65 - Levante, 5 anni e 110 giorni fa (II)

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La giornata trascorse tra preparativi di guerra e interrogatori da parte dei sottoposti di Thuluun: caporali preoccupati che Tseren, una volta mutato in Drago, sarebbe stato fuori controllo e avrebbe attaccato alla cieca i nemici tanto quanto i ranghi dell'esercito del Governo Centrale. Inoltre, nessuno riusciva a capire come mai la giovane ponentina che era sempre appiccicata al nipote del colonnello insistesse tanto per scendere sul campo di battaglia con il compagno. Dava l'idea di essere una ragazza assennata, eppure quella richiesta era irrazionale e pericolosa.

Usciti dall'ultimo comizio, dove ormai le discussioni serie avevano lasciato il posto a chiacchiere boriose stimolate dall'euforia per l'imminente scontro, Agata e Tseren presero a vagare tra i soldati raccolti intorno a piccoli focolai,  impegnati a lucidare le armature o a bere. I due ragazzi erano alla ricerca di un posto dove parlare indisturbati e senza rendersene conto si ritrovarono nella periferia, vicino al tendone dove alloggiavano le cosiddette "amiche dell'esercito": un gruppo di donne che si spostava con il battaglione. Alcune erano giovani esaltate dalla causa, che si erano legate all'uno o all'altro soldato, altre semplicemente meretrici che rallegravano le notti di chi aveva qualche soldo da spendere.

Decisero di aggirare velocemente la "tenda del piacere", come veniva scherzosamente chiamato quel ritrovo, sperando che le persone nei dintorni fossero più interessate all'obiettivo che li aveva condotti lì, che al girovagare del ragazzo Drago e della sua amica di Ponente. In lontananza brillavano i fuochi dei posti di guardia, i quali creavano come un recinto attorno all'accampamento e avevano la funzione di evitare l'ingresso di spie in avanscoperta o l'uscita di soldati in fuga. Disertare il giorno prima di una battaglia era considerato infatti un crimine gravissimo.

I due ragazzi oltrepassarono l'ultimo angolo del tendone e si ritrovarono di fronte una scena inaspettata. Utukur stava discutendo animatamente con una donna, una levantina che non avevano mai visto. Lei sembrava avere almeno il doppio degli anni dell'amico, ma nonostante non fosse giovanissima, era molto bella: i capelli ramati le scendevano ondulati lungo i fianchi, le curve del bacino le donavano una femminilità prorompente, e la pelle ambrata era priva di imperfezioni, a parte qualche ruga leggera lungo la fronte.

Da quella distanza, Agata non riusciva a sentire di cosa stessero parlando, mentre Tseren, grazie al suo udito di drago, colse qualche parola da cui non riuscì però a ricostruire l'argomento di discussione, anche perché la donna usava un dialetto levantese molto stretto. I due non si accorsero dell'arrivo del Drago e dell'Ascendente, ma proprio in quel momento la discussione, che era parsa accesa fino a un attimo prima, si trasformò in un amoreggiare non troppo implicito. Utu passò la mano nella chioma soffice della donna e lei lo attanagliò in un abbraccio voglioso, appoggiando giocosamente le labbra sul mento pronunciato di lui.

Agata si voltò imbarazzata e provò a trascinare via Tseren, che stava considerando come evidentemente Utu avesse detto la verità sull'essere attratto dalle donne mature. I due cercarono di allontanarsi di soppiatto, ma furono fermati dalla voce acuta del giovane levantino.

«Sono i due ragazzi di cui ti parlavo...» disse rivolto alla sua misteriosa amica.

«Avvicinatevi» intimò loro l'altra, accompagnando l'invito con un gesto della mano. I bracciali d'ottone e perline che ricoprivano il braccio fino al gomito tintinnarono sonoramente.

Agata cercò inutilmente di riconoscere la parlata e si perse in quello sguardo magnetico; ogni piccolo gesto, dal modo in cui arricciava le labbra a come muoveva i polsi, era di una sensualità fuori dal comune.

«Agata, Tseren, vi presento Lakitaii» la introdusse finalmente Utukur.

«Tu devi essere il ragazzo in grado di mutare in drago, giusto? E tu sei la ponentina dalla mente curiosa di cui ho sentito tanto parlare» rispose Lakitaii con una voce vibrante, le parole che le rotolavano sulla lingua come le note di una musica briosa.

Agata arrossì lievemente, pensando che Utu avesse parlato di lei di fronte alla sua affascinante amante, e si inchinò per ricambiare il saluto, come era consono a Levante.

«È veramente un caso fortunato che siate passati di qui proprio ora, stavo giusto parlando a Kita di voi, per convincerla a...» esordì il giovane soldato, ma l'altra lo fermò toccandolo lievemente sul braccio.

«Magari possiamo fare due chiacchiere, mi piace intrattenermi con persone nuove e voi due avete l'aria di portare in spalla una storia fuori dal comune. Un po' come me...» rise facendo ondeggiare la frangia coperta di brillantini dorati.

Tseren guardò Agata insistentemente, convinto che se c'era da raccontare una bugia convincente era meglio affidarsi all'immaginazione precisa della sua Ascendente.

La giovane ponentina valutò rapidamente il da farsi, mentre Lakitaii la osservava incuriosita, e decise di raccontare una versione più dettagliata di quanto avesse già condiviso con Utu.

«Ero di passaggio nel capoluogo della zona montuosa con i miei genitori, due dei mercanti più rinomati della zona costiera di Ponente, quando per caso mi sono imbattuta in Tseren, il nipote del trafficante levantino con cui mio padre era in trattativa. Ci siamo piaciuti subito e, in pochissimo tempo, si è instaurato un legame molto stretto. Lui per me rappresentava il desiderio di avventura e la possibilità di fuggire dalla monotonia della mia vita e io per lui, beh...» l'Ascendente si fermò e guardò intensamente Tseren, «Ora possiamo dirvi la verità. Io avevo la capacità di tranquillizzarlo, di aiutarlo a convivere con la sua doppia natura. Anche se questo ovviamente l'ho scoperto dopo settimane che ci frequentavamo...»

Tseren sembrò soddisfatto di quel compromesso, Agata non aveva spiegato esplicitamente a quegli sconosciuti cosa fosse un Ascendente, ma la bugia era abbastanza vicina alla realtà da risultare credibile.

Gli altri due avevano ascoltato il discorso della ponentina in silenzio, e Utu si limitò ad annuire adagio, mentre Lakitaii lanciò un'occhiata fugace alle mani intrecciate dei due ragazzi.

«Vi dirò la verità, ho una sensibilità spiccata per queste cose. Voi due mi sembrate molto legati, ma non mi date l'idea di essere una vera e propria coppia. Non percepisco alcuna aura di intimità...»

«Ah sì?» intervenne Utukur sogghignando, «Io invece ho dato per scontato che lo fossero fin dal primo momento!»

«E da quando in qua tu te ne intendi di queste cose, cervellone? Ti ricordo che ho dovuto corteggiarti per mesi prima che ti accorgessi che ero interessata a te» ridacchiò lei stringendogli un orecchio tra le dita affusolate ricoperte di anelli.

«Ognuno ha i propri tempi, no?» sbottò Tseren seccato. Tutti quei giri di parole avevano avuto l'effetto di indispettirlo e rivolse un sorriso caldo ad Agata. Al che, in risposta, l'Ascendente fece una cosa del tutto inaspettata, ricambiò timidamente il sorriso e gli stampò un bacio fugace molto vicino alle labbra.

Lui la guardò con gli occhi fuori dalle orbite e un'ombra attraversò lo sguardo limpido della ponentina, come se si fosse pentita subito di quel gesto. Tseren ebbe quasi l'impressione che volesse lasciargli la mano, ma lui la tenne saldamente. Non immaginava che la bocca di Agata fosse tanto soffice e si ritrovò a fissarle intensamente le labbra.

«Sicuri che non volete fare un salto nella "tenda del piacere"?» suggerì Utu dando una pacca sulla spalla a Tseren, mentre Lakitaii accennò un sorriso di fronte a quel teatrino, le sembrava di avere a che fare con due adolescenti e si convinse che quei due ragazzi erano innocui.

«Parlaci un po' di te, Lakitaii» disse improvvisamente l'Ascendente per svincolarsi da quella situazione imbarazzante; non si capacitava di come avesse potuto agire tanto impulsivamente. Un attimo prima si era sentita trattare come una bambina per via delle insinuazioni poco velate della donna, quello dopo si era ritrovata gli occhi di Tseren puntati addosso, accesi di un bagliore che non aveva mai visto.

L'ultimo dei Draghi [completata]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora