• 43 - Operazione: Restauro Capella Sistina.

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"Sul serio?", chiede mia madre passandosi una mano tra i capelli, affranta.

"Sono un fottuto disastro.", mugolo soffiando il naso dentro un fazzoletto.
Saranno le mestruazioni, oppure tutto quello che è successo, fatto sta che sto piangendo a dirotto da quasi mezz'ora, ormai.

Sono così confusa.
Non mi capacito ancora di quello che è successo.
In meno di un giorno ho perso Richard e anche Ryan.

Ditemi se non è un disastro questo.

"Tesoro, devi solo...cercare di capire cosa fare.", sospira. Inarco le sopracciglia.
"Può capitare, davvero. Non devi fartene una colpa. Hai venticinque anni. Dovresti dimostrare più autorità, consapevolezza delle tue scelte.", spiega gesticolando con le sue dita affusolate.

"Io alla tua età-"

"Gestivo un'azienda assieme a tuo padre e spaccavo il culo a chiunque tentasse di fare il gradasso.", la scimmiotto.
Ormai dice sempre questa frase.
Quest'ultima alza gli occhi al cielo, poi sistema i suoi capelli scuri in un codino.

"Devi solo cercare di capire chi è che ti piace di più dei due.",

"Richard. Ma non tornerò da lui, mamma. Gli ho confessato i miei sentimenti e lui non ha perso tempo a gettarli al vento.",

"È normale! Non ci avrei creduto neanch'io! Insomma, guarda in che situazione si è trovato.", sbotta spazientita.
E non le do tutti i torti.

"Ti sei trovata in un triangolo amoroso senza volerlo. Come nelle storie d'amore.", puntualizza guardando le sue unghie laccate di rosso e ridacchiando.
Non ci trovo nulla da ridere.
È frustrante, cazzo.
Vorrei solo chiudermi in casa e non uscire più.

"Mi ha graziata non licenziandomi.", rilascio un sospiro a tratti soffiando nuovamente il naso.
"Questo perché è una persona molto matura.", dice.

"Sei seria? Lui? Maturo? Mamma, è tutto fuorchè quello. I ventisei anni se li porta solo fisicamente; ha il cervello di un bambino di tre anni. Quando litigò con Ryan-",

"Lo offese su quello su cui teneva di più e io non me lo sarei mai aspettata! È stato irrispettoso!" , mi imita gesticolando come una forsennata.

"Io non gesticolo così e non ho questa voce!", m'indispettisco stringendo le braccia al petto.
"Fidati, fai proprio così.", dice, "E comunque se reagisce così è il semplicissimo segnale che ci tiene a te, ma ho fatto una figlia troppo scema e quest'ultima non apre gli occhi neanche con delle pinze!",

Sgrano gli occhi alle sue parole.

"Tu-",

"Eh no. Ora taci e mi ascolti.", ringhia balzando in piedi e puntando i suoi occhi nei miei.
Sono fottuta.
"Lui è innamorato di te come tu lo sei di lui, ma non riesce, probabilmente, ad accettarlo, non ancora. Te lo dimostra con questi piccoli gesti, in più è geloso. Molto geloso.", spiega mettendo in chiaro.

E sinceramente credo che, a questo punto, le mie idee si siano finalmente schiarite leggermente, ma non vorrei arrampicarmi su qualcosa che non esiste. Insomma, sarebbe una grandissima figura di merda presentarsi a lavoro convinta che lui sia innamorato di te e poi prendere un palo. Dritto in faccia.
O in culo.

"Ora la mossa sta a te. Devi scegliere. Mettere in chiaro se vuoi stare con Richard oppure con Ryan.", al che socchiudo gli occhi e mi abbandono allo schienale della sedia con gli schiamazzi di sottofondo delle gemelline che giocano spensieratamente in salotto.
E so che non sarà per niente facile scegliere.

Per un Manhattan di troppoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora