33. (Prima parte) Solo un'altra bottiglia di birra.

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Mio Dio, le cose degenerano troppo in fretta quando si tratta della mia famiglia.

Zia Sasha e zia Wendy stanno litigando su chi di loro dovrebbe farsi Zac Efron, come se potessero davvero, e a momenti iniziano a tirarsi i capelli.

Nonno Carl e nonno Sean sono completamente ubriachi, cosa strana, e insieme ballano la samba.

Mia madre e Julie, la mamma di James, stanno tenendo il manico della scopa in orizzontale, in modo che Nonna Maria e nonna Verah possano passarci sotto per fare il limbo.

Connor sembra l'unico sobrio - dato che mia madre, anche senza alcol, è completamente fuori di testa - e, insieme a Carly, sta giocando con Aisha.

Skyler e Jase, sono spariti, anche se ho qualche idea su cosa stiano facendo.

Zia Mery questa sera è l'addetta alla musica, e si è messa un cappello con la visiera al contrario, con su la scritta I'm the best and fuck the rest.

Che zia trasgressiva.

Zio Mark e zia Annie fanno un sacco di foto e video.

«Dai, una. Solo un'altra bottiglia di birra.» James è ubriaco fradicio - e sì, ha fatto conoscenza con i miei nonni che ci hanno dato la loro benedizione, nonostante noi non siamo una coppia - e cerca di convincermi a bere un'altra bottiglia di birra.
La proposta è allettante e, nonostante io sia già brilla e nonostante l'ultima volta che eravamo entrambi ubriachi ci siamo baciati, accetto.

Ed è così che da brilla divento ubriaca fradicia.
Colpa anche delle altre tre bottiglie che hanno seguito la prima.

Due giorni prima...
Entro in cucina con il rumore del mio stomaco che brontola in sottofondo.
Mio padre è già andato a lavoro, quindi stamattina andrò a piedi perché mia madre non si fida abbastanza di me da lasciarmi la sua macchina.
«Giorno» dico, sedendomi.

Mia madre mi mette un piatto di pancakes davanti e poi mi passa il barattolo di Nutella.
Sono sicura che al momento i miei occhi siano a forma di cuore.

Inizio a mangiare di fretta, anche perché rischio di dare ritardo, e quando alzo lo sguardo noto mia madre fissarmi insistentemente.

Faccio mente locale per vedere se ultimamente ho combinato guai, ma non mi viene in mente niente, e già questo è strano.

Faccio per chiederle il perché mi fissa, ma mi precede e parla lei per prima.
«Tesoro hai presente che questo weekend è il compleanno di tuo padre, no?»

Annuisco.

«E hai presente che ti avevo detto di volergli fare una festa a sorpresa?»

Annuisco di nuovo, anche se ho un vago ricordo di lei che me lo diceva.

«Ecco, ho già detto ai tuoi nonni e ai tuoi zii di venire e, dato che sono simpatici e che andiamo molto d'accordo, ho deciso di invitare anche Julie e Paul, però non ho i loro numeri. Non è che puoi dirlo tu a Paul a lavoro? Ah, e ovviamente sono invitati anche i figli.»

«Vuoi davvero che il mio capo mi veda ubriaca?» chiedo.
Va bene che lavoro gratis e non mi licenzierà, ma meglio non rischiare.

Lei aggrotta le sopracciglia. «Perchè scusa? Puoi anche rimanere sobria.»

A quel punto scoppio a ridere. «Mamma, ci sono i nonni. I nonni, capisci? Quei due uomini, quelli che hanno contribuito a fare nascere te e papà, quelli che la prima volta che si sono incontrati hanno fatto ubriacare un cane. Pensi davvero che mi lasceranno sobria? Ma per chi li hai presi? Per due uomini maturi?»
Mi asciugo gli occhi che lacrimavano dalle risate.

«Hai ragione tesoro.» Mi frega la Nutella e inizia a mangiarsela con un cucchiaio. «Comunque, ieri ho scritto anche a Carly. Lei ci sarà..»

Alzo gli occhi al cielo. «Mamma, Carly è la mia migliore amica, non tua. Mia.»

Agita la mano davanti al viso. «Tesoro, lei ormai è di famiglia. E poi voglio più bene a lei che a te che sei mia figlia.»

«Grazie tante, Kate. Sei proprio una madre modello» dico sarcastica.
Metto il piatto nel lavandino e poi esco dalla cucina.
«Vado a lavoro. A mai più!»

Esco di casa e inizio a correre, perché per ascoltare lei ora sono in ritardo, ed entro dentro al negozio con il fiatone.

Paul mi guarda male - ormai penso che non abbia altri modi di guardarmi -, Sky mi chiede se ho ancora entrambi i polmoni e James ride.

Eh certo.
Io sto per morire e lui ride.

Guardo la porta e poi Paul. «Perchè la porta era già aperta?»

«Ho fatto riparare la cornice del quadro e l'ho riappeso, non vorrei che tu lo facessi cadere di nuovo.»

Sbuffo. «Pessimista.»

«Realista» ribatte.

«Comuque, questo weekend è il compleanno di mio papà e mamma organizza una festa a sorpresa e siete tutti invitati. Ma-» dico, alzando un indice, «non garantisco una festa sobria, se i miei nonni vi offrono dell'alcol non potete rifiutare o finirà male, se mia zia Mery vi propone vi assaggiare un dolce fatto da lei in quel caso rifiutate assolutamente almeno che non abbiate istinti suicidi, se zia Sasha e zia Wendy litigano non provate a dividerle o finirete in mezzo alla rissa, le mie nonne vi obbligheranno a ballare quindi niente tacchi e zio Mark e zia Annie invece sono tranquilli. Però Jase, loro figlio, non lo è per niente nonostante abbia la mia età, ma dettagli. Mentre la mia migliore amica... oh, beh, lei la conoscete.» L'ultima frase la dico riferita a James e Skyler.

Paul mi guarda in modo strano. «Ci saremo.»
Poi va verso il suo ufficio borbottando «se i suoi parenti sono così allora capisco il perché è strana.»

James mi sorride. «Inventerai un'altra canzone e ballerai sul tavolo come l'altra volta?» dice, riferendosi a quando mia mamma ha fatto vedere loro i video di me ubriaca.

«Farò di meglio. Farò dei video a te mentre sarai ubriaco per colpa dei miei nonni e mentre ballerai con le mie nonne.» Rido al solo pensiero.

Poi mi avvicino a lui. «Se zia Sasha o zia Wendy si avvicinano a te proponendoti qualcosa di strano... tu rifiuta senza farle finire di parlare. Anzi, se è possibile evita qualsiasi discorso con loro» dico seria.

«Okay...» risponde, con una faccia perplessa.

Non ho mica deciso io la famiglia in cui nascere.

Mai andare dal tatuatore se la sfiga ti perseguitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora