Capitolo 11

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Il giorno dell'appuntamento è arrivato. Tessa si è raccomandata di vestirmi carina, ha detto che ai ragazzi ricchi non piacciono le ragazze scontate. Le ho domandato come faceva lei a saperlo ma ha sviato il discorso iniziando a parlare del comportamento strano di Josh negli ultimi giorni. Non me la racconta giusta, lo so che mi nasconde qualcosa ma comunque ho deciso di darle ascolto.

Indosso una collana per mettere in evidenza il collo e le spalle, lasciati scoperti dal vestito a fascia e da i capelli tirati acconciati in uno chignon. Mi guardo un ultima volta allo specchio, afferro la borsa e il telefono apro la porta per uscire e appena lascio l'appartamento mi trovo davanti Brian appoggiato alla sua bellissima auto.

«Ciao bellissima!» sorride dandomi un bacio su entrambe le guance.

«Ciao»

«Andiamo, siamo già in ritardo» fa il giro dell'auto e mi apre la portiera. Sussurro un «Grazie» mentre mi affretto ad entrare nell'abitacolo in imbarazzo.

Sale anche lui, si gira a guardarmi prima di inserire la chiave nel notolino e partire.

«Ti piace Ed Sheeran?» domanda lanciandomi un occhiata. Annuisco. Nel giro di qualche secondo parte la canzone 'Photograph'.

Guardo fuori dal finestrino il paesaggio che passa velocemente.

«Non credevo avresti accettato sai?» afferma Brian.

Lo guardo «Perchè non avrei dovuto?»

«Non lo so ma non pensavo volessi uscire con me»

«Tu ti sottovaluti troppo» affermo.

«Forse hai ragione... Comunque sia sono felice che tu abbia detto di si»

Il suo sguardo è puntato sulla strada e concentrato ma anche se non riesco a vedere i suoi grandi occhi verdi riesco a sentire la sincerità che trasparisce dalle sue parole.

«Siamo arrivati» afferma sorridendo per poi scendere dall'auto seguito da me. Consegna le chiavi dell'auto ad un ragazzo all'entrata che lo saluta elegantemente.

Entriamo all'interno dell'elegante ristorante a cinque stelle.

«Buona sera. Come posso aiutarvi?» domanda un vecchio signore vestito in smoking.

«Abbiamo prenotato a nome Sunway»

«Oh certo, seguitemi!»

«Non dovremmo aspettare Dallas e quella Julia?» sussurro a Brian nell'orecchio.

«Julie; sono già qua» dovevo aspettarmelo da quel maleducato di Dallas.

Appena arriviamo al tavolo lo sguardo di Dallas si alza dal menu e si scontra con il mio. Distolgo lo sguardo guardando la ragazza al suo fianco: capelli biondi lunghi fino al fondo schiena, occhi verdi, labbra carnose definite da un rossetto rosso fuoco. È la ragazza che era con lui sul palco la sera della riunione, la ragazza che lo ha chiamato orsacchiotto il giorno che gli ho accidentalmente fatto cadere il caffè sulla camicia.

«La cameriera? Seriamente ragazzi?» passa svariate volte lo sguardo su tutta la mia lunghezza con un espressione schifata.

Le porgo la mano gentilmente «Piacere Avery»

«Julie» sfiora la sua mano con la mia per qualche secondo senza stringerla.

Ingoio il groppo che ho in gola e mi siedo seguita da Brian. Mi sento così a disagio e inadatta a questo posto e a queste persone che vorrei sparire. Guardo Dallas che parla con Julie. Le sorride, sembra divertirsi e specialmente sembra che la tratti con gentilezza, senza essere arrabbiata con lei per chi sa quale assurdo motivo ogni secondo della sua vita.

Kiss me under the sunshine #wattys2019Where stories live. Discover now