21. Sei un mostro

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Infilo una mano tra i capelli e schiudo leggermente gli occhi.
Ma che ore sono?
Sbadiglio e nel farlo perdo l'equilibrio andando a sbattere contro la parte della cucina.
«Dio... sei un mostro» la voce di mio fratello mi fa fare una smorfia.
Perché deve essere già così odioso di prima mattina?
«No sul serio. Hai un aspetto terribile» sussurra e io annuisco soprappensiero cercando in tutti i modi di aprire gli occhi.
In realtà non ho la minima idea di come io sia arrivata fino in cucina senza rompermi l'osso del collo sulle scale.
Un miracolo.

«Questa volta devo dare ragione a tuo fratello» mia mamma parla e io spalanco la bocca, ma sono troppo stanca per replicare e rimango con la testa appoggiata alla colonna della cucina, intenta a dormire in piedi.
«Avremo ospiti» sussurra e io alzo le sopracciglia.
«Ah si? E quando?» domando poco interessata.
Non è stata una buona idea stare alzata fino a tarda notte a guardare film.
«Ho detto abbiamo» sussurra tra i denti e io apro gli occhi di scatto facendomi venire un giramento di testa.
«Cosa?! Chi?» domando guardando la prima persona che mi compare davanti.
Mio padre.
«C'è qui Tyler» dice lui con un sorriso imbarazzato sulle labbra e io quasi non cado a terra.

Porca trota!
Oh my God.

Non ho il coraggio di spostare lo sguardo dal suo corpo, ma papà sembra propio volermi far fuori quando sposta il suo braccio di lato indicando Tyler al suo fianco.

Io come faccio a guardarlo in faccia adesso?
Indosso una maglia gigante sicuramente sporca di gelato, perché ricordo che questa notte mi è caduto il cucchiaio addosso e, i miei capelli fanno schifo.
Manco mi avesse fatto un nido in testa un procione.
Ma poi i procioni fanno i nidi?
Nah, non credo.

Osservo la maglia bordeaux di Tyler e decido di fermarmi lì.
Se io non vedo lui, lui non può vedere me, giusto?
Ma poi perché lui è qui?
Da quando viene a casa mia?
E di mattina?
Sono confusa.

«Vado a cambiarmi» sussurro e senza aspettare una risposta mi volto e corro di sopra.
Mi fermo a metà corridoio.
Sono talmente rimbambita che sono andata dalla parte opposta alla mia stanza.
Ma dove cavolo è?

Emma riprenditi!
Seconda stanza a destra dalle scale.
Insomma ragazza, quella con scritto "Do not enter" sulla porta.
Si lo so, poco originale, ma mi piaceva.

Corro in bagno per pettinarmi i capelli, se così si possono definire, ma non ne vogliono sapere di essere domati, così decido di farmi una doccia veloce.
Dio... Tyler mi ha vista in questo stato.

                                          *
Faccio un respiro profondo prima di fare l'ultimo scalino.
Non sarà imbarazzante Emma, tranquilla.
E invece lo sarà e anche tanto.

Scrollo la testa ed entro in cucina.
Tutta la mia famiglia è riunita al tavolo in mezzo alla stanza e finalmente vedo Tyler.
Sta bevendo del caffè dalla MIA tazza.
Perché ha la mia tazza tra le mani?
Quella tazza è la cosa più importante della mia vita.
Mi da il buongiorno al mattino e la buonanotte alla sera.
Mi riscalda le mani d'inverno e le raffredda d'estate.
Lei è la mia bimba.
E adesso è tra le grandi mani del mio vicino di casa.

Mhm.
Ora che ci penso non è affatto in cattive mani.
Insomma, quale tazza non vorrebbe stare tra le sue mani.
Okay Emma piantala! Ora!

«Buongiorno» farfuglio imbarazzata.
«Tesoro, vieni. Vuoi qualcosa?» mamma si alza dalla sedia e si dirige verso gli scaffali sopra al lavello.
«I biscotti vanno bene» sussurro e mi avvicino a lei per afferrare il pacchetto.
Ma perché stanno tutti in silenzio?
Guardo mia mamma in cerca di risposte e lei sorride velocemente prima di parlare.
«Tyler starà via per qualche giorno e ci ha chiesto di controllare che fosse tutto a posto con il gas. Ha avuto dei problemi di recente»
Ma io mi sono fermata a "Tyler starà via per un paio di giorni".
Dove va?
E quanto starà?

YoungbloodWhere stories live. Discover now