15. L'anello mancante fra la scimmia e i Pokémon

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«Perché sono adatta a questo lavoro? Beh, innanzitutto sento di avere compreso pienamente la potenzialità del vostro progetto. Credo che sia un'idea fresca, innovativa, e che segue perfettamente le linee dei miei studi e del mio master. Inoltre io-»

«Cami, ti prego, piantala.»

Alzai lo sguardo su Feng che, a testa in giù sul divano logoro di pelle, mi osservava scocciata.

«Hai detto che mi avresti aiutata.» le ricordai, lasciando ricadere gli appunti sul pavimento davanti a me. Una nuvola di polvere si alzò fino a sfiorarmi il viso. Okay, forse era veramente ora di dare una pulita.

Lei si rimise composta, lasciando scivolare su una spalla i lunghi capelli corvini. Incrociò le braccia al petto, lanciandomi un'occhiata severa.

«Pensavo volessi una mano con l'appartamento nuovo...» disse, indicando la stanza vuota attorno a noi, «Non con il tuo dannato colloquio.»

«È l'occasione che aspetto da tutta la vita, Fee. Non posso lasciarmela sfuggire.»

«Mio Dio, Cami. Hai solo ventitré anni!» sbottò la mia amica, saltando in piedi. «Hai tutta la vita davanti a te. Prima non potevi godertela perché eri al liceo e dovevi studiare per poter entrare al college. Poi eri al college e dovevi studiare per laurearti con il massimo dei voti. Ora ti sei laureata con il massimo dei voti e devi studiare per quel dannato colloquio. E poi? Ti assumeranno e non potrei goderti la vita perché passare ogni secondo che ti rimane dietro ad una stupida scrivania. Quand'è che tutto questo avrà un senso, Camille?»

Scossi la testa, continuando a spostare gli appunti sotto di me.

«Non puoi capire. Voglio davvero questo lavoro. E se anche fossi costretta a rinunciare a tutto per questo, sarebbe comunque per qualcosa che amo.»

Lei mi guardò scoraggiata.

«Ti stiamo perdendo, Cami.» sbuffò.

La ignorai, passando lo sguardo sullo schermo del cellulare che si era appena illuminato accanto a me. Lo sbloccai, e subito mi si aprì sulla pagina di Instagram. Cressida aveva appena postato una foto con quel mangia-fegati-di-pennuti-grassi.

Sbuffai, e Feng alzò lo sguardo su di me.

«Che succede?»

Che succedeva? Succedeva che il mio piano "Caccia il francese, fai mettere Cressida insieme a Mike e poi trova un nome più corto per il piano" stava iniziando a prendere forma, ma io avevo bisogno di una complice. Certo, ovviamente avevo detto a Mike che non avrei detto niente a nessuno. Ma era pur sempre Feng, no?

«Senti, devo dirti una cosa.» mormorai.

«Cosa?»

Esitai per un secondo.

«Riguarda Mike.»

Per un secondo vidi gli occhi della mia migliore amica spalancarsi di colpo, ma purtroppo non ebbi abbastanza tempo per approfondire l'argomento. Qualcuno bussò alla porta, interrompendoci sul più bello. La ragazza mi guardò confusa, avvicinandosi all'ingresso.

«Credevo non avessi ancora fatto il cambio di residenza.» mormorò.

«Infatti.» mi alzai in piedi a mia volta, seguendola.

«E allora chi è che viene a cercarti qui?»

Incrociai le braccia al petto, arricciando le labbra in una finta espressione pensierosa.

«Mh, sì, fammici pensare. Forse è l'alpaca che ho ordinato l'altro giorno su Wish.»

Lei alzò gli occhi al cielo, ignorandomi. Abbassò la maniglia della porta, per poi tirarla verso di sé.

Questa non è una storia d'amore Where stories live. Discover now