10. L'amore ai tempi di instagram

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Scusate se ci ho messo un po' a pubblicare, ma il periodo pre-natalizio ha aizzato ogni più latente istinto sadico dei miei prof.

Godetevi questo capitolo!♥️

-Margot🌙

A volte l'universo ci invia dei vaghi segnali che dovrebbero aiutarci ad andare incontro al nostro destino.

"@nick_mitch26 ha iniziato a seguirti"

Altre volte, invece, questi segnali sono abbastanza chiari.

«Questo è l'ultimo.» sbuffò Scott, salendo l'ultimo scalino con uno scatolone di cartone in mano. Lo poggiò a terra, per poi passarsi il dorso della mano sulla fronte sudata. I capelli castani erano attaccati alla pelle, e lui li ravvivò con le dita. Tolse la camicia di flanella, rimanendo con la semplice maglietta bianca a maniche corte.

Dio.

Lasciai ricadere velocemente il cellulare nella tasca dei jeans, mentre le dita iniziarono a picchiettare nervosamente contro le cosce.

«Ehi.» il ragazzo si avvicinò a me, cercando il mio sguardo con fare preoccupato. Mi sfiorò la spalla con la mano, piegandosi leggermente alla mia altezza. «Va tutto bene?»

Alzai lo sguardo su di lui, stringendo le labbra.

«I social sono la rovina di questa società, non credi anche tu? Che fine ha fatto la privacy? E il senso di pudore? Davvero viviamo in un mondo in cui uno non è libero di tenere nascosta parte della propria vita ad estranei? Dio santo, ma dove andremo a finire?» sbuffai.

Lui alzò un sopracciglio, guardandomi con fare scettico. Ritrasse la mano, stringendo le braccia al petto. Sentivo il suo sguardo dritto nel mio.

«Pro-zia Batilda? Sei tu?»

Gli scoccai un'occhiataccia.

«Muoviti.» borbottai, dandogli le spalle.

Infilai le chiavi nella toppa della porta ed entrai nell'appartamento, mentre Scott, dietro di me, si faceva spazio fra gli scatoloni che avevamo lasciato sul pianerottolo per seguirmi.

Come ebbi acceso la luce, non potei fare a meno di lasciarmi sfuggire un sorriso.

L'intonaco sulle pareti era incrostato, e il parquet portava il segno dello sporco lasciato dal tempo. Alcuni cavi metallici uscivano dalle pareti, e i cardini della porta del bagno erano arrugginiti. Soprattutto, mancava la porta.

Eppure guardai quel loft. Guardai la scala di legno che portava all soppalco. Guardai la parete completamente vetrata che dava sul terrazzo. Mi avvicinai e tirai le tende, lasciando che la luce del mattino illuminasse la sala. Tutto era intriso di un odore acre di polvere e chiuso che, in quel momento, mi parve l'odore più buono che avessi mai sentito.

«Oddio...» borbottò Scott, guardandosi attorno con fare schifato. «Ma questo posto fa...»

Gli lanciai un'occhiataccia, e lui si interruppe.

«...venire voglia di fare biscotti alla cannella.» si corresse, forzando un sorriso.

Alzai gli occhi al cielo, per poi voltargli le spalle.

«E' da ristrutturare, per questo l'ho pagato poco. Ma una volta messo a posto, sarà meraviglioso.»

Lui mi raggiunse, mordendosi il labbro.

«A questo posto non serve una ristrutturazione. Serve un miracolo

Gli diedi una gomitata nel fianco, facendolo ridere.

Questa non è una storia d'amore Όπου ζουν οι ιστορίες. Ανακάλυψε τώρα