Chapter 8

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Loris'pov

La luce del sole mi travolge in modo quasi disgustoso per i miei gusti, non è la prima volta che mi espongo al sole, e il più delle volte stavo quasi per morire, per questo adesso ho tanta paura di essa.
Camminiamo verso il fiume, stringo ancora la mano di Angie che mi osserva attentamente, mi meraviglio guardandomi il braccio di non sentire dolore, solo un leggero pizzichio, la mia pelle diventa leggermente rosea ma non si corrode come al solito.
"Fa male? Come ti senti?" Mi chiede Angie, mi volto verso di lei
"Non mi sento benissimo ma non sento neanche dolore e non mi sto corrodendo! Sento solo la pelle pizzicare, a quanto pare l'esperimento è riuscito" gli sorrido e lei mi travolge in un abbraccio con un sorrisone stampato in viso
"Yeeew! Adesso resisti, appena entreremo in città ci sarà molta ombra creata da i palazzi Loris, la parte difficile l'abbiamo superata!" Continua a stringermi la mano e mi da un bacio sulla guancia, perché mi provoca in questa maniera? Sembra che lo faccia innocentemente ma com'è possibile che ogni volta che la tocco anche sé un tocco distratto mi provoca molte sensazioni, quasi brividi.
Arriviamo in città e una folla di umani ci investe già dalle prime strade, vedo macchine sfrecciare, altre fermarsi accanto ai marciapiedi, mi agito a disagio e sgrano gli occhi terrorizzato. Sono tanti, ma non sembrano pericolosi, anzi ognuno di loro sembra distratto, immerso nei propri pensieri o problemi della vita giornaliera.
"Loro non fanno caso a noi, sono tutti distratti, è strano" mormoro pensieroso mentre camminiamo accanto a case e negozi
"Si, cosa ti aspettavi? Che ti avessero ucciso non appena saresti entrato in città? ahahahah! Loro non sanno che sei un demone..si,insomma..pensano che sei uno di noi" mormora gesticolando e sorridendo
"Sembriamo invisibili ai loro occhi, ma forse è una cosa positiva, non oso immaginare cosa si sarebbe scatenato se si fossero accorti di cosa sono realmente" faccio un sorriso enigmatico e gli faccio l'occhiolino.
Ride poi sposta lo sguardo in alto e io seguo la traiettoria dei suoi occhi, sta guardando un enorme palazzo, forse il più alto di tutti, è tutto ricoperto da vetrate nere, non riflette la luce del sole e presumo che anche attraverso quei vetri non entra un minimo spiraglio di luce.
"Guarda! Quella è l'azienda dove lavora mio papà! Si chiama Nightfire Economic Industrals" sembra molto oscuro, lo avrei fatto uguale se fosse stato compito mio costruirlo.
"Bel palazzo! Mi piace molto" sposto lo sguardo dal palazzo a Angie che mi fissa ironica "Eh certo! È nero! Ahahahaha" Appoggia la testa sul mio braccio mentre ci allontaniamo dalle strade trafficate ed entriamo in un parco. Mi da costantemente amore, mi sorprendo come non le faccio paura o addirittura orrore sapendo la mia vera natura, lei mi fa sentire..bene credo, e questo non mi dispiace perché in tutto il corso della mia vita ho desiderato una donna che mi desse amore e comprensione, e anche se mia mamma non è stata capace di tornare indietro e riprendermi tra le sue braccia, lasciando un vuoto, Angie d'altra parte è stata capace di reprimere la paura, farsi coraggio e amarmi come non aveva mai fatto nessuno. Ho cercato di respingerla ma sembra proprio che io non sia capace di starle lontano per qualche inspiegabile ragione.
Lasciandomi la mano mi riporta alla realtà, si siede su un'altalena e comincia a dondolarsi
"Siediti anche tu! Scommetto che da bambino non ti sei mai dondolato sulle altalene" già, ha ragione quando ero piccolo di notte cercavo di non allontanarmi più di tanto dalla foresta, avevo paura.
Mi siedo e le sorrido, ma lei di colpo assume un'espressione pensierosa con una nota di preoccupazione
"Mio papà ti vuole conoscere" dice con lo sguardo perso nel vuoto
Sgrano gli occhi COSA?! È già ora delle presentazioni ai genitori?
"Quando..perché?" Riesco a sibilare con incertezza
"Quando sono andata a casa ho trovato mio papà e gli ho detto che ho conosciuto te..e che..mi piaci insomma" arrossisce poi deglutisce e continua "Papà mi ha detto che vuole conoscerti e che possiamo andare a trovarlo al lavoro, in quel palazzo nero, ricordi? Cosa ne dici?" Mi domanda.
Cosa potrei dire? Sono curioso di entrare in quell'edificio nero, ma non so se voglio conoscere realmente suo padre, cosa potrebbe pensare di me? E se mi chiede dove abito cosa rispondo? La verità? La mia testa si riempie di domande e frasi inarticolate "Non lo so Angie, questa situazione mi imbarazza un po', se fa domande del tipo *dove abiti?* oppure se mi chiede dei miei genitori?" Mi guarda con tenerezza
"Non preoccuparti, lui non è un tipo troppo invadente, mi ha già domandato dove abiti e io gli ho risposto che vivi vicino la città, in periferia. Te la senti di andare oggi? Possiamo rimandare ad un altro giorno.." ci penso un attimo
"Non ho paura, possiamo andare a conoscere tuo padre anche oggi stesso. Sono un demone, non mi faccio intimorire da queste cose." Faccio un sorriso enigmatico e mi sento sicuro di me, lei si alza dall'altalena si mette davanti a me e mi guarda scettica "Sono un demone gnignigni non ho paura di niente gnignigni" storpia le mie parole con fare scherzoso poi continua "Vedi che anche i demoni possono avere paura, non hai un coraggio indistruttibile" mi accarezza i capelli e mi sposta un ciuffo ribelle dagli occhi, gli metto le mani sulle cosce, poi le mie mani si spostano sul suo sedere distrattamente
"Quando meno cerco di far sembrare il mio coraggio indistruttibile, in fondo sono un essere superiore a voi umani" rido e lei mi da uno schiaffetto scherzoso sulla guancia "Scemo!" Mi dice e mi abbraccia, stringendo la mia faccia contro il suo seno. Uhm..per un momento ho la sensazione di perdere il controllo di me stesso, oh no..
Le stringo i glutei e le mie mani scivolano sotto la sua maglietta, percorrendo la sua schiena e salendo fino a toccare l'attaccatura del reggiseno. Sento il suo respiro accelerare e il cuore battergli come un martello pneumatico. Non posso andare oltre, cazzo, Loris! Controllati!! Mi alzo di colpo prendendola in braccio, lei mi guarda negli occhi e sembra che stia per baciarmi
"Allora? Andiamo a conoscere il papino?" Le faccio un sorriso sensuale e la faccio scendere "Si..andiamo" mi risponde stordita, le prendo la mano e ci avviamo verso l'uscita del parco.
Quello che è successo non posso permettere che succeda di nuovo, c'è mancato poco e non so cosa avrei potuto farle, ho paura di farle del male, è così strana la sensazione che provo, sembra quasi..voglia di qualcosa.. e le mie mani si muovono incontrollate sul suo corpo in cerca di sfamare questa fame che ho di lei, cerco di calmare l'incendio che mi brucia dentro e incenerisce qualsiasi cosa abbia un senso.
Camminiamo in silenzio fino all'edificio oscuro, e appena ci avviciniamo sembra ancora più enorme, mi volto verso di lei " Sono curioso di entrarci, mi sentirò a casa" ridiamo sonoramente.
Siamo davanti le porte, le apriamo e ci troviamo davanti un ampio androne....

~Beyond the Darkness IWhere stories live. Discover now