36. Riappacificamenti

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Voglio stare a casa.

Morsi la mela con un sonoro crack.

Non voglio vederlo.

Masticai e la mandai giù.

Avevo paura che avessero avuto tutti ragione all'inizio. Forse non avevano avuto così torto a puntare il dito contro i nuovi abitanti di West Chester. La loro famiglia aveva sempre quell'aria misteriosa, diffidente. Si stavano nascondendo da qualcosa?

Forse sì.

Morsi la mela.

Forse non era una coincidenza che Stephen fosse morto qualche giorno dopo il loro arrivo. Stavo pensando che potevano essere i sicari di qualcuno.

Insomma, cosa poteva mai avere a che fare Stephen con loro? Forse erano venuti ad ammazzarlo per terze persone.

Aiden mi aveva per forza depistato con tutti quei discorsi sulle gare. Forse Stephen non c'entrava proprio nulla con le corse di auto.

Ma Bolton? Perché mi aveva minacciato? Lui doveva essere coinvolto in tutto quel casino.

Appoggiai la mela sul tavolo, sentendo quei pochi bocconi che avevo mandato giù bloccati all'altezza dello sterno. Avrei voluto vomitare tutto e liberarmi da quella sensazione.

Avevo troppe domande, troppi forse. E non avevo più nessuna certezza.

- Wendy? Sei pallida -. Mia madre mi scrutò con apprensione.

- Sto bene - risposi.

- Sicura? -.

Annuii, alzandomi da tavola per sottrarmi dal suo sguardo e da quello di mio padre. Mi osservavano dalla mattina precedente, senza spiccicare una parola. Avevano probabilmente paura che mi sarei arrabbiata con loro e li avrei chiusi fuori.

- Vado a scuola -. Forzai un sorriso, trattenendo l'ennesimo conato, e mi diressi alla porta. Mi misi lo zaino in spalla e mi rivolsi al cielo, pregando di non incontrare Aiden.

Aprii la porta ed uscii. Corrugai la fronte, sorpresa di vederli lì.

Lisa guardava nella mia direzione, seduta all'interno del pick-up di Dylan.

- Ehi, andiamo? - esclamò Lisa vedendomi. Sorrise per incoraggiamento.

Salii sul veicolo, salutandoli. Perché Dylan era passato a prendermi se nemmeno ci parlavamo?

- Avete già fatto colazione? - ci chiese.

- Sì - risposi subito.

- Non volete nemmeno un caffè? -.

- Sì, un caffè ci vuole - rispose Lisa.

- Allora mi fermo al bar. Tu, Wendy? Non vuoi nemmeno un caffè? -.

- No, grazie -.

Dylan accostò il pick-up e scese.

Lisa si voltò verso di me, guardandomi con attenzione. - È la nostra ultima settimana di scuola, dovresti essere felice -.

La fulminai con lo sguardo, per poi voltarmi verso l'entrata del bar.

Il rosso acceso dei suoi capelli attirò i miei occhi, proprio mentre camminava sul marciapiede. Mi voltai dalla parte opposta, con il terrore che i nostri occhi potessero incrociarsi.

Come la peceWhere stories live. Discover now