CAPITOLO NONO - parte 1

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Rouge inspirò lentamente, e strinse i pugni, adesso spogliati dei loro artigli. Non sarebbe riuscita ad andare oltre, dirgli quello che le faceva, mostrargli i tagli sul suo corpo...
La faccia di Tyler assunse un espressione preoccupata -Lui ti fa del male?-.
Rouge annuì, senza pensarci troppo, e venne invasa da una piacevole sensazione. Adesso Tyler lo sapeva, non era piú l'unica al mondo a conoscere le atrocità del padrone, e lui l'avrebbe aiutata.
-Chi è? Che volto ha?- chiese nervosamente.
La ragazza a questo punto scosse la testa. Chiedere aiuto era stato difficile, non avrebbe anche rivelato l'identità del padrone. Non adesso, almeno.
-Ok, ho capito, non vuoi dirmelo- disse lui con voce calma.
Rouge annuì ancora, con lo sguardo basso.
-Puoi restare qui quanto vuoi, ok?- disse ancora Tyler -Se ti va puoi farti una doccia calda, ti farà bene...-.
La accompagnò fino al bagno e controllò che nel mobile vi fosse un asciugamano pulito, poi le chiuse la porta.
Rouge si buttò sotto al getto d'acqua con la testa, e trattenne il fiato. Ebbe più volte l'impulso di scoppiare a piangere, ma non lo fece. Restò semplicemente immobile sotto allo scorrere dell'acqua.
Quando uscì, si rese conto che Tyler le aveva portato via i suoi vestiti,forse per lavarli; e così si avvolse l'asciugamano attorno al corpo ed aprì la porta del bagno.
Tyler era seduto sul divano con la testa chiusa nei due polsi, e quando la vide uscire sollevò il capo. -Va meglio?- le chiese istintivamente, prima di soffermarsi ad osservare velocemente il suo corpo. Voleva vedere se vi erano lividi o ferite, ma temeva che lei si sarebbe sentita a disagio.
Quando vide le braccia e le gambe nude della ragazza, il suo cuore sussultò: enormi lividi scuri si allargavano sotto alla sua pelle, e dei lunghi tagli probabilmente incisi con un coltello percorrevano i suoi arti magri.
Il volto di Tyler si piegò in un ghigno di stupore e odio.
-Rouge, è stato lui a farti questo? Devi dirmelo-.
La ragazza sentì le gambe iniziare a tremare. Non aveva il coraggio di rivelare l'identità del padrone, non voleva farlo. Sentì ancora gli occhi gonfiarsi, e sull'orlo del pianto tentò di raggiungere il divano; ma a pochi passi di distanza, la sua forza d'animo crollò del tutto, e con lei il suo corpo.
Si lasciò cadere in avanti, per un motivo imprecisato, e Tyler scattò in piedi per afferrarla ed impedire che cadesse a terra. La prese in braccio con poca fatica e la distese sul divano.
-Tranquilla va tutto bene- disse accarezzandole la testa -Qui sei al sicuro-. Passò ancora gli occhi sulle molteplici ferite che si accavallavano su quelle più vecchie e persino sulle cicatrici, creando come una rete che partiva dalle spalle ed arrivava fino ai gomiti. Un odio crescente naque dentro di lui. Non avrebbe fallito anche questa volta, colui che doveva pagare avrebbe pagato.

Rouge - Sangue e Ferro (IN REVISIONE)Where stories live. Discover now