43. Non mi merito una come te

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Osservo Tyler mentre sorride ai suoi amici.
Afferra il boccale di birra e lo fa scontrare contro quello di un ragazzo biondo.

Oggi ha deciso di farmi conoscere alcuni dei suoi amici e così siamo usciti a berci qualcosa in un pub.
Sono davvero felice che mi abbia presentata ai ragazzi, anche se non mi ha chiamata la sua ragazza.
Si è limitato a dire: questa è Emma.
Non nascondo che ci sono rimasta male.

«Tutto bene?» domanda, circondando le mie spalle con il suo braccio muscoloso.
Annuisco, facendogli un leggero sorriso.
«Sei bellissima questa sera» sussurra al mio orecchio, posandomi un bacio sul collo.
Arrossisco, alzando distrattamente lo sguardo, notando che uno dei suoi amici ci sta guardando.
Gli rivolgo un sorriso imbarazzato, dopodiché distolgo lo sguardo.
«Sicura di stare bene?» domanda, facendo uno sguardo interrogativo.
«Ci stanno guardando» sussurro pianissimo per non fare figure.
«Ci credo. È impossibile staccarti gli occhi di dosso» sorride, infilando le dita tra i miei capelli.
Gli rivolgo una veloce occhiata, spintonandolo per il petto.
«Ma loro lo sanno?» domando, poggiando la testa sulla sua spalla.
«Nì» circonda il mio corpo con le sue braccia.
Nì? Ma che diavolo vuol dire?

«Ma credo che lo abbiano capito» sussurra, facendomi alzare la testa.
Incastro i nostri occhi e lui sorride.
«Anche perché tra qualche secondo ti bacerò» sussurra e non faccio in tempo a replicare che le sue labbra si avventano sulle mie, baciandole con delicatezza.
Le lingue si rincorrono per qualche istante, bisognose di stare vicine.

Non capisco. Se non mi ha presentata come la sua ragazza allora perché mi sta baciando davanti a tutti?
Non voglio che pensino che siamo scopamici o cose del genere.

Mi allontano dal suo corpo, cercando di non sembrare troppo brusca e impulsiva, perché capirebbe e non voglio iniziare una discussione davanti a tutti.

Comunque sia Tyler mi osserva con un sopracciglio alzato, ma non va oltre.
Sa anche lui che qualcosa non va.

«Vado in bagno» lo avviso e senza aspettare una risposta mi alzo dal divanetto e con passo svelto attraverso la sala.
Ma dove diavolo è la toilette?

Fermo una cameriera che sta portando un grosso vassoio colmo di bevande e quasi mi sento in colpa.
«Scusami, dove'è il bagno?» domando rivolgendole un sorriso timido.
«Attraversi il corridoio ed è la prima porta che trovi sulla sinistra» la ringrazio e seguo le sue indicazioni.
Quando sono dentro, mi faccio piccola per passare in mezzo ad un gruppo di ragazze che stanno parlando tra di loro.
Sciacquo le mani con l'acqua fredda e le poso sulle guance per rinfrescarmi un po'.

Sistemo i miei capelli che si sono spettinati in una maniera ignota.

Cosa ho di sbagliato?
Perché Tyler non vuole stare con me?
A me non basta quello che stiamo vivendo adesso.
Io voglio poter definirlo il mio ragazzo, avere qualcuno di concreto al mio fianco.
Voglio avere qualcosa di stabile con lui.

E se lui non vuole, se non è innamorato di me, allora è meglio finirla qui.
Anche se io sono follemente innamorata.

«Hey, tutto bene?» distolgo lo sguardo dalla mia figura allo specchio e lo poso su quella di una ragazza dai lunghi capelli neri.
La guardo un po' sorpresa.
«Ehm... si va tutto bene» sussurro spaesata.
Perché me lo ha chiesto?
«È che ti eri incantata e avevi un'espressione strana» mi rivolge un sorriso, mentre io mi mordo il labbro inferiore.
«Ah...sto bene» annuisco, «Grazie» sorrido di nuovo, dopodiché esco velocemente dal bagno per ritornare dagli altri.

Vedo le spalle larghe di Tyler mentre parla con i suoi amici.
Non riesco a sentire niente a causa della musica troppo alta.
Voglio tornare a casa.

YoungbloodWhere stories live. Discover now