Capitolo 15 ― Desiderio proibito.

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―Signor conte Andrew Turner ― esordì una voce femminile, civettuola al massimo dei livelli, non appena il maggiordomo la fece entrare.
―Devo dedurre che siete tornato dall'aldilà? È passato così tanto tempo da quando ci siamo visti l'ultima volta! ―
Andrew, che si era diligentemente coperto il viso con una maschera, se la sollevò sulla fronte e afferrò la mano della gentildonna, sfiorandola con un bacio.
―È trascorso proprio tanto tempo, sì. ―
―Naturalmente immaginerete la mia gioia nell'apprendere del vostro ritorno ― continuò Margaret Wilson. ―Mia figlia Lily è molto lieta di essere qui, stasera, e di conoscervi!―
Con la mano inguantata, Margaret tirò la figlia a sé. Era una ragazzina che non doveva avere più di una quindicina d'anni, con un seno messo prepotentemente in evidenza dal corsetto viola scuro che indossava. Andrew le depose un bacio sul dorso della mano, poi le sorrise tiratamente.
―Lieto di fare la vostra conoscenza, milady

―Oh, il piacere è tutto suo, statene certo― rispose per lei sua madre, con un sorriso smielato. Lily Wilson era rimasta impietrita di fronte allo sguardo penetrante del conte, e non batteva quasi ciglio. Sembrava che il fatto di essersi sentita rivolgere la parola da lui l'avesse trasformata in una statua.
―Vi sentite bene, milady?― le chiese Andrew cordialmente.
La giovane farfugliò parole sconnesse.
―S...Sì, signor... milord.―
Quando lui le rivolse un sorriso gentile, Lily avvampò e sua madre si affrettò a celare quell'imbarazzo facendole indossare la maschera che si era tolta precedentemente.
―Milord, vorreste essere così gentile da scortare Lily ad ammirare la vostra casa?― propose Margaret, con stucchevole dolcezza.
―Sono sicura che mia figlia gradirà molto la vostra presenza, e chissà, forse...
―Vogliate scusarmi, milady ― replicò Andrew all'improvviso, ―ma ho visto una persona con la quale devo parlare assolutamente.―
Si congedò con un cenno del capo, e attraversò la sala dirigendosi rapidamente verso Hanna, che aveva visto aprire e chiudere la porta di servizio per le cucine.
―Hanna ― la chiamò con autorità. ―Hai visto Megan?―
La donna sollevò il vassoio che reggeva tra le mani quando si voltò.
―Sì, Andrew ― gli rispose amorevolmente.
―È nelle cucine, sta preparando i vassoi con le altre.―
―Ti ringrazio.―
Andrew attese che Hanna lo superasse, e fece per dirigersi verso gli alloggi della servitù, quando la porta venne di nuovo aperta e sulla soglia comparve la snella figura di Megan.
Vederla gli procurò un colpo al cuore.
Il giorno prima si era comportato da perfetto mascalzone, baciandola contro la sua volontà. Eppure non gli era sembrato che lei avesse disprezzato quel gesto...
―Megan― mormorò.
―Milord.― Megan fece un inchino, e nel farlo alcuni ciuffi ribelli, sfuggiti alla sua treccia, le scivolarono davanti agli occhi. Avendo le mani occupate a tenere il vassoio, non poté spostarli. Così ci pensò Andrew. Le sfiorò appena la pelle della guancia, e lei parve sussultare. Si sottrasse repentinamente a quel tocco.
―Devo portare questo vassoio in sala da pranzo, milord.― S'inchinò nuovamente e, prima che Andrew avesse il tempo di trattenerla, lo sorpassò, disperdendosi tra la folla di aristocratici.
La guardò allontanarsi con il senso del rimorso che gli serrava lo stomaco, minuto dopo minuto.
Non avrebbe dovuto baciarla, non avrebbe dovuto cedere all'impulso. E c'era Elizabeth, c'era ancora lei, nella sua testa. Non poteva provare desiderio verso qualcuna che non fosse lei. Anche se era successo, e quel desiderio si accentuava ogni volta che posava gli occhi su Megan.

―Fratello― esordì la voce di Philip alle sue spalle. Andrew si voltò, riemergendo dai propri pensieri.
―Suppongo ti ricorderai della mia adorabile promessa sposa. Abigail, voi vi ricordate di mio fratello?―
La giovane donna che accompagnava Philip, dai capelli di un biondo ordinario, raccolti in una fresca acconciatura laterale, sorrise, annuendo.
―Naturalmente. È un piacere rivedervi, Andrew.―
Andrew chinò il capo e le sfiorò il dorso della mano guantata con le labbra.
―Il piacere è tutto mio, milady.―
―Andrew è un tipo di poche parole, Abigail ― le ricordò Philip con un sorriso.
―Preferisce i fatti. Non è vero, fratello?―
Lui ricambiò il sorriso, non certo del motivo per cui il fratello lo avesse sfidato, ricordandogli la loro rissa al bordello.
―Assolutamente sì― fu la sua risposta tagliente. ―E ora mangiamo, signori. Non so voi, ma il mio appetito vuole essere saziato seduta stante.―

- IN REVISIONE - Il tuo respiro sulla pelle Where stories live. Discover now