Chapter 34

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~Rivelation.

È l'alba di un nuovo giorno,
colgo il modo spiazzante in cui la luce spazza via le mie amate tenebre.

Ho passato una nottata decisamente orribile a fissare la luna come sempre ma stavolta non sto seduto nel ramo di un albero, ma nel davanzale di una finestra al decimo piano, un piano dell'edificio ancora vuoto e buio, ho rimuginato tutto il tempo pensieri negativi, la verità si avvicina e la mia ansia accresce.
Un venticciolo leggero, mi accarezza i capelli e mi inebria, la mente si fa più lucida e mi carico di coraggio per affrontare questa giornata.
Raggiungo Angie che dorme ancora, la sveglia segna le 6:00 del mattino, mi sdraio e ascolto i battiti che vengono da lei, come una ninna nanna mi rilassano, loro due, sono il mio posto sicuro, il mio futuro felice; Appoggio la mano alla sua pancia e sento ogni suo movimento, la mia creazione, la coronazione del nostro amore, l'accarezzo, delicatamente per non svegliare Angie...

-

Adam, mi ha chiamato dal telefono di Angie e mi ha comunicato di incontrarci alle 3 di pomeriggio, non appena finisce il suo turno di lavoro.
Sono le 3 e noi ci troviamo nell'atrio con Lion, parliamo fino all'arrivo di Adam, che indossa una polo e dei pantaloncini, ci viene incontro con un sorriso
"Andiamo ragazzi, mia moglie mi ha dato l'indirizzo dei Austin i genitori di Margharet" precisa e io annuisco, usciamo dall'edificio e ci dirigiamo verso la sua macchina, ci saliamo e partiamo.
Adam nel tragitto ha acceso la radio e sulle note dolci di una canzone ci racconta un fatto divertente che gli è successo a lavoro poco prima e noi scoppiamo a ridere.
Si parcheggia e pensieroso si volta verso di me "Siamo arrivati, Loris, è arrivato il momento, spero abitano ancora qui i tuoi nonni, io ti aspetto qui in macchina, se hai bisogno di qualcosa chiamami pure al telefono" mi comunica e mi da un foglietto con l'indirizzo e il numero civico, scendo dalla macchina seguito da Angie.
"Grazie Adam, ti sarò infinitamente grato del gesto che hai fatto" gli dico con un sorriso, e ci incamminiamo verso la via, sul foglietto c'è scritto che dovremo cercare il palazzo numero 356, mi guardo intorno, davanti a noi ci sono delle scalinate che scendiamo e proprio lì davanti c'è un palazzo grandissimo, trovato! Cerco il cognome 'Austin' sui campanelli e lo trovo al terzo piano, premo il campanello e guardo Angie con ansia, mi stringe la mano rassicurante e mi sorride. Dalle piccole grade del citofono risponde una voce anziana
"Chi è? " dice
"Buonasera signora, lei è la mamma di Margharet Austin?" domando speranzoso, silenzio.. Ma dopo qualche minuto si fa sentire la sua risposta
"Si... Chi siete? Cosa volete?" mormora preoccupata
"Nonna..." dico spontaneamente e abbasso lo sguardo sulla strada
Dopo 5 minuti di silenzio il portone si apre e ne esce una donna, con gli occhi azzurri e i capelli castani con molti capelli bianchi, ha un mandale da cucina a fiori e lo sguardo triste
" Buonasera.." dico nuovamente accennando un sorriso triste
"Come ti chiami?" mi domanda seria
"Loris... Sono il figlio di Margaret, sua figlia" dico e lei comincia a piangere e mi abbraccia improvvisamente
"Il mio piccolo Loris.... Sei vivo... Piccolo mio.." dice incredula mentre piange a dirotto e mi abbraccia fortissimo, quasi non respiro
Sorrido e ricambio l'abbraccio
"Nonna... Ciao" rispondo con gli occhi lucidi, Angie piange dall'emozione e sorride anche lei guardandoci,
"Entra...entrate..." mormora mentre si asciuga frettolosamente le lacrime ed entra dell'edificio, comincia a salire le scale e noi la seguiamo, arriviamo al terzo piano e lei mi rivolge uno sguardo pieno di emozione aprendo la porta di casa sua e facendoci entrare per primi, è una casetta piccola, con i pavimenti bianchi e lucidi, le pareti giallo antico e i mobili in legno, entriamo in cucina anch'essa di legno e un tavolo rotondo al centro della stanza, ci sediamo nelle sedie davanti al tavolo rotondo e la nonna prende un barattolo pieno di biscotti e lo mette sul tavolo offrendoceli poi torna a guardarmi ancora incredula e si siede, mi fissa
"Nonna .. Io sono venuto a conoscerti, avevo questa foto e sul retro c'era scritto il nome della vostra città, mi è servito come indizio" gli porgo la foto della mamma e lei torna a piangere accarezzando la foto nostalgica
"oh... Piccolo mio... Questa foto è stata scattata proprio lì davanti.. Sono senza parole " e indica il divano blu davanti a noi
"dov'è la mamma? Non la vedo da 14 anni... Cos'è successo? La polizia ha indagato sulla vostra sparizione improvvisa e ancora oggi il caso è aperto.. Vi hanno cercato per tutta Sydney" mormora triste con le lacrime
"Nonna... La mamma è morta.. " mormoro abbassando lo sguardo sul tavolo, lei sussulta e si mette una mano sul cuore
"Immaginavo che sareste morti entrambi... Supplicavo Margharet di non andare a Sydney..quel mostro vi avrebbe trovato, lui voleva te tra le sue grinfie e alla fine ha vinto a quanto pare.." mormora inorridendo mentre le lacrime le rigano ancora il viso "Nonna.. La mamma mi aveva nascosto in una foresta prima di morire e io sono cresciuto lì, da solo.. Alexander non ha vinto lo stesso anche se la mamma ci ha lasciati..mi ha protetto anche da morta" mormoro con lo sguardo sul tavolo e poi la guardo con gli occhi umidi di lacrime inespresse, improvvisamente si alza e apre il frigo cercando qualcosa, ne estrae un pezzo di carne cruda avvolta nella carta e me la offre
"Tu amavi questo tipo di carne quando eri piccolino, la mangiavi voracemente " mormora con un sorriso triste e me la porge, la prendo e la addento, il gusto mi esplode in bocca e il sangue cola e sgorga dentro la mia gola mentre mastico la carne, mugolo di piacere, e guardo la nonna con affetto, lei conosce i miei gusti..
"Buona" dico sorridendo
"Non sei cambiato per niente.." sorride anche lei e improvvisamente Angie si tocca la pancia sussultando
"oddio" mormora d'impulso
"Cosa?" le chiedo guardandola
Forse vuole un pezzo di carne? Sorrido e gli porgo la mia carne
"Mangia" le ordino
"Ma a me non piace cruda, Loris" mormora ma la guarda affamata
"Mangia dai" indurisco lo sguardo e lei prende il pezzo di carne dalla parte della carta e gli dà un morso, lo mastica con piacere "mmm che buona" mormora e la nonna mi guarda interrogativa
"Ma lei è come te?" mi domanda inespressiva
"No nonna.." mi alzo e mi avvicinò a lei "Aspetta un bimbo.. Come me" le sussurro con un sorriso e la nonna si illumina sorridendo e abbracciandomi "voglio farti vedere una cosa" mormora
Poi mi accompagna nella stanza di mamma e la apre, la guardo, è semplice, c'è un letto a due piazze con le coperte quadrettate blu scuro, una finestra al centro davanti a noi e un armadio di legno chiaro, al centro della stanza c'è un tappeto rosa e una culla, suppongo che li ci dormivo io, quando ero un cucciolo
"Non l'ho più riaperta questa stanza... Da quella mattina che siete partiti..mi hanno strappato via un pezzo di cuore" mormora tristemente, ci entro, e mi siedo nel letto accanto al letto c'è un piccolo comodino "posso?" faccio per aprirlo e lei annuisce, lo apro e ci trovo dentro un biberon, un ciuccio dei piccoli diari e una lettera ancora chiusa, la prendo e la scruto, nel retro c'è una piccola scrittura
"Per la mia piccola fortuna. Loris"

~Beyond the Darkness IWhere stories live. Discover now