CAPITOLO DODICESIMO - parte 1

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Tyler provò a seguire Rouge, ma non appena lei girò un angolo scomparve e non la ritrovò più. La cercò a lungo, ma alla fine si arrese e tornò all'appartamento.
Perché aveva reagito in quel modo?
Si era sentita per qualche ragione minacciata da lui?
Aprì la porta ed entrò con la testa bassa. Si sentiva maledettamente in colpa, le cose non sarebbero dovute andare così. Si mise a sedere sul divano, per riordinare i pensieri. Non poteva credere di aver fallito ancora. Si era promesso che avrebbe fatto di tutto per proteggere Rouge, così finalmente avrebbe alleggerito il peso della colpa per la morte di Giusy, che portava sulle spalle ormai da dieci anni.
Ma aveva fallito.
Avvolto nei suoi pensieri, gli occhi di Tyler si posarono sulla maschera della ragazza, poggiata a terra accanto ai guanti.
La fissò a lungo. Quella maschera raccapricciante, quegli artigli. Ricordò che Rouge era sporca di sangue, la notte in cui l'aveva vista per la prima volta.
Artigli...
Con cosa strappa via gli occhi il datore di lavoro?
Con.. gli artigli?
Di colpo, Tyler capì. Capì tutto quando.
Non era il datore di lavoro ad uccidere, ma un suo collaboratore. E questo collaboratore era Rouge.
Quindi, il suo datore di lavoro era anche quello di Rouge.
La ragazza doveva averlo realizzato, ecco perché era fuggita.
Tyler scattò in piedi. Non poteva crederci. Quel bastardo stava distruggendo la vita anche a lei. L'aveva trasformata in un'assassina.
Prese il borsone che conteneva i suoi attrezzi ed afferrò il mazzo delle chiavi, poi uscì chiudendo la porta.

...

Rouge aprì gli occhi.
Riconobbe subito il soffitto umido della casa del padrone, e sollevò la schiena nervosamente.
Lui era lì.
Ai piedi del letto.
La fissava con le braccia intrecciate sul petto.
La ragazza spinse la schiena contro alla testata del letto, ed emise un lieve lamento. Aveva paura, tanta paura.
-Sai, cane... Purtroppo le cose nel mondo funzionano così- disse il padrone sorridendo malignamente -Le persone buone ed oneste aiutano coloro che hanno bisogno, poi se ne pentono-. Si avvicinò di un passo e piegò la schiena, poggiando i palmi sul fondo del letto. -Io ti ho trovata per strada, sola, indifesa, infreddolita. Ti ho salvato la vita portandoti a casa mia, offrendoti cibo, acqua, ed un tetto con cui ripararti. Ti ho crescita, ti ho insegnato molte cose-. Tornò in posizione eretta e si avvicinò a Rouge, ancora distesa nel letto con la schiena contro alla parete.
-E tu, non appena hai avuto occasione, mi hai tradito- concluse.
La ragazza iniziò a tremare. Leggeva il profondo odio che era nato negli occhi del padrone, e quello sguardo la terrorizzava.
-Adesso, cane, farò in modo che tu capisca chi comanda, e soprattutto, ti darò ciò che meriti per avermi voltato le spalle-.

Rouge - Sangue e Ferro (IN REVISIONE)Where stories live. Discover now