L'ultimo dei Draghi [completata]

8 - Ponente, 6 anni e 19 giorni fa

I preparativi della partenza durarono più del previsto. Agata non aveva molte cose da riportare a casa, eppure le piccole faccende che si era prefissata di completare prima di partire la tennero impegnata tutta la settimana. Per di più, avere Tseren costantemente tra i piedi la rallentava. Lui era silenzioso, cercando anzi di esserle d'aiuto, ma la sua sola presenza la distraeva. La ragazza lo aveva sempre attorno, eccetto la notte. Un giorno gli aveva chiesto dove dormisse e lui aveva risposto con una delle sue affermazioni senza senso, cui la ragazza aveva smesso di obiettare - almeno per il momento.

«Sul tetto, proprio qui sopra». La sera stessa Agata era stata tentata di andare a controllare, ma voleva evitare di dare nell'occhio, così si era limitata a rigirarsi nel letto per ore, immaginando Tseren appollaiato sulle tegole.

***

Poi, dopo una settimana esatta, il ragazzo era sparito. Le aveva prima chiesto quando avesse intenzione di partire, perché sarebbe venuto anche lui e poi, da un giorno a un altro, si era volatilizzato.

Agata era rimasta l'unica inquilina della camerata; per la prima volta da quando erano bambine, lei e Holly Dee non avrebbero trascorso tutte le vacanze estive insieme. Holly aveva infatti deciso di passare due settimane sull'Isola Termale, ospite di Giuditta; Agata aveva rifiutato l'invito dell'amica perché non poteva permettersi economicamente il viaggio. Holly era stata tentata di non andare, ma Agata aveva insistito ammettendo che, se avesse scelto di lavorare, invece che usare il tempo libero per anticiparsi alcuni degli esami dell'anno successivo, avrebbe messo anche lei abbastanza soldi da parte. Non era giusto che Holly Dee rinunciasse alle vacanze per una sua scelta.

Prima di salutarsi, Agata aveva confessato infine all'amica che Gregor l'aveva invitata a uscire. Non sapeva che reazione aspettarsi, ma l'altra si era limitata a guardarla a lungo in silenzio.

«Non penso che Gregor sia la persona giusta per te» aveva detto infine.

Quando, dopo tre giorni, Agata ebbe il sospetto che Tseren non sarebbe tornato, fu colta da un miscuglio di emozioni contrastanti: era sollevata e al tempo stesso sperava di vederlo spuntare da un momento all'altro sulla soglia. Era come se il levantino le mancasse... ma era possibile avere nostalgia di una persona dopo solo una settimana che la si conosceva?

***

Quando fu il momento di prepararsi per l'uscita con Gregor, Agata aprì di malavoglia la cassapanca in cui teneva i suoi pochi vestiti; tirò fuori quello che aveva comprato appositamente per l'appuntamento e lo ripose immediatamente perché le faceva tornare in mentre il primo incontro con Tseren. In fondo Greg aveva già visto tutti i suoi abiti, quindi uno valeva l'altro. Se Giudy fosse stata lì, le avrebbe sicuramente chiesto un consiglio, dal momento che l'amica spendeva ore e ore a prepararsi con risultati sempre d'effetto.

Il quartiere centrale del Capoluogo della Zona Costiera di Ponente era un intricato groviglio di vicoli e palazzi di mattoni chiari; la città scendeva dolcemente verso l'oceano fino a raggiungere un lungomare ampio e costantemente spazzato dal vento.

Agata arrivò in anticipo e Greg in ritardo, niente di nuovo. La ragazza non lo vedeva dalla sera della festa e le sembrava già abbronzato; la camicia aperta, di cotone leggero, era perfettamente abbinata a un paio pantaloni stretti e sandali di sughero. La ragazza si sentiva piuttosto in imbarazzo: nonostante si conoscessero da anni, raramente si erano infatti incontrati da soli. Holly Dee era sempre con loro e solitamente erano lei e Greg a mandare avanti la conversazione.

I due presero un frullato di frutta fresca e si incamminarono sul lungomare; il tempo sembrava scorrere talmente piano che Agata cominciò a pensare a cosa potessero fare di utile per far fruttare l'ultima giornata in città.

«Dove hai lasciato il tuo stalker?» le chiese a un certo punto Gregor a bruciapelo.

«È sparito» rispose lei proprio mentre raggiungevano lo spiazzo dove, circa una settimana prima, aveva conosciuto Tseren.

«Ci siamo conosciuti proprio lì» disse indicando la staccionata. Assorta, si passò una mano sul braccio: poteva ancora sentire in rilievo i graffi che lui le aveva lasciato, anche se stavano ormai sparendo.

Si avvicinò alla staccionata e prese a dondolarsi avanti e indietro, come era solita fare quando c'era qualcosa che la impensieriva. Gregor le posò una mano sulla schiena e lei si voltò, scura in volto. Sperava quasi di trovarsi Tseren alle spalle, come la prima volta che lo aveva visto. Possibile che se ne fosse andato per sempre? Aveva tante di quelle domande...

«Ti va di passare da "Seconda Mano"?» chiese all'amico. «Volevo prendere dei testi didattici prima di partire».

Quando quella sera rientrò nel dormitorio, Agata aveva con sé due cose in più rispetto a qualche ora prima: un sacchetto pieno di libri su Levante e la certezza che lei e Gregor non sarebbero mai stati niente di più che buoni amici. Holly Dee ci aveva visto giusto. 

Pensò a come sarebbe stato rivedere Greg dopo le vacanze, probabilmente avrebbero fatto entrambi finta di niente, riprendendo il loro rapporto da dove si era interrotto una settimana prima, come se quell'appuntamento impacciato non avesse mai avuto luogo.

«Allora, si parte domani?» Stava aprendo la porta della camerata quando sentì una voce familiare. Si guardò intorno cercando Tseren, il cuore che le martellava nel petto. 

Era tornato.

«Sono quassù».

La ragazza alzò lo sguardo e lo vide fare capolino dal tetto. Istintivamente si guardò attorno, ma fortunatamente non c'era in giro nessuno; quasi tutte le costruzioni di quel quartiere del dormitorio erano infatti già vuote.

«Cosa fai lì?» sibilò facendogli cenno di scendere.

«Mi piace stare in alto, mi sento più a mio agio» spiegò lui rimanendo lì in cima.

«Pensavo te ne fossi andato per sempre» si lasciò sfuggire lei, con la voce che le vacillava.

«Agata, non posso lasciarti, ancora non l'hai capito?» rispose il levantino mentre il sole calava alle sue spalle.