CAPITOLO DICIOTTESIMO - parte 1

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La luce tiepida del primo mattino attraversava la finestra accanto al letto, per poi posarsi sul pavimento bianco.
Erano passati altri due giorni, e né Tyler né Annie si erano fatti vivi. Rouge non sapeva cosa stesse accadendo, ma non aveva modo di fare alcunché.
Ad ogni modo, le parole di quella donna le erano sembrate davvero profonde e sincere, e le credeva. Lo aveva letto nei suoi occhi, che intendeva davvero aiutare Tyler; e questo la faceva stare un pò più tranquilla.
I medici avevano detto che la avrebbero lasciata uscire il giorno seguente, e così adesso non poteva fare altro che aspettare. Non sapeva neanche dove sarebbe dovuta andare, una volta fuori. Ora che il padrone era morto non aveva più una casa. Questo, tuttavia, non la preoccupava molto; era abituata ad arrangiarsi, e lo avrebbe fatto anche questa volta.
Dormì per tutto il pomeriggio, coccolata dal piacevole silenzio che regnava nella stanza, poi quando l'infermiera le portò la sua cena mangiò con la schiena sollevata. Il dolore era diminuito, e le ferite stavano lentamente guarendo; i dottori avevano anche detto che aveva già iniziato a recuperare forza fisica, e che la ripresa sarebbe stata piuttosto veloce, se avesse continuato a mangiare gli alimenti da loro consigliati ed avesse evitato di fare sforzi fisici eccessivi.
Il mattino seguente, non appena la ragazza aprì gli occhi, ricordò di poter finalmente lasciare l'ospedale; appoggiò i piedi a terra e sollevò lentamente la schiena, emettendo un lieve gemito. Non aveva nulla da portare con sé, così si diresse semplicemente verso la porta, con un andatura un pò traballante.
Non appena oltrepassò la porta, però, finì a sbattere contro a qualcuno.
-Scusi- balbettò sollevando lo sguardo. I suoi occhi si spalancarono non appena realizzò di chi si trattasse: Tyler!
L'uomo adesso era in piedi davanti a lei, con le braccia aperte in attesa di ricevere il suo abbraccio. Sul suo volto si era allargato un sorriso sincero, ed i suoi occhi dalle palpebre stanche brillavano di una gioia che Rouge non aveva ancora mai visto.
Non ci pensò neanche un attimo e si lasciò tra le sue braccia, poggiando la testa sul suo petto massiccio, ed avvolgendo le mani dietro alla sua schiena. Poteva sentire il battito del suo cuore, e le potenti braccia che la tenevano al sicuro da ogni male del mondo.
-Stai bene, Rouge?- le chiese accarezzandole la testa.
-Cosa ti faranno?- rispose lei ignorando completamente la domanda. Soltanto questo le interessava adesso: sapere se sarebbe stato punito oppure no.
L'uomo sorrise. -È tutto apposto. Una persona mi ha aiutato-.
Rouge scoppiò a piangere, stringendo Tyler forte a sé. Ma le sue erano lacrime di gioia. Era davvero tutto finito, dunque. Da quel momento l'inferno era finito ed iniziava il paradiso. Lei stava bene, Tyler stava bene, ed il padrone non sarebbe mai più potuto tornare.
-Senti. Pensavo... Se ti piacerebbe venire a vivere con me....ovviamente, solo se tu vuoi-.
Quella domanda la lasciò senza parole. Se la felicità aveva un volto, allora doveva essere quello di Rouge in quel preciso momento.
Tutto era perfetto. Lei aveva perso i genitori, lui aveva perso la figlia. Forse era solo uno stupido pensiero, ma sembrava che così facendo ogni cosa si sarebbe ricollocata al suo posto.
Ogni tassello andava ad inserirsi dove doveva, componendo un puzzle meraviglioso.

Rouge - Sangue e Ferro (IN REVISIONE)Όπου ζουν οι ιστορίες. Ανακάλυψε τώρα