Capitolo 31

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Dallas sta sfrecciando a tutta velocità per le strade Hawaiiane perché per colpa di Eliza e delle sue tre valigie siamo in ritardo.

«Su ragazzi non fate i melodrammatici» alza gli occhi al cielo mentre poggia una mano sul ginocchio di Dallas. «Dovevo per forza portare tutto il necessario» e doveva per forza sedersi al fianco di Dallas con la scusa di soffrire il mal d'auto cosa assolutamente non vera perchè vista la guida spericolata di Dallas si sarebbe già sentita male.

«Sono solo tre giorni Eliza» la riprende Landon al mio fianco.

Il telefono tra le mie mani inizia a squillare.
«È di nuovo Josh» dico lanciando un occhiata preoccupata a Landon.

«Mandalo a fanculo, lui non ha dovuto aspettare una Barbie psicopatica con un milione di valigie» esclama Dallas aumentando velocità.

«Ehy io sono sono psicopatica!» strilla Eliza mentre Landon sbotta contro Dallas difendendo il suo fidanzato.

«Beh perché non sei andato in macchina con lui se ti lamenti tanto» sputa acido Dallas.

Prima che il riccio al mio fianco possa rispondere, trasformandosi in un sexy surfista arrabbiato, intervengo.

«Basta!» strillo.

«Tu pensa a guidare che siamo quasi arrivati» dico leggendo l'insegna dell'autostrada che indica l'aeroporto «E voi state zitti»

«Io non prendo ordini da te rossa» afferma Dallas lanciandomi un occhiata dallo specchietto retrovisore.

L'abitacolo cade in un silenzio profondo per qualche secondo perché poi riprendono la discussione.
Per fortuna il viaggio dura solo altri cinque minuti. Quando esco dall'auto tiro un sospiro di sollievo e mi avvicino a Josh e Tessa.

«Sono impazziti» affermo lanciando un occhiata a Dallas che appoggiato alla sua Ferrari fiammeggiante e sta discutendo animatamente con Landon.

«Fratellino stai già litigando?» una voce conosciuta ridacchia alle nostre spalle. Mi giro e vedo Thomas i ricci neri più spettinati del solito e gli occhi color miele coperti da un paio di occhiali da sole.

«Non sono tuo fratello!» ringhia Dallas camminando verso di lui.
«Ah ragazzi mi sono dimenticato di lui... Dobbiamo portarcelo dietro, ordine di Eric» alza gli occhi al cielo «Se vi da fastidio ditemelo che ci penso io» scocca un ultima occhiata al fratello prima di andare a prendere le valigie.

«Avete fatto pace?» domanda Thomas al mio orecchio. Lancio un occhiata a Dallas assicurandomi che non abbia visto Thomas parlarmi così intimamente perché probabilmente darebbe di matto visto che tra loro due non scorre buon sangue.

Mi allontano da Thomas «Stiamo insieme» sorrido «Però non dirlo in giro, non lo sa ancora nessuno»

«Tranquilla, il tuo segreto è al sicuro con me» sorride facendo luccicare il pearcing sotto la luce del sole. Con una mano mi sposta una ciocca di capelli caduta davanti al viso dietro all'orecchio, fa per dirmi qualcosa ma viene preceduto da Dallas che mi chiama in modo brusco per passarmi la valigia.
Quando tutti abbiamo le nostre valigie tra le mani entriamo nell'aeroporto e ci imbarchiamo.
Mi siedo al fianco di Dallas, l'aereo inizia a planare verso l'alto e io mi addormento sul suo petto.

***

«Rossa siamo arrivati!» sussurra Dallas scuotendomi leggermente ricevendo in risposta un mio mugolio.
Slaccio la cintura di sicurezza e mi alzo dal sedile sbattendo la testa sul ripiano portabagagli.
Borbotto un imprecazione facendo ridere Dallas.

«Vai, te la prendo io la valigia» dice e si abbassa su di me posandomi un bacio sui capelli.
Raggiungo gli altri che sono già in fila per prendere il taxi seguita da Dallas.

Kiss me under the sunshine #wattys2019Where stories live. Discover now