CAPITOLO DICIOTTESIMO - parte 2

568 104 5
                                    

Rouge e Tyler lasciarono l'ospedale insieme, camminando l'uno accanto all'altro. Non appena uscirono dalla porta d'ingresso, i caldi raggi del sole baciarono la loro pelle. Rouge non ricordava di essersi mai sentita così felice in vita sua.
Davanti all'imponente struttura ospedaliera, vi era un grosso parcheggio privo d'alberi che si estendeva per molti metri. Nella fila più vicina all'ingresso vi era una grossa macchina bianca parcheggiata fuori dallo spazio apposito, ed una donna era seduta sul parabrezza. Era Annie.
Rouge sorrise non appena la riconobbe, e lei ricambiò.
-Lei è Annie, la mia ex moglie- disse Tyler voltando la testa verso la ragazza -È stata lei ad aiutarmi-.
-Lo sapevo- rispose lei sorridendo ancora -Ci siamo già conosciute-.
-Davvero?- chiese Tyler confuso.
-Sì- rispose Annie avanzando verso di loro -Tre giorni fa. A proposito, come stai Rouge?-.
-Sto bene- disse lei.
-Non preoccuparti per Tyler. Il mio avvocato ha già risolto tutto, e risolverà anche problemi che eventualmente si creeranno in futuro-.
L'uomo scrutò il volto di Annie, e finalmente riconobbe la sua amata. Da quanto tempo non la vedeva così? Dalla separazione, probabilmente. Qualcosa la aveva cambiata profondamente, ma ora, quella in piedi davanti a lui, era la sua Annie. Così dolce, intelligente, premurosa...e bella.
Ormai non sperava più di riaverla, lei aveva una vita felice con un uomo che molto probabilmente aveva potuto offrirle molto più di ciò che le avrebbe offerto lui; tuttavia, non ci sarebbe stato niente di male a frequentarsi da amici.
-Ah, Tyler- esclamò la donna, interrompendo il flusso dei suoi pensieri.
-Uh?-.
-Pensavo che...beh, non voglio che Rouge debba vivere in quell'appartamento stretto e lercio.... Beh, potreste venire a stare tutti e due da me, finché non avrai trovato un lavoro... Che ne pensi?-.
-Non vorrei creare disturbo- rispose lui, ancora incredulo di sentirle pronunciare quelle parole. Insomma, quando era andato da lei per avvertirla del pericolo non voleva neanche ascoltare ciò che aveva da dire, ed ora invece lo stava invitando ad andare a vivere da lei?
Forse ciò che era successo la aveva spinta a pensare, e si era resa conto di aver fatto una cattiveria enorme ad abbandonare la loro Giusy nelle sue mani, fregandosene di tutto.
-Nessun disturbo- rispose lei sorridendo.
Tyler voltò il capo verso Rouge e disse: -Tu che ne pensi?-.
-Sarebbe meraviglioso- disse la ragazza.
-Allora è deciso!-. Annie aprì le portiere posteriori e fece salire i due passeggieri. Gli interni erano interamente in pelle vera, e profumavano di pulito. Lo spazio era molto, ed i sedili comodissimi. Doveva essere una gran bella macchina.
Il viaggio durò poco più di mezz'ora, e durante tutto il tempo Tyler rifletté sul da farsi. Si chiedeva se fosse davvero sicuro andare a stare da Annie, se qualche scagnozzo del padrone li avrebbe cercati.
L'auto si fermò davanti alla villetta. Era molto bella, anche se non esageratamente grande. Il giardino era curato e pieno di fiori, che illuminati dal sole rendevano l'ambiente davvero gioioso. Sembrava un sogno.
I tre si incamminarono sul vialetto, poi Annie aprì la porta.
-Entrate. Ho già informato mio marito del vostro arrivo-.
L'uomo occhialuto li attendeva oltre l'ingresso; salutò Rouge con un cenno del capo e Tyler con una salda stretta di mano.
Sembravano una meravigliosa grande famiglia.
Rouge si guardava intorno estasiata dall'arredamento costoso e moderno che ricopriva le stanze di quella casa; non aveva mai visto un abitazione così pulita e luminosa.
-Sediamoci un attimo al tavolo, ok?- disse Annie spingendo con dolcezza le spalle di Rouge.
-Io preparo il caffè, lo volete?- chiese il nuovo marito della donna, mentre si era già incamminato verso la cucina.
Annie poggiò i polsi sul tavolo e disse: -Forse sarai un pò confuso, Tyler, ma...volevo spiegarti il motivo per cui ho deciso di aiutarti-.
-Credo di saperlo già- rispose lui.
-Si beh, non è poi tanto difficile da capire. Io ti ho odiato, anche se a pensarci adesso non so neanche il perché.... Però... Quando ho saputo quello che hai fatto per questa ragazza, ho riconosciuto l'uomo che ho amato. Mi dispiace molto per l'errore immenso che ho fatto, vivrò per sempre con il rimorso di questa scelta sbagliata. E mi dispiace anche di avere abbandonato te, Tyler....spero che quello che ho fatto basti per riparare almeno in parte al danno...anche se....Giusy non tornerà mai più-. Nel pronunciare quell'ultima frase una lacrima solitaria le solcò il viso.
Tyler le afferrò il polso, e disse: -Abbiamo fatto entrambi degli errori, ma indietro non si torna. Anche io so di aver fatto cose orribili, soprattutto per quello che riguarda il mio...beh, il mio lavoro; Ma da questo giorno in poi la mia vita cambierà; e questo grazie a te, che mi hai salvato, ed a Rouge, che mi ha dato ciò che avevo ormai perduto-.
La ragazza arrossì. Non si aspettava di sentir pronunciare il suo nome, in quel discorso. Voleva bene a quell'uomo come fosse il suo papà, e non le importava se si trattava dell'assassino dei suoi genitori. Dopotutto anche lui non era stato che una vittima.
Il mondo adesso sembrava aver riacquisto colore, come un vecchio quadro su cui si passa di nuovo il pennello; e finalmente Rouge poteva osservare con gioia i colori attorno a sé, toccarli e dipingerli a sua volta. Il dolore sembrava essere insignificante, come una grossa nave che vista da lontano sembra solo una barchetta di carta.
Ma si tratta, appunto, solo di un'illusione.

Rouge - Sangue e Ferro (IN REVISIONE)Where stories live. Discover now