• 13 - Death Phone.

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Una bella notizia prima del capitolo abbastanza sad :)
Siamo primi in commedie e...boh. Non ho parole per descrivere come mi sento. Sono più che felice. Grazie davvero <3
ci vediamo nello spazio autrice infondo. <3 <3

5 anni prima.
Sarah's p.o.v.

"Sono sane e bellissime, Richard. Puoi stare tranquillo.",

Mormoro mentre mordo ripetutamente il mio labbro inferiore e osservo quasi con fare ossessivo la porta bianca che mi separa dalla stanza della mia migliore amica.

"Come le ha chiamate?", domanda.
Dalla sua voce riesco a capire che è emozionato, ma anche nervoso.

"Kylie e Chloe.",ribatto. Mi aspetto una reazione negativa da lui, d'altronde non gli va bene mai niente, ma rimango stupita nel sentire un suo cenno di assenso.

"Ha gusto in fatto di nomi.",

Cala tra di noi un silenzio imbarazzante. Vorrei attaccare ma sono tentata di rimanere al telefono. Sento che manca qualcosa, oggi, nonostante siano nate le mie nipotine. Perché è questo il modo in cui le reputo, io e Stephanie siamo cresciute insieme. Lei è come una sorella per me.

"Glielo dirai mai un giorno? Tornerai dall'Inghilterra?", chiedo all'improvviso.

Sento un sospiro, poi lo immagino passarsi una mano tra i capelli e tirarli leggermente.
Lo conosco come le mie tasche.

"Non lo so. Papà non vuole vedermi. È furioso per l'accaduto."

"Vorrai dire 'era furioso' perché sono passati nove mesi, Richard.",
Sembra quasi spaventato, è come se cercasse in tutti i modi una scusa per non tornare.

"Non è cambiato niente da allora. E poi non è male qui."

"Stai dicendo che non vuoi vedere le tue figlie?",

"Sarah...", sospira nuovamente,"Vorrei vederle con tutto me stesso, sentire il loro profumo, vedere se hanno il mio stesso colore di occhi,  sentire il loro primo vagito... credi che sia indifferente? Cavolo, mi sto perdendo una delle scene più importanti della mia vita.",

"Lo so.",

Mi fa male il cuore a sentirlo parlare così.

Vorrei che tutto fosse normale, che la mia migliore amica sia felice, che si rifiuti di vivere nella menzogna, cosa che ho fatto io.

Nove mesi fa, dopo che Stephanie è rimasta incinta, con la scusa di portarla a fare delle analisi l'ho portata nel laboratorio per fare il test di paternità, d'altronde sono un'analista, il DNA non ha segreti per me.

Ma quando è uscito il nome di mio fratello mi è venuto un infarto.

Ho dovuto nascondere un pezzo di verità all'unica persona che è stata con me sempre, che è sempre stata sincera.
All'inizio credevo che si sarebbe risolto tutto, ma quando papà ha saputo, ha spedito Richard in Inghilterra non appena ha visto Stephanie entrare nel suo ufficio col pancione per un colloquio di lavoro.
E anche mio fratello era lì.
Non dimenticherò mai il modo in cui fissava il pancione della mia migliore amica, lo sguardo che aveva. I suoi occhi sembravano voler scavare nella pancia di Stephanie per vedere le gemelline.

"Sarah, mi senti?",

"Oh sisi.", ritorno alla realtà.

"Devo andare. Ci sono alcune cose da sbrigare qui.",

Per un Manhattan di troppoWhere stories live. Discover now