Capitolo 28

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Io e Dallas ci stiamo frequentando da qualche settimana, senza avere nessuna etichetta.
Questo è frustrante! Non che abbia per forza bisogno di definirci in qualche modo ma voglio sapere cosa significa per lui tutta questa situazione. Se per lui fosse soltanto un gioco, ci rimarrò male ma lo accetterò, consapevole che almeno non vivrò con il rimpianto di non averlo mai baciato.

«Hey Avery! Sei qui per lavorare non incantarti» esclama Eliza appoggiando sul tavolo di lavoro un bicchiere.

«Stavo pensando» borbotto.

«Beh allora non pensare e lavora» dice e va a prendere degli ingredienti nel frigo borbottando fra se e se.

***

Alla fine del mio turno Dallas è venuto a prendermi come tutti i giorni da una settimana. Ora siamo qui a scambiarci dolci baci sul divano della sua villa, che ho scoperto è stata il suo regalo per i diciotto anni, ma la mia mente è da tutt'altra parte.

Sento il bisogno di definirci in qualche modo, qualunque esso sia, per far chiarezza nella mia mente.

Mi stacco dalle sue labbra, la mia fronte è appoggiata alla sua, gli occhi sono ancora chiusi mentre cerco di riprendere a respirare normalmente.

«Dallas noi cosa siamo?» trovo il coraggio di domandarglielo ma non di guardarlo.

«Due persone che si divertono» dice con nonchalance, non preoccupandosi che in qualche modo questa sua frase a spezzato qualcosa dentro di me.

Il mio stomaco si attorciglia dalla rabbia e dal dispiacere.

«Quindi per te sono solo un giocattolo?» chiedo irritata mentre provo a scendere dalle sue ginocchia ma lui stringe le mani attorno alla mia vita impedendomelo.

«Non ho detto questo» sospira «Solo che io non posso essere il tuo ragazzo, tu non puoi capire ma fidati di me, io non sono quello giusto»

«Spiegami, se no non potrò mai capire»

«Devi credermi... Non sono quello giusto. Se ti dicessi il motivo scapperesti via da me e non voglio perchè sono un egoista del cazzo»

«Ho passato troppo tempo della mia vita dietro ad egoisti, sono venuta qua per cambiare vita perciò se la metti così addio Sunway» strattono la presa alzandomi, quando le sue mani scivolano via dal mio corpo esso viene scosso da brividi.

«Cosa significa che sei venuta qua per cambiare vita?» si avvicina a me «Cosa ti hanno fatto Avery?» posa una mano sulla mia guancia guardandomi intensamente con i suoi occhi blu.

«Non puoi capire» dico acida usando le sue stesse parole per poi staccarmi da lui e andare verso la porta. Mi volto a guardarlo un ultima volta sperando che ritorni su i suoi passi invece non fa assolutamente niente... È li, in piedi in mezzo alla stanza con le mani serrate in un pugno e lo sguardo perso nel vuoto.
Esco dalla villa sbattendo la porta alle mie spalle e mi allontano velocemente da lì, da lui.
Noi ci stiamo divertendo, per lui sono solo un modo per sfogare la sua rabbia repressa o i pensieri che annebbiano la sua mente. Fino ad oggi. Sono stata veramente una stupida a provarci, a dare una seconda possibilità alla vita perché sono tutti come lui, sono tutti come Travis.
Sono troppo immersa nei miei pensieri che scontro qualcuno; biascico un "scusa" mentre mi affretto a prendere il telefono che mi è caduto di mano per colpa dello scontro.
Una mano sfiora la mia. Alzo lo sguardo e vedo Thomas, il fratellastro di Dallas.

Kiss me under the sunshine #wattys2019Where stories live. Discover now