CAPITOLO SEDICESIMO - parte 2

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La stanza era silenziosa. Rouge era distesa sul letto bianco, con gli occhi puntati sul soffitto.
Un groviglio di pensieri confusi ed emozioni contrastanti le riempivano la mente. Il suo corpo magro era fasciato un pò ovunque, ed aveva una flebo collegata al braccio sinistro.
"Ha perso molto sangue" le aveva detto il medico "Ed è denutrita e disidratata. Ci vorrà un pò affinché possa recuperare la forza".
Non c'era da sorprendersi. Il padrone la aveva colpita con il coltello almeno quindici volte, ed aveva perso così tanto sangue da riempire tutto l'angolo del pavimento. Per quanto riguardava la denutrizione, invece, quella non era certo una novità. Non mangiava da giorni, e le poche volte che era riuscita a masticare qualcosa, aveva vomitato inevitabilmente.
Sospirò. Tyler era uscito da più di quattro ore. Chissà dov'era adesso, cosa gli stavano chiedendo i poliziotti.
Non avrebbe mai voluto che lui finisse nei guai a causa sua. Non era giusto.
Ripensò a quando l'aveva visto entrare nella casa del padrone. Era distesa a terra, terrorizzata e dolorante, con il padrone in piedi davanti a lei. Aveva visto Tyler entrare con il fucile tra le braccia, e puntarlo contro al padrone. In quel momento aveva pensato: "No, cosa fai. Perché sei venuto qui? Lui ti ucciderà".
Al solo pensiero il suo corpo si era riempito di tremiti. Non voleva perdere Tyler, per nulla al mondo.
Nonostante l'influenza che il padrone avesse avuto su di lei in quel momento, riuscendo a confonderla, adesso che aveva la mente lucida non aveva alcun dubbio: Tyler per lei aveva un'importanza incalcolabile.
La aveva aiutata ad uscire da un'inferno che sembrava non avere fine, strappandola dalle grinfie di un orribile mostro.

....

Rouge si addormentò, aiutata dai farmaci rilassanti che le avevano somministrato i medici.
Dormì per diverse ore, finché un rumore non la svegliò.
Aprì gli occhi e si guardò intorno. La porta della stanza era aperta, e stavano entrando due uomini in giacca e cravatta.
-Salve, io sono l'ispettore Irnis. Lieto di conoscerla, signorina-.
Rouge abbassò le sopracciglia in un'espressione triste. -Avete arrestato Tyler?-.
-Ancora no, ma lo temiamo sotto custodia al fine di garantire la sicurezza, fino a che non avremo messo chiarezza sull'accaduto-.
-Siamo qui proprio per questo- intervenne l'altro uomo, che si trovava al fianco dell'ispettore. Accettò un lieve sorriso e poi disse: -Vorremmo farle qualche domanda. Se la sente?-.
Rouge annuì. -Certo-.
-Bene. Verremo qui domani. I medici si sono raccomandati di non causarle sforzi, quindi per il momento si riposi. Siamo d'accordo?-.
Rouge annuì ancora. -Siamo d'accordo-.
I due uomini uscirono, e la ragazza li udì parlare con un medico appena fuori dalla porta.
Era molto preoccupata, soprattutto per Tyler. Non poteva sopportare l'idea che forse lo avrebbero sbattuto in cella, perché lei più di chiunque altro sapeva che non lo meritava affatto.

Rouge - Sangue e Ferro (IN REVISIONE)Where stories live. Discover now