fronte le mostro la schiena, e mi indica un mobile in alto. «Lo vedi quello? È il mio pentolone pieno di monete d'oro alla fine dell'arcobaleno. Sono riuscita a convincere i miei genitori ad avere un mobile tutto mio dove mettere le mie scorte di cibo personali, anche se mio padre si ostina a derubarmi, convinto che non me ne accorga. Apri il mobile e scegli quello che vuoi.»

Mi avvicino e lo apro, e non scherzava quando aveva detto che c'era una scorta di cibo.
Fisso per un po' tutto quello che ha, e poi mi viene un'idea.
Mi giro verso di lei. «Che ne dici di preparare i pancake?»

Sorride. «A patto che sia tu a cucinarli. Io in cucina sono un disastro.»

Sorrido. «Ci sto.»

Mai andare dal tatuatore se la sfiga ti perseguitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora