11. Fireflies in my heart

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«Prendo un cono tre gusti. Stracciatella, menta e... nutella. Grazie» sorrido alla ragazza con il cappellino bianco da gelataia.
«Non sono affatto stupito, sai?» Tyler è chinato su di me e sento il suo fiato sul collo.
Mi volto nella sua direzione e per poco i nostri nasi non si scontrano.
«Giuro che non ti lascerò assaggiare nemmeno un gusto» gli faccio la linguaccia e mi volto per afferrare il mio gelato.

Mi allontano per permettergli di scegliere i gusti e nel frattempo inizio ad assaporare i miei.

«Vuoi assaggiare?» domanda una volta al mio fianco.
«No grazie» gli sorrido di sfuggita e lui ridacchia aprendomi la porta della gelateria.
«Ora ti porto io in un posto» sussurro affrettando il passo.
«Sei sicura che sia la strada giusta?» chiede dopo alcuni minuti.
Oramai ho finito il mio gelato e mi sono anche sporcata le dita, ma ho cercato di rimediare pulendomele sui pantaloncini.
Meglio non dire come è andata.

«Non temere Tyler» lo rassicuro girandomi nella sua direzione per vedere la sua espressione.
«Eccoci arrivati» spalanco le braccia osservando l'enorme distesa verde di fronte ai miei occhi.
«Mi hai portato in... un parco?» domanda con voce direi delusa.
«Non giudicare un libro dalla copertina» mi volto nella sua direzione e lo osservo.

Ha gli occhi puntati nei miei.
I capelli leggermente spettinati dal vento.
Le labbra sono schiuse e potrei giurare che se le sia leccate poco fa dato il luccichio che vedo sul labbro inferiore.

«Ho una sorpresa per te» sorrido dopodiché inizio a correre verso la mia meta.
«Forza!» urlo da sopra la spalla sperando che lui mi segua.

Mi fermo con il fiato corto e gli occhi immersi nell'oscurità.
«Vieni qui Tyler. Lo spettacolo sta per iniziare» mi siedo su una panchina e sento l'aria spostarsi al movimento di Tyler.
«Di cosa stai parlando?» chiede guardandosi attorno spaesato, solo la luce della luna che gli illumina il viso.
«Shh» lo zittisco guardando trepidante di fronte a me.

Tolgo il telefono dalla tasca dei pantaloncini.
10:59 pm.
«Ci siamo. Guarda di fronte a te» gli tocco un braccio per catturare la sua attenzione e lo sento sussultare per la sorpresa.

Non faccio in tempo a voltarmi che una luce abbagliante mi illumina il viso.
Eccole.

Osservo lo spettacolo sublime che mi si presenta davanti agli occhi, impotente davanti a tanta bellezza.

Centinaia di lucciole si stanno alzando in volo sopra al piccolo laghetto a pochi metri da noi.
È la cosa più bella che abbia mai visto.
È straordinario ciò che la natura può fare.

Danzano nell'aria così leggiadre e soavi da farmi venire i brividi.
Sono così belle.

Immerse da così tanto buio, eppure sono in grado di illuminare perfino Tyler e me.

Lentamente sblocco il mio telefono e vado sulle Playlist facendo partire una canzone.
La canzone perfetta per questo momento.

«Streets that have no name» mi alzo lentamente dalla panchina lasciandoci sopra il telefono.
Vado più vicina alla ringhiera del lago e chiudo gli occhi godendomi la canzone.
«All the lights are turned down low» canto a bassa voce muovendomi nell'aria.
«And the night is here for us» faccio una giravolta beandomi dell'aria fresca che si insinua tra i miei capelli.
«Calling of the wild» apro lentamente gli occhi.
«From the space inside ourselves» mi avvicino con passi lenti a Tyler che mi osserva come estasiato, perso in un altro mondo.
«We are ready, the chosen ones» sono di fronte a lui e adesso posso vederlo con chiarezza.

«Vieni con me» poso una mano sul suo polso e con mio grande stupore non si oppone seguendomi fino a dove io ero pochi secondi fa.
«Non pensare a niente. Chiudi gli occhi e liberati» dico guardandolo.
«Se li chiudo non posso vedere te» sussurra posando una mano tra l'incavo del mio collo e la guancia.

YoungbloodWhere stories live. Discover now