53. Love or farewell letter?

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«Come stai?» Hayley mi fissa per qualche istante prima di posare di nuovo lo sguardo sulla strada.
Scuoto la testa, senza darle una risposta, «Tu?» domando.
«Stanca, ma piuttosto bene» sussurra, dopodiché non fa più domande e continua a guidare in silenzio.

Dopo circa mezz'ora di strada finalmente arriviamo in centro a Sydney.
Abbiamo preso d'asporto dal Mac e durante le strada abbiamo cenato.
Guardo distrattamente fuori dalla finestra pensando a tutto quanto.
Mia sorella sa di me e Tyler? Sa che siamo stati insieme?
Magari glielo ha detto mamma, oppure papà.
O forse non lo sa.

Hayley si ferma davanti ad una schiera di palazzi e parcheggia in uno degli spazi liberi.
Usciamo entrambe dalla macchiane e con il suo aiuto portiamo tutte le mie cose fino al cancelletto.
È così diverso da casa nostra qui.
È quasi l'opposto... tutto così moderno e nuovo, quasi finto.
Non mi ci abituerò mai.
Saliamo con l'ascensore fino al quarto piano.

«Non fare caso al disordine. Ho finito di lavorare poco prima di venirti a prendere» infila le chiavi nella serratura della porta e spalanca quest'ultima.
È proprio come lo ricordavo. Spazioso, pulito, ordinato e curato. Proprio come mia sorella.
Adesso capisco perché Hayley se ne sia andata appena avute le possibilità.
Qui è libera di fare ciò che vuole. È responsabile per se stessa ed è lontana dai problemi.
C'è solo lei.

Rimango incantata per qualche secondo a fissare la vetrata dell'appartamento, ma mia sorella mi risveglia.
«Scusami Emma, ma oggi ho fatto il doppio. Vado a dormire» fa un grande sbadiglio e si avvicina a me, «Notte sorellina. Se hai bisogno di qualcosa sono in camera» mi posa un bacio sulla guancia dopodiché stanca e appesantita si dirige verso il corridoio alla nostra destra.

Rimango sola, con ancora il manico della valigia stretto tra la mano destra e lo zaino sulla spalla sinistra.
Okay... ora sei al sicuro Emma.
Sei lontano da tutti e da tutto.
Puoi ritornare a respirare.

Come se non avessi davvero respirato per tutto questo tempo, rilascio un pesante sospiro, inspirando subito dopo.
Con tutte le mie cose mi dirigo verso la parte opposta, giungendo alla camera degli ospiti, che in realtà è diventata la mia camera.

Una volta dentro lascio tutto a terra e mi butto sul letto, chiudendo gli occhi a causa della stanchezza.
Voglio mettermi il pigiama e dormire, o almeno provarci.

Mi alzo e mi piego per aprire la valigia, cercando il mio pigiama. Dopo aver scavato tra i vari vestiti finalmente lo trovo e lo indosso velocemente.
Devo prendere il caricabatterie dallo zaino.
Ho il telefono scarico e voglio prima parlare un po' con Kessie.

Slaccio la zip e ci frugo dentro, ma tocco qualcosa di strano. Sembra carta. Sembra un foglio.
Lo afferro tra le dita e lo porto davanti al viso.
Perché c'è una lettera del mio zaino?
Io non ricordo di averla vista prima d'ora e di sicuro non l'ho messa nello zaino.
La curiosità si fa strada in me, così la apro, facendo attenzione a non romperla.

Ciao Emma.
Probabilmente ti fermerai a leggere questa lettera subito dopo queste due righe, quando capirai chi è il mittente.
Ma non importa. Sento il bisogno di dirtele queste parole che mi opprimono il cuore, anche se magari saranno parole al vento, ma voglio che tu lo sappia.

Mi si mozza il fiato.
Tyler.

Avrei voluto dirti tutto di persona, guardandoti negli occhi e sentendo il tuo profumo dolce, ma so che non lo sopporteresti.
Sembra scontato e so che te l'ho ripetuto per mille volte, ma mi dispiace Emma.
Davvero... mi dispiace con tutto il cuore.
Ti ho spezzata in due e lo vedo.
Mi odierai, ma oggi ti ho seguita, in aeroporto, e ti ho vista così triste e stanca.
Mi sono sentita una merda, un uomo orribile.
Ho visto i tuoi occhi gonfi e pieni di lacrime e avrei voluto tantissimo correrti incontro e stringerti tra le mie braccia, ma ti avrei soltanto sgretolata ancora di più.
So che sei partita per Sydney e so che non hai idea di quando tornerai, ma vorrei solo dirti che sono tornato in Connecticut dai miei.
Non voglio privati della tua famiglia, della tua città e dei tuoi amici.
Non so quando tornerò e se tornerò, ma sentivo il bisogno di dirtelo per farti stare tranquilla.
Puoi tornare quando vuoi perché io non ci sarò.
Forse per noi è davvero finita.
La verità è che non lo so, perché ti sento così distante e fredda che ho paura di fare una mossa falsa e di perderti per sempre.
So solo che non voglio farlo e che sarei disposto a tutto pur di riaverti vicina.
Mi manchi come l'aria Emma.
Mi manca la tua risata, il tuo profumo, la tua felicità e la tua spensieratezza.
Mi manchi tu.
Non sono uno che si arrende, non così facilmente, ma questa volta sono ad un passo dal lasciarti andare, anche se non vorrei.
Ci sono molte cose che non ti ho detto Emma, ti ho nascosto segreti e sentimenti per paura di quello che stava accadendo tra di noi.
Una notte, mentre eravamo a letto e tu ti stavi per addormentare hai detto di amarmi.
Come un coglione ho finto di non averlo mai sentito, ma ti giuro che in quel momento mi sono sentito l'uomo più felice del mondo.
L'ho sentito Emma.
Quel ti amo sussurrato con le labbra incollate al mio collo l'ho sentito vibrare in tutto il mio corpo fino ad arrivare al cuore.
Da quel momento ci pensavo giorno e notte e più le cose si facevano serie più sentivo una sensazione strana.
Non sapevo cosa fare, avevo paura.
Quello che non ti ho mai detto è che ti amo anche io Emma.
Ed è un sentimento strano.
È come se mi mancasse l'aria perennemente è solo tu riuscissi a farmi vivere.
Tu sei ossigeno Emma. Sei vita e un tempo eri anche mia.
O almeno lo credevo, fino a quando tutto è andato a puttane e sei arrivata ad odiarmi.
Mi dispiace per farti sentire in questo modo.
Non te lo meriti. Una persona buona e genuina come te non dovrebbe passare certe cose.
Potrei sembrare un bastardo egoista, ma vorrei che a farti stare così fosse un altro così da poterti consolare tra le mie braccia.
Ti stai allontanando, stai scomparendo.
Ieri sera ho fatto il bucato e mi sono accorto che il tuo profumo stava svanendo dalle lenzuola, così sono impazzito e ho messo sotto sopra casa pur ti trovare qualcosa di tuo fino a quando, in fondo ad uno dei miei cassetti, ho trovato una tua maglia.
Aveva il tuo profumo.
Ti avevo ancora vicina.
Forse. Non lo so più.
Beh... se sei arrivata in fondo alla lettera vorrei scusarmi per la lunghezza e la scrittura.
In realtà penso proprio che io abbia scritto solo a me stesso e che tu non la leggerai mai, ma okay.
Va bene così Emma.
Solo... perdonami un giorno.

Ti amo, Tyler.





Note:
Ciao amori❤️.
Come state?
Io bene!

Questo capitolo è molto, molto importante e romantico.
Vi è piaciuto?

Cosa ne pensate della lettera?
Emma cosa farà adesso?
Prenderà un volo diretto per il Connecticut o rimarrà da Hayley?
Perdonerà Tyler?

Lo scopriremo presto😘.
Fatemi sapere, un bacio💜.

YoungbloodWhere stories live. Discover now