CAPITOLO QUINTO - parte 2

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Tu...Le somigli così tanto...
Rouge sbarrò gli occhi.
Somigliare a chi?
L'uomo lasciò cadere le braccia lungo il suo corpo, poggiando la canna del fucile sulle gambe. Il suo sguardo era sorpreso e triste.
-C..Come ti chiami?- chiese balbettante. Sapeva che non poteva trattarsi della sua Giusy, sapeva che lei era morta, lo sapeva meglio di chiunque altro. Eppure, ogni parte della sua anima sperava che si trattasse davvero di lei.
Un pensiero bellissimo e stupidissimo, che gli offriva un attimo di tregua al dolore profondo che aveva sopportato tutti quegli anni.
Rouge non disse una parola. Poteva vedere chiaramente il profondo vuoto negli occhi di quel padre.
-Ok, ok- balbettò ancora lui -Ho capito, non vuoi parlare... Non importa-.
Poggiò il fucile nel borsone e sorrise debolmente -Scusa per la mia reazione ma... Somigli molto a mia figlia, Giusy-. Nel pronunciare quel nome i suoi occhi tornarono ad illuminarsi, e Rouge se ne accorse.
-Lei è morta?- chiese, rendendosi conto in ritardo del poco tatto che aveva usato.
-Sì, da diverso tempo ormai- rispose lui abbassando lo sguardo. -Era... Era bella proprio come te, ma non ha mai raggiunto la tua età...-.
Rouge lo fissò con interesse.
-Me lo dici il tuo nome?-.
-Rouge- rispose.
-Mi piace-.
La ragazza fece spallucce.
-Come ti ho già detto, io sono Tyler-.
-Cosa stavi facendo?-. La sua era pura e semplice curiosità; per la prima volta, le sue azioni non erano finalizzate ad uccidere ma semplicemente a compiacere se stessa.
-Il mio lavoro, diciamo. E tu?-.
-Il mio lavoro, diciamo- rispose lei sorridendo lievemente.
Tyler ricambiò il sorriso e si chinò per riporre i propri oggetti nel borsone. Una bottiglia di disinfettante, una di alcool, una scatola di cotone, una lente d'ingrandimento, delle pinze..
-Devo andare- annunciò. -Ti va di incontrarci ancora?-.
Rouge annuì, e se ne pentì subito dopo.
Che diavolo stava facendo?
Non aveva motivo di diventare amica di quel tipo.
-Al parco cittadino, domani notte. Ci stai?-.
Annuì ancora, senza pensare troppo.
Tyler si caricò il borsone in spalla ed uscì dalla porta d'ingresso, mentre la ragazza, immobile sul posto, lo seguiva con lo sguardo.
Quell'uomo era proprio strano. Che diavolo di lavoro svolgeva? Non stava di certo pulendo i pavimenti con quella roba, tra l'altro in piena notte...
Scrollò lievemente il capo e recuperò la maschera e gli artigli che aveva gettato a terra.
Gli occhi appena rubati si erano rovinati, il padrone si sarebbe di certo arrabbiato... Doveva trovarne degli altri..
Uscì dal palazzo e andò alla ricerca di una nuova vittima, percorrendo le vie della periferia.
Quando rientrò a casa del padrone con i nuovi occhi erano già le sei del mattino.
-Li hai portati?- chiese lui alzando lo sguardo dalla tv al viso della ragazza. Lei annuì ed allungò le mani porgendoglieli.
-Bene-.

Rouge - Sangue e Ferro (IN REVISIONE)Where stories live. Discover now