32 - Levante, 5 anni e 280 giorni fa

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Nel corso delle settimane successive, Agata cominciò ad ambientarsi. Aveva imparato abbastanza espressioni in levantese da poter comunicare con la gente del villaggio e con l'aiuto di Xhoán si stava integrando velocemente.

Tseren aveva provato a convincerla a specializzarsi nella conciatura delle pelli, l'attività che era stata un tempo della madre, ma la ponentina odiava l'odore del pellame fresco di scuoiatura e le lunghe ore da sola in cima al monte. Trovava molto più piacevole accompagnare Xhoán di casa in casa. Mentre lui curava i suoi pazienti, la ragazza scambiava qualche parola con il resto della famiglia, distraendo soprattutto i bambini dalla sofferenza del malato. In questo modo l'Ascendente si sentiva utile e al tempo stesso riusciva a saziare la sete di conoscenza che non la abbandonava mai. Quando non erano al capezzale di un infermo, girovagavano per le montagne alla ricerca di erbe medicinali.

Xhoán era rispettato da tutti e aveva molti amici nel villaggio, ma non sembrava essere legato a nessuno di loro in particolare. Agata si era fatta l'idea che lo sciamano avesse volutamente tenuto a una certa distanza gli altri, probabilmente per proteggere il segreto di Tseren e sua madre.

Lo sciamano amava parlare di Baya. Nel corso delle lunghe passeggiate tra le bizzarre piante che si arrampicavano sul monte, l'uomo si era gradualmente aperto con la curiosa ragazza di Ponente, la prima persona con cui poteva finalmente condividere cosa avesse significato per lui essere l'Ascendente di un Drago.

Agata era particolarmente interessata agli aneddoti che ruotavano intorno a uno Tseren bambino che ne combinava di tutti i colori. Rise fino alle lacrime sentendo il racconto di quando il Draghetto aveva provato a convincere la madre che poteva comunicare non solo con i rettili, ma anche con le altre creature del bosco, e, guarda caso, l'intero regno animale appoggiava il suo progetto di esplorare il mondo. Dopo aver ascoltato pazientemente le ragioni del castoro, degli uccelli variopinti e degli scarabei a tre occhi, Baya aveva dovuto liberare le povere bestiole impaurite e spiegare a Tseren che se voleva fare una cosa doveva essere in grado di convincerla da solo, senza inventarsi bugie e spaventare a morte qualunque animale selvatico gli capitasse tra gli artigli. Un tratto della donna Drago che emergeva spesso dalle storie di Xhoán era la sua capacità di essere una madre dolce, ma severa al tempo stesso.

I momenti della vita comunitaria che Agata preferiva erano però i festeggiamenti. Il Drago aveva colto nel segno, nel villaggio ogni occasione era buona per celebrare qualcosa: un matrimonio, il primo dentino di un neonato, la pace tra due famiglie rivali. Nel corso di questi eventi, l'Ascendente aveva la possibilità di chiacchierare con la gente e comprendere meglio le abitudini della zona montuosa di Levante, alimentando la sua passione per la mediazione culturale.

In quei momenti si dimenticava che era a migliaia di chilometri di distanza da casa e riusciva quasi a passare sopra l'atteggiamento distaccato di Tseren. Nelle ultime settimane il rapporto tra i due era infatti peggiorato. Lui la spingeva a trascorrere più tempo possibile nel villaggio, lei ne era ferita e rincasava ogni sera un po' più tardi. E Tseren, a sua volta, rendeva di giorno in giorno il suo muro di solitudine un po' più alto.

**********

Una sera Agata sedeva a cavalcioni della recinzione esterna, mentre Khenebish, la ragazza dai capelli a spazzola con cui aveva fatto amicizia la prima sera, le stava intrecciando la chioma di ricci indisciplinati. Era una delle persone che più le piaceva e aveva scoperto finalmente come mai la levantina si fosse fatta in quattro per farla sentire a casa fin da subito.

Qualche mese prima, lavorando nelle stalle, era caduta da una scala e si era ferita gravemente alla testa. Xhoán era stato giorno e notte al suo fianco, per tre lunghe settimane, medicando il taglio e aiutandola a superare il trauma. L'incidente aveva portato via la sua capigliatura folta e i suoi ricordi relativi agli ultimi quattro anni. Kheni, questo era il nomignolo con cui gli altri si riferivano a lei, aveva deciso di non sposarsi più con il ragazzo cui era promessa, ma che non riconosceva e con cui non voleva avere niente a che fare. Aveva per questo motivo litigato con la famiglia e ora stava faticosamente cercando di rimettere insieme i pezzi della propria vita. Solo lo sciamano eremita sembrava capire il dramma di trovarsi improvvisamente in un corpo quattro anni più vecchio e aveva fatto di tutto per aiutare Kheni a guarire, anche dopo che la sua ferita alla testa si era rimarginata da un pezzo. La gratitudine della ragazza amnesica nei confronti di Xhoán si era riversata impetuosamente sulla ponentina.

Agata riconobbe Tseren in lontananza, il ragazzo Drago camminava lentamente sotto il peso delle pellicce, come al solito la luce del crepuscolo faceva rilucere i suoi occhi di Drago. L'Ascendente saltò giù dalla staccionata, in soli due mesi le sembrava di essere diventata molto più atletica, probabilmente i suoi muscoli erano stati temprati dalle lunghe camminate e dalla scalata giornaliera per tornare alla tenda.

«Agata» le disse Kheni dondolandosi avanti e indietro sull'asse di legno, un modo di fare che aveva involontariamente assimilato dalla nuova amica. «Non riesco a capire qual è il rapporto tra te e... e quel ragazzo» aggiunse.

La ponentina realizzò che l'altra non conosceva neanche il nome del Drago. Le loro vite si erano incrociate per anni e nonostante ciò Kheni non si era mai curata di imparare il suo nome, e questo valeva per ogni singolo abitante del villaggio. Quel pensiero la rattristò profondamente.

«Ha perso da poco la madre e siccome Xhoán le era molto affezionato, mi ha chiesto di occuparmi di lui» da quando conosceva Tseren era diventata particolarmente brava a inventarsi frottole su due piedi.

«Xhoán non si affeziona a nessuno» controbatté Kheni sicura.

«Allora sarà il suo senso di responsabilità» disse Agata sperando che l'altra stavolta si convincesse.

«Può essere» concluse la levantina cambiando espressione nel momento in cui Tseren le raggiunse. Agata non capiva il motivo di quell'ostilità nell'aria, i due neanche si conoscevano.

«Tseren, questa è Kheni» disse l'Ascendente. Entrambi furono colti alla sprovvista, non si aspettavano che la ragazza li introducesse e si inchinarono dubbiosi.

Kheni decise che voleva dare un'occasione di riscatto al misterioso ragazzo che era cresciuto solo tra le montagne. «Vi va di cenare a casa mia?» domandò la giovane spiando la reazione di Tseren.

Agata fece lo stesso, ma il Drago scosse la testa senza preoccuparsi di risultare maleducato. Non sapeva neanche cosa fossero le norme comportamentali e in quel momento aveva solo una preoccupazione, stare il più possibile vicino ad Agata. Nel giro di poche ore sarebbero entrati nella settimana di luna nuova.

L'Ascendente sospirò, quanto le sarebbe piaciuto che il Drago si rendesse conto che non c'era niente di male ad aprirsi un po' con gli uomini. Celare la sua vera natura era di fondamentale importanza, ma in fondo bastava che stessero più attenti a non perdersi di vista nelle notti senza luna.

L'ultimo dei Draghi [completata]Where stories live. Discover now