13. Esco con il fantasma di mio marito defunto.

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«È buonissimo. Posso averne un'altra fetta?»

Julie ha preparato il salame di cioccolato come dolce, ed è qualcosa di meraviglioso. Ne ho già mangiate due fette, e sono determinata ad averne una terza.

Magari poi ne prendo anche una quarta, e poi una quinta.
Oppure la pago per venire a fare dolci a casa nostra.

Julie mi sorride, contenta. «Certo Brianna.» Taglia un'altra fetta del salame di cioccolato e me la mette sul piatto, e io mi fiondo subito a mangiarla.

Connor mi guarda divertito. «Sembra che tu non abbia mai mangiato il salame di cioccolato.»

Mando giù il boccone che stavo masticando. «A parte il gelato e il cioccolato, a mia mamma non piacciono i dolci, quindi non li fa mai. E io e mio padre siamo negati in cucina, quindi appena la mamma va a mangiare fuori con le amiche, io e lui siamo disperati e l'ultima volta che abbiamo provato a cucinare era ad una grigliata e, non so come, abbiamo dato fuoco ad un albero nel nostro cortile.» Continuo a mangiare quel fantastico dolce.

«E perché non ordinate il cibo a casa o andate a mangiare fuori?» chiede Skyler.

Eh, no, sai. L'ultima volta mio cugino ha fatto una rissa con il cameriere, e ci hanno cacciato dal ristorante cinese, dicendoci di non tornare mai più.

Mio padre ha lanciato una pizza in faccia, letteralmente, al proprietario della pizzeria, perché lui stava guardando troppo la scollatura del vestito di mia madre.
Quindi siamo stati banditi anche da là.

Invece al sushi mia madre ha vomitato addosso al cuoco, perché diceva che quel sushi faceva schifo.

Io invece ho rotto la vetrina del ristorante italiano, con il mio vecchio cellulare che era un Nokia, e sono riuscita a beccare uno dei pochi punti nel vetro in grado di romperlo.

Eh, la mia famiglia non è in grado di uscire di casa senza fare danni o farsi bandire da qualche posto.

Rido, ripensando a quei momenti.
Ma quando vedo che gli altri mi stanno fissando in attesa di una risposta, torno seria.
Mi gratto la testa, imbarazzata.
«Oh, beh, io, i miei genitori e mio cugino Jase siamo stati banditi dalla pizzeria, dal ristorante cinese, dal sushi e dal ristorante italiano.»

Sono tutti sconvolti.

Oddio, adesso chiamano uno psichiatra.
Mi chiuderanno in un manicomio, me lo sento.
Probabilmente finirò in una cella ad Eichen House.
Addio vita normale.

«Tu e la tua famiglia siete strani. Ve l'hanno mai detto?» rompe il silenzio Paul.

«Sì, chiunque ci abbia conosciuto.»

«Hai fratelli o sorelle?» mi chiede Julie.

«Avrò una sorella o un fratello.»

James mi guarda, visibilmente confuso. «Ma non eri figlia unica?»

«Uh, lo pensavo anch'io. Ma qualche giorno fa i miei genitori sono rimasti incinti.» Mi rendo conto di quello che ho detto, e mi correggo. «Cioè, mia madre è incinta. Per questo hanno invitato i parenti casa domenica, per festeggiare. E poi non sono potuta venire a lavoro lunedì. Mai contraddire i miei nonni quando si tratta di alcol.»

Tutti ridono.

Ma io non scherzo.
Sono serissima.

Si sente il suono del campanello, e Julie si affretta ad andare alla porta.

Una signora anziana entra nel salotto.
Julie ci presenta. «Brianna, lei è la nostra vicina, la signora -»

Ma non finisce la frase, perché la vecchietta la interrompe.
«Ciao Brianna. Come stanno i tuoi genitori?»

Le sorrido. «Ciao signora Porter. I miei stanno bene. Lei come sta?»

«Tutto bene.»

Gli altri ci guardano tutti confusi.

«Vi conoscete?» chiede Julie.

La signora Porter sorride di nuovo. «Sì, è la babysitter di mia nipote.» Poi si gira a guardarmi. «A proposito. Mia figlia vorrebbe sapere se domani pomeriggio puoi tenere la piccola Amanda.»

Adoro i bambini.
Sono così teneri.
Tranne quando urlano come indemoniati.
In quel momento fanno paura.

Le sorrido. «Certo. Rimango a casa di sua figlia o porta Amanda a casa mia?»

«La porta a casa tua. Sicura che non c'è nessuno disturbo?»

«Sicura» ribatto.

Mi guarda dolce. «Sei una così brava ragazza, Brianna.»

Sapessi cosa faccio alle vetrine dei ristoranti italiani e agli alberi del giardino di casa mia.

«Comunque», la signora Porter torna a rivolgersi a Julie. «Sono venuta a portarvi questa torta.» Mostra il sacchetto che ha in mano, e dopodiché tira fuori la torta.

Che buon profumo.
Fosse per me mi ingozzerei di dolci a tutte le ore della mia vita.
E anche dopo.

«Grazie, che gentile.» Julie prende la torta e la mette sul ripiano della cucina.

Intanto la signora Porter si avvicina alla porta. «Ora vado ragazzi! Mike mi sta aspettando qua fuori per una passeggiata!»

Skyler la guarda sorpresa. «Uh, ha trovato un uomo?»

Che bello.
E io sono ancora single.

«Uh, no, esco con mio marito.»

Ma non era morto qualche anno fa? Ero pure andata al suo funerale.

Guardo la signora Porter. «Ma suo marito non era tipo venuto a mancare?»

Sorride, contenta.

Eh, le cedo il mio psichiatra, se vuole.

«Oh, ma infatti esco con il fantasma di mio marito defunto!»

Le cedo anche la stanza al manicomio.

Connor si trattiene dal ridere. «E che fate di bello? Una gita al cimi-» James gli tira una gomitata tra le costole.

La signora Porter sembra non essersi accorta di niente, perché continua a sorridere.

Prima o poi le verrà una paralisi facciale.

«Ma no! Andiamo da un gelataio che è morto qualche anno fa a causa dell'età, e Mike può mangiare tranquillamente i suoi gelati!»

Oddio, cosa ho appena sentito.

La guardo sconvolta. «Ma che bella gita allegra e romantica!»

E ora capisco quando sua figlia si lamenta della madre che parla da sola convinta si poter vedere il fantasma del marito.
Però da un lato è una cosa dolce.
Inquietante, ma dolce.

Ma l'anziana continua a sorridere.

Eh, felice lei.

«Ora devo proprio andare, Mike mi aspetta!» ed esce di casa felice.

James sbatte ripetutamente le palpebre, come per accertarsi che tutto ciò che è appena successo sia reale e non frutto della sua fantasia. «Beh, è stato...» inizia.

«Strano» continua Paul.

«E inquietante» dice Connor.

«E da brividi» termina Skyler.

Julie si avvicina al tavolo. «Brianna, vuoi tu l'ultima fetta di salame al cioccolato?»

Dimentico subito tutto quello che appena successo, e penso solo al dolce.

Sono sicura che i miei occhi si siano illuminati.

«Volentieri» dico.

«Non avevamo dubbi» ribatte Skyler.

Sorrido.

Il cibo è buono.
Soprattutto i dolci.
Mai rifiutare un dolce, soprattutto se è l'ultima fetta.

Mai andare dal tatuatore se la sfiga ti perseguitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora