CAPITOLO NONO - parte 2

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Rouge si svegliò. Vide il soffitto bianco sopra alla sua testa, e spostando lievemente lo sguardo notò anche una libreria ed un tavolo. Impiegò una manciata di secondi a ricordare dove fosse.
"La casa di Tyler" pensò sollevando la schiena. La stanza era vuota, lui sembrava non esserci.
Quanto tempo aveva dormito?
Si alzò in piedi e si avvicinò alla finestra socchiusa, posta proprio dietro al divano; fuori la città aveva ormai preso vita da un pezzo, e le strade erano affollate di macchine e pedoni frettolosi.
-Oh, sei sveglia-. La voce di Tyler proveniva dall'altra stanza.
Rouge si voltò, e lo vide entrare nel salotto con un accenno di sorriso sul volto. Era incredibile quanto riuscisse quell'uomo a farla sentire a suo agio, non ricordava di aver mai provato una sensazione del genere. E seppur fosse ancora diffidente, aveva ormai capito che Tyler non le avrebbe mai fatto del male. Era solo un padre, sofferente per la morte della figlia, che tentava in qualche modo di recuperare i suoi errori offrendo a lei il suo aiuto.
-Hai fame?-.
Rouge scosse la testa. Sapeva che avrebbe vomitato tutto quanto, e lei odiava vomitare.
-Dai, non fare complimenti- insistette Tyler, afferrando un barattolo di biscotti dal banco della cucina. Lo appoggiò con cura sul tavolo, assieme ad un cartone di succo di frutta.
La ragazza lo osservò mentre poggiava gli oggetti sul tavolo. Il volto di quell'uomo non era segnato solo dalle rughe dovute all'età, ma anche scavato dal dolore. Lo si leggeva nei suoi occhi, quanto avesse sofferto. E nonostante questo, il suo corpo era muscoloso e possente, e le sue mani grandi e sciupate dal lavoro. Rouge valutò che con quelle mani avrebbe potuto strangolarla facilmente, ma scacciò subito quel pensiero. Tyler non lo avrebbe mai fatto.
Solo per non deludere il suo entusiasmo, la ragazza afferrò un biscotto e lo portò timidamente alla bocca. Il sapore del cioccolato era piacevole. Ne mangiò un altro, poi un altro ancora.
Da quanto tempo non metteva nulla sotto ai denti?
Bevve il succo direttamente dal cartone e prese l'ennesimo biscotto. Mangiò a sazietà, sotto gli occhi soddisfatti di Tyler.
-Vuoi altro?- le disse sorridendo.
Rouge scosse la testa e spostò lo sguardo di lato. Ecco che la nausea si faceva sentire di nuovo.
Strinse le mandibole e tentò di ignorarla, ma si rese presto conto che non era possibile.
-Posso usare il bagno?- chiese con un filo di voce.
-Ma certo- rispose lui.
La ragazza camminò a passo svelto e si fiondò nel bagno, richiudendo la porta dietro alle proprie spalle. Non appena la serratura emise il suo classico "sclock", un forte conato di vomito la costrinse a portarsi la mano alla bocca. Corse verso il gabinetto e vomitò tutto quello che aveva appena mangiato, cercando di fare meno rumore possibile.
"Perché mi succede questo?" pensava ripulendosi la bocca "Finirò per morire".
Cercò di sistemarsi il viso come poté, ed uscì dal bagno con il volto basso nel vano tentativo di nascondere gli occhi arrossati.
-Tutto bene?- le chiese Tyler.
Rouge non rispose e tornò a sedersi sul divano.
-Visto che ancora non te la senti di raccontarmi cosa ti succede, ho pensato di parlare per primo... Ti va di sentire la mia storia?-.
La ragazza sollevò lievemente il capo e annuì.

Rouge - Sangue e Ferro (IN REVISIONE)Where stories live. Discover now