58. È davvero importante per me

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«Ci vediamo domenica allora» Kassandra mi sorride, aprendomi una delle porte a vetro della scuola.
«Certo. Ti scrivo per dirti l'ora» le lascio un bacio sulla guancia, prima che prenda la strada opposta alla mia.
Osservo le sue spalle mentre se ne va, cominciando a camminare verso il parcheggio, dove mi aspetta mio padre.

Quando però arrivo su un lato del piazzale sento il cuore tremare.
Tyler è appoggiato alla sua macchina, stretto in una giacca di pelle nera che gli stringe i muscoli delle braccia.
Una visione.
Mi osserva da lontano, con le mani dentro le tasche e un sorriso da far girare la testa, sulle labbra.

I miei piedi si muovo da soli verso la sua direzione, senza che io possa fermarli.
È così con lui. Noi siamo così. Due calamite che si attraggono fino a quando non si toccano.

«Cosa ci fai qui?» domando senza riuscire a tenere la bocca chiusa.
Mi maledico per non averlo neanche salutato.
Lui sorride spontaneamente, guardandomi dritto negli occhi.
«Tuo padre ed io abbiamo fatto un cambio» avanza verso di me fino ad appoggiare le sue mani sulle mie spalle.
«Ti porto a pranzo fuori» sussurra avvicinandosi lentamente al mio viso.
Mando giù un groppo di saliva e mi sporgo in avanti.
«Mi sei mancato» ammetto, posando le mani sulla pelle calda del suo collo.
«Anche tu amore» non mi lascia il tempo di replicare che le sue labbra sono sulle mie.
Le schiudo subito, desiderosa di incontrare la sua lingua, che non tarda a scontrarsi contro la mia.
Ci mangiamo le labbra a vicenda, senza pensare a niente, senza pensare a quanto sia sbagliato.

«Come è andata in Belgio?» domando, non appena mi stacco.
Osservo compiaciuta le sue labbra gonfie e rosse per i nostri baci.
«Molto bene. Ho concluso un affare grosso» sorride e a me si scalda il cuore.
Sono davvero felice per lui. Sono fiera che lavori con fatica e che ottenga dei risultati ottimi.
Si sta impegnando tanto per il suo futuro.
«Sono fiera di te» lascio parlare il mio cuore.
Mi accarezza una guancia con un dito, in maniera delicata.
«Mi fai impazzire» sussurra, posando un veloce bacio a stampo sulle mie labbra.
«Hai fame?» domanda, facendomi voltare di scatto verso la portiera della sua macchina.

A questa domanda sento il mio stomaco brontolare.
«Decisamente. Stamattina ho mangiato solo una mela dato che ero in ritardo» sussurro, facendo una faccia sofferente.
«Cosa ti va di mangiare?» domanda, uscendo dal parcheggio della scuola.
«Ho voglia di un bel panino con le patatine» appoggio con delicatezza la mano sopra alla sua che si trova già ancorata alla mia coscia.

Questo è tutto quello che voglio.
Voglio lui e soltanto lui.

«Come è andata a scuola?» domanda, girandosi un secondo per guardarmi.
«Bene. Ho fatto la verifica di chimica» gioco con le nostre dita intrecciate.
Mi stupisco di come nonostante guidi con una sola mano non abbia alcun problema.
«Pensi sia andata bene?» chiede e io scrollo le spalle.
«Lo spero» sussurro, allungandomi per accendere la radio.
«Stasera resti da me?» domanda, facendomi svolazzare le farfalle nello stomaco.

Non dormiamo insieme da un paio di mesi. Da quello che è successo tra di noi.
Abbiamo deciso di andarci piano, di ricominciare a frequentarci come all'inizio, ma non è stato facile.
Tra di noi c'è attrazione fisica, ma Tyler non mi ha pressata.
È sempre stato rispettoso nei miei confronti, limitandosi solo a baci.
Non posso negare di voler qualcosa di più. Voglio sentirmi sua di nuovo, questa volta una volta per tutte.

Mi avvicino al suo orecchio, facendolo trasalire leggermente per il gesto improvviso.
«Avevamo detto di andarci piano» lo provoco, lasciando un bacio sulla sua mascella pronunciata.
«Non è facile resisterti quando giri per casa con quei dannati pantaloncini neri» stringe la presa sulla mia coscia, facendomi arrossire.

Lo ammetto: è possibile che lo abbia fatto di proposito la maggior parte delle volte.
Dopotutto sono una donna e ho bisogno di attenzioni.
Anche Tyler però non è stato da meno.
Non ha sprecato occasione per farmi vedere i suoi addominali da paura o per mostrarsi in boxer.

È stato una sorta di gioco per entrambi, ma non abbiamo ceduto.
Sono fiera di me.

«Li ho comprati apposta» ammico, continuando a baciare la sua guancia, questa volta con più passione.
«Solo per me» sussurra tra i denti, stringendo il volante.
«Solo per te, Tyler» ripeto, sfiorando con le labbra il lobo dell'orecchio.
Ho gli ormoni alle stelle.
Devo darmi una calmata.
«Stasera sei con me» quasi ringhia, «Non accetto obiezioni» la sua voce è decisa e sexy.
Sorrido, lasciando un'ultima bacio alla sua pelle.
«Sì signore» scherzo, ridendo di gusto vedendolo sorridere.

*

Sono accoccolata al petto caldo di Tyler da oramai tutta la sera.
«Devo parlarti di una cosa seria» taglia il silenzio facendomi preoccupare.
Non mi piace il tono che ha usato.
Ho il presentimento che sia una cosa grave.
Mi alzo a sedere, allontanandomi leggermente per guardarlo negli occhi.
«Devo preoccuparmi?» domando con lo sguardo basso, fissando le lenzuola del letto.
Ne abbiamo passate tante e adesso ho paura che qualcos'altro possa dividerci.

Tyler mi afferra per un braccio, obbligandomi a salire sul suo corpo tonico.
Aggrotto le sopracciglia a quel gesto.
«La nostra relazione è una cosa seria per me Emma» parla, alzandomi il viso con una mano.
«E so che anche per te vale lo stesso» aggiunge.
Dove vuole arrivare?
«Voglio presentarti ai miei genitori» dice di getto, facendomi ammattire.
Cosa?
«Beh... ai miei genitori adottivi» si corregge facendo un piccolo sorriso.

Spalanco la bocca, pensando alle sue parole.
Io e i suoi genitori?
È una cosa davvero grossa. È quel passo in più che ho sempre aspettato e adesso che me lo sta porgendo su un piatto d'oro ho il timore.
E se non fossi all'altezza?
Se mi giudicassero?
Non sono ancora una donna. Ho solo diciassette, ma ho al mio fianco un uomo.
E poi... lui è il primogenito di mia madre.
Siamo imparentati.

«So a quello che stai pensando e non dovresti affatto» si avvicina maggiormente a me fino a far scontrare le nostre fronti.
«Loro lo sanno Emma. Ma anche se non fosse non mi importerebbe. Io ti amo e loro devono accettarlo» ci posa un bacio sopra.
«Abbiamo superato di gran lunga i limiti dell'età» sussurra, baciandomi le labbra questa volta.
Io però mi distacco, troppo presa dai miei pensieri.
«Loro sanno che siamo fratellastri Tyler. Accettano il fatto che stiamo insieme?» domando con il magone.
Sento gli occhi riempirsi di lacrime.
«Per loro basta che io sia felice» mi rassicura, asciugandomi le lacrime con i pollici.
«E io lo sono con te Emma» mi sorride, cercando di alleggerire l'atmosfera tesa.
«Non ti chiedo di darmi una risposta immediata» si affretta a dire, attirandomi al suo petto.
«Solo...» soffia sui miei capelli, provocandomi un brivido, «Pensaci. È davvero importante per me» conclude, baciandomi il capo.

Cosa devo fare?



Note:
Ciao amori❤️.
Come state?
Spero bene!

Eccomi qui con un nuovo capitolo😍.
Cosa ne pensate?
Vi piace?

Questo è un capitolo di passaggio, ma ho voluto comunque rendervi partecipi di un fatto così importante.

Secondo voi Emma accetterà di conoscere i genitori adottivi di Tyler?
Se non lo facesse lui come reagirebbe?

Fatemi sapere, un bacio❤️.

YoungbloodWhere stories live. Discover now