37. You are not enough

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Le mani di Ty sono ancorate ai miei fianchi, mentre io sto mettendo la bustina del tè nella tazza piena d'acqua bollente.
Mi ci vuole tutto il controllo possibile per non far cadere a terra tutto.
Tyler è davvero dannoso per la mia salute mentale.
«Il tuo profumo è così buono che vorrei mangiarti» le sue labbra sono sul mio collo e lo baciano in modo languido.
Oh mamma.
Sorrido alla sua affermazione poggiando la testa sulla sua spalla.
«Devi proprio partire domenica?» domanda e le sue mani scorrono sul mio ventre coperto soltanto dal leggero vestito che indosso.
«Manca quasi una settimana» sussurro alzando un braccio per toccare la sua guancia.
«Farai la brava vero?» domanda scendendo con la mano poco più in basso del mio ventre.
Alzo un sopracciglio, voltandomi completamente nella sua direzione.
«Tu invece, Tyler?» lo sfido con lo sguardo, ma lui non sembra cedere.
«Io faccio sempre il bravo» la sua bocca forma un sorriso perfetto, che mi fa deglutire.
«Certo, certo» poso una mano sul suo petto per allontanarlo, ma lui non si sposta di un millimetro.
«Non guardarmi in quel modo, ragazzina» la sua mano afferra bruscamente il mio braccio, facendomi sbattere al suo petto scolpito.
Le sue mani grandi e virili si spostano sulle mie cosce facendomi sedere sul bancone della cucina, di fianco alla tazza colma di tè.
Mi aggrappo al suo collo per non cadere, imbattendomi nel calore della sua meravigliosa pelle.

«Ammetto che mi mancherà la tua lingua biforcuta» i suoi denti afferrano il mio labbro inferiore tra i denti e lo stringono delicatamente, facendomi andare in iper ventilazione.
«Fingerò di non essermi offesa» scherzo procurandogli un leggero sorriso.
«In entrambi i casi Emma» con irruenza fa scontrare le nostre bocche.
Non ho nemmeno il tempo di elaborare le sue parole che la sua lingua è già a contatto con la mia.
Si rincorrono come se non si fossero mai viste, ma si conoscessero da tempo.
Le sue mani afferrano i miei polsi, portando le mie braccia sopra alla testa, premute contro il legno freddo dei ripiani.
Un gemito mi scappa dalla bocca, susseguito dal suo ringhio virile.
È la mia fine.

«Sei così piccola» morde il mio labbro inferiore, ma questa volta con forza, facendomi quasi male.
Sto per rispondere con qualche balbettio, quando un forte rumore mi fa sussultare.
Un urlo lascia le mie labbra, senza controllo, e Tyler saetta lo sguardo per terra.
La tazza...
«Merda!» fa un grugnito di frustrazione e si allontana da me, per raccogliere i cocci rotti.
Rimango qualche secondo imbambolata, a fissare il vuoto.
Quando mi riprendo scendo dal bancone, stando attenta a non infilzarmi con qualche pezzo.
«Dove posso prendere uno straccio?» domando guardandomi intorno, passando le mani sudate sul mio vestito.
«Prendi pure gli stracci sul tavolo» me li indica velocemente, così mi affretto a prenderli per poi posarli per terra.

Mi rialzo per strizzarli nel lavandino quando vedo lo schermo del telefono di Ty illuminarsi, in segno dell'arrivo di un messaggio.
E non so come, e nemmeno il perché, ma i miei occhi si incastrano sul testo.
Ty si alza di scatto, costringendomi a distogliere lo sguardo e a fare finta di niente.

Sta attento.

Questo recitava il messaggio.
Non ho fatto in tempo a vedere chi fosse il mittente e questo mi confonde ulteriormente le idee.
A cosa dovrebbe stare attento?
Chi glielo avrebbe detto, e perché?
È una minaccia?

Con la testa piena di pensieri sussulto quando Tyler mi tocca una spalla.
«Ti sei tagliata» sussurra, guardandomi stranito.
Forse l'ha capito che io ho visto, ma comunque sia non voglio fargli delle domande.
Perché ciò comporterebbe farlo incazzare e quindi non vederlo più per giorni.
Se il prezzo da pagare per passare del tempo insieme a lui è restare in silenzio, allora va bene.
«Oh...» osservo il mio indice da cui sta sgorgando del sangue, «Scusa non volevo sporcare» balbetto le prime parole che trovo nel cervello, senza rendermi conto di quello che ho detto.
«Ti stai scusando di star sanguinando?» domanda facendo uno sguardo interrogativo.
Faccio un sorriso leggero, rendendomi conto di quanto sia stupida.
«Credo di sì» sussurro con la testa altrove, incatenata ancora a quel messaggio.
«Vieni qui» mi fa segno di avvicinarmi, così lo faccio permettendogli di premere il mio dito con un fazzoletto pulito.
«Ti fa male?» domanda preoccupato, osservando le mie mani, per vedere se mi sono fatta altro.
«No, no» gli sorrido per rassicurarlo.
Apre un cassetto vicino al suo fianco e afferra tra le dita un cerotto.
Me lo avvolge intorno al dito, dopodiché mette tutto a posto.
«Ti fermi da me?» domanda speranzoso, carezzandomi il braccio destro con due dita.
«Ho bisogno di averti accanto» aggiunge in un sussurro, facendomi accelerare i battiti del cuore.

Gli risponderei di sì mille volte, ma quel messaggio mi ha destabilizzata e ho paura che se resterò con lui lo capirà e così inizierà una discussione.
«Non posso. I miei tornano tra un'ora» sussurro abbassando lo sguardo.
«Okay» afferra il mio viso tra le mani, costringendomi a guardarlo negli occhi.
«Sei bellissima» le sue labbra finiscono sulle mie, in un bacio che porta via quasi tutte le mie incertezze, facendo venire a galla tutto l'amore che provo nei suoi confronti.
Perché Tyler è questo.
È fuoco ed è anche acqua, ma entrambi bruciano allo stesso modo.
Ma chi si brucia non è lui. Quella con le ustioni sono io.

«Ti voglio Emma» le sue labbra sono vicino al mio orecchio, a succhiare avidamente la mia pelle sensibile.
«Mi fai impazzire» posa le mani sul mio sedere, strizzandolo lentamente, mentre il mio fiato si spezza.
È troppo sexy, una visione paradisiaca.
«Sei mai stata toccata ragazzina?» domanda prendendomi alla sprovvista.
Si... ho avuto un ragazzo l'anno scorso, ma non mi sono mai spinta oltre ai preliminari.
Che domande sono?
Mi vuole davvero morta.
«Rispondi» tuona mordendomi un lembo di pelle.
«Si» sussurro senza fiato, con le guance completamente rosse dall'imbarazzo.
Per un solo istante lo sento bloccarsi, ma dura poco la sua perplessità poiché riprende a succhiarmi la pelle.
«Scommetto che non ti ha toccata per bene» le sue dita sbottonano il retro del vestito.
«Lo sappiamo entrambi che non sei poi così innocente» la sua voce è roca e bassa e mi fa riempire il corpo di brividi.
Tyler ci sa fare con le parole e adesso sono completamente nelle sue mani.
Accecata dal desiderio e dall'amore.
«Parlami. Voglio sentire la tua voce» in un lampo finisco di nuovo tra le sue braccia muscolose, che mi stringono, trascinandomi in salotto.
Con delicatezza si siede sul divano, facendomi mettere a cavalcioni sul suo corpo tonico.
Sento il suo desiderio premere sulla mia intimità, così abbasso lo sguardo.
«S-scusami» balbetto cercando di non appoggiarmi tranquillamente.
«Dio...» ansima, posando le mani sui miei fianchi.
«Dove sei stata per tutti questi anni?» domanda con sufficienza, attirandomi a sé.
«Se solo fossi più grande saresti mia in questo momento» mi avvolge in un abbraccio, che mi fa cadere in un buco nero.

Non sono mai abbastanza per lui.


Note:
Ciaooo❤️
Si lo so, mi amate adesso ahahaha💁🏼💜.
Ho voluto farvi una sorpresa dato che sono stata assente per un paio di giorni e non ho pubblicato.

Sinceramente non so quando riuscirò a farlo ancora, ma spero il prima possibile🤞🏻.
Voi non avete idea di quante idee ho nella testa.
Non sapete cosa vi aspetta😈.
Non sarete pronte mentalmente ahahah🔥.

Secondo voi da chi arriva il misterioso messaggio?

Fatemi sapere se il capitolo vi è piaciuto.
Un bacio😘.

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