26. Romeo e Giulietta pt.1

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Cari lettori, questa è la prima parte del Capitolo 26. A breve pubblicherò la seconda. Nel frattempo, gustatevi un po' dei dilemmi di Wendy Jones ❤️

Quel pomeriggio il Tina's era diventato il posto tranquillo che amavo. Una leggera musica di sottofondo, gente che sedeva da sola oppure in piccoli gruppi. Il ronfo della macchina del caffè e il tintinnio di qualche cucchiaino contro la porcellana.

Guardavo di tanto in tanto la porta, aspettando l'arrivo di Lisa. Era andata alla ricerca di un vestito per quella sera insieme a Bryan e mi aveva promesso di passare prima di tornare a casa.

Io, nel frattempo, ne approfittavo di quella atmosfera tranquilla per pianificare la mia giornata, stilando una lista di cose da fare.

Per quanto riguarda i vestiti da mettere, non avevo ancora deciso. In generale, l'idea di andare ad un'altra festa a casa di Jennifer non mi entusiasmava. Era lì che avevo scoperto il vero carattere di Aiden Evans, era quello l'ultimo posto in cui era stato Stephen Sanders.

Chissà cosa ne pensava Carrie di quella festa. Solitamente aveva sempre contribuito all'organizzazione, ma questa volta? Fossi stata in lei, non avrei nemmeno permesso a mia sorella di dare un'altra festa.

Per quanto riguarda me, avrei dovuto seguire i miei amici come ogni volta.

Dall'ultima festa, ad ogni modo, erano cambiate un mare di cose nelle nostre piccole vite.

- Che scrivi? -.

Alzai gli occhi dal foglio a righe. L'ultimo punto della lista era Festa, scritto in stampatello e cerchiato più volte.

- Ehi, Josh... - gli sorrisi cordiale - Nulla, cose da fare -.

- Capisco. Puoi farmi il conto? -.

Annuii, spostandomi alla cassa per battere lo scontrino. - Ci vediamo stasera - mi salutò.

- Passi tu o Dylan? - gli chiesi, mentre si stava già avvicinando all'uscita. Aprì le braccia e scrollò le spalle. - Non lo so. Dopo ne parliamo per messaggi con gli altri -.

Annuii, sorridendogli mentre apriva la porta, facendo tintinnare il campanello.

- Ehi, Josh! - esclamò Bryan, davanti la porta. Si fermarono a scambiarsi qualche parola davanti la porta, facendo entrare una leggera brezza primaverile nel locale.

- Ah, finalmente! - sbuffò Lisa, accasciandosi sullo sgabello sfinita. - Caffè? -.

- Doppio, signorina - mi rispose ironica. Bryan prese posto alla sua sinistra, iniziando a passarsi le dita fra i capelli biondi per cercare di dar loro una forma decente. - Che hai? - gli chiesi, mentre versavo il caffè in una tazza bianca.

- Io? - esclamò in un sussulto - Nulla -.

Annuii poco convinta, sforzandomi di sorridere gentile. Mi scambiai un fugace sguardo di intesa con Lisa. Sapevamo entrambe che non la raccontava giusta.

Le allungai la tazza bollente, ma la lasciò sul bancone per aprire la busta di carta e farmi vedere il suo acquisto piegato al suo interno. Tutto quello che vedevo era un tessuto interamente di pizzo nero. - È un vestito? -.

- No, penso che metterò i jeans -.

- Io non lo so ancora - sbuffai, lanciando un'occhiata al biondo. La sua fronte si era riempita di rughe davanti lo schermo del telefono. E ciò non prometteva nulla di buono.

***

- Tu non ci vai -.

Indossai il giubbotto di jeans, non curandomi di un'eventuale ipotermia e mi feci passare la tracolla della borsa sotto il braccio.

Come la peceWhere stories live. Discover now