• 9 - Scusa.

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"Sei stata davvero gentile. ", dice appoggiandosi allo stipite della porta facendo schioccare i bottoni della sua giacca di pelle. Si passa una mano tra i capelli biondi, facendoli ricadere sulla fronte in un fascio dorato che mi abbaia la vista.

È fottutamente figo.
Un modello di Abercrombie...

"Beh non avevo scelta. Sei il mio capo.", ridacchio. Arriccia per un secondo il naso poi fa un passo in avanti per uscire ed istintivamente gli afferro il polso.

Ma qualcosa mi colpisce come se avessi preso una scossa e mi sembra che l'abbia sentito anche lui, perché mi guarda stranito.

"Ahm...", farfuglio, "Grazie per la comprensione.",
Corruga le sopracciglia, "Per prima.", gli faccio capire.

È stato comprensivo nei miei confronti, prima. Quando ero sul punto di scoppiare a piangere si è avvicinato lievemente ed ha cercato di cambiare argomento per tirarmi su di morale.
Forse, infondo, non è poi così burbero.
Ma infondo infondo.

Sussurra un 'ah', poi mi sorride facendomi venire voglia di saltare dalla gioia.

Non mi ci abituerò mai ai suoi sorrisi.

"Non ringraziarmi. A domani, Stephanie.",dice. Lo saluto anch'io e sto per chiudere la porta quando nel mio campo visivo scorgo la testa bionda di una delle due gemelline, che blocca la porta e richiama Richard.

Dall'orsacchiotto tra le braccia capisco che si tratta di Chloe.

Richard si volta al richiamo e ritorna indietro di qualche passo, poi si china all'altezza di mia figlia e la vicinanza dei loro visi provoca in me una sensazione stranissima.

Hanno praticamente lo stesso neo, lo stesso naso, insomma, tutti i tratti che non mi appartengono.

Mi viene un capogiro e mi reggo alla porta destando l'attenzione dei due.

Merda,  ma cosa vado pensando?
Sai quanti ragazzi sulla faccia della terra?

Cerco di convincermi, eppure non funziona.
C'è qualcosa che il mio corpo ha capito, ma che il mio cervello non ha ancora recepito.

"Dimmi tutto, piccola.", le sorride contemplandola come se fosse oro.
La piccolina aumenta la presa sull'orsacchiotto e le sue gote di colorano di un lieve rosso.

Ma stiamo scherzando?

"Quando vieni di nuovo? Ti faccio vedere le mie bambole e puoi stare un po' di tempo con mamma.",

Sbianco e arrossisco velocemente, tutto in due secondi.

Dovevo insegnare ad entrambe di essere dirette, ma non così tanto.

Improvvisamente sbuca anche Kylie, che raggiunge Chloe sorpassandomi.
Da dove sbuchi?

"Sì! Prima a tavola eravate così vicini!",

Non è vero.
Non l'ha detto veramente.
Non è possibile.

Cristo.

M'impongo di evitare lo sguardo di Richard e nascondo il mio viso dietro lo stipite della porta.

Erano sveglie le due...
Non ci posso credere.

Richard per fortuna non pone tanta attenzione al mio comportamento e, dopo qualche minuto di conversazione, saluta le mie bambine quindi sparisce per le strade lasciando dietro di sé soltanto il rombo del motore della sua auto.

Per un Manhattan di troppoWhere stories live. Discover now