Capitolo 24 - Il timore di una perdita.

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L'uomo l'aveva colpita alla gamba sinistra.
Andrew aveva visto il ghigno sulle sue labbra prima che sparasse, prima che tutto esplodesse e che il cielo si oscurasse. Megan rimase in piedi, smarrita e paralizzata, per alcuni secondi, lo sguardo fisso in quello di Andrew. Lo vide precipitarsi verso di lei e allungare le braccia per sorreggerla prima che cadesse a terra. Dopo aver sparato, i due aguzzini si erano dileguati, lasciandosi dietro una scia di nauseante trionfo. Andrew si tolse la camicia il più rapidamente possibile, strappandone una manica e la arrotolò attorno alla coscia di lei, facendo attenzione a non stringere troppo.

—Ah…— gemette Megan, trattenendo il respiro.
— Devo fermare l'emorragia— disse lui con determinazione.
Megan inclinò la testa indietro, sfiorandogli il collo con i capelli.
Andrew la cinse per la vita, conscio del dolore che la ferita doveva procurarle, usando tutta la delicatezza di cui fu capace.
—Va tutto bene— ansimò, issandola in braccio. —Adesso ti porto a casa. Starai bene.—
Megan mugugnò qualcosa in preda al dolore, appoggiando la fronte sul suo petto e digrignando i denti.
—Fa… fa male.—
—Lo so— sussurrò lui avanzando verso il suo cavallo. —Adesso devo farti sedere, io starò dietro di te.—
Megan annuì, inspirando a lungo. Quando toccò la sella, il volto le si contrasse in una smorfia amara. Andrew saltò in groppa, sedendole dietro e afferrò le redini spronando il cavallo ad avanzare. Il lembo della camicia stretto intorno alla coscia di lei si era già impregnato di sangue, che colò lungo il resto della gamba. Una goccia si frantumò sull'erba, ma nessuno la notò.

—Vai!— ordinò Andrew e il cavallo partì al galoppo. Era consapevole che gli scossoni avrebbero peggiorato la ferita, ma l'emoraggia non si era fermata e, se non fossero arrivati in fretta al palazzo adottando le misure necessarie, lei sarebbe morta.
Quando giunsero in vista della fortezza, Andrew tirò le redini e smontò, prima di cingere la schiena di Megan con le braccia, trascinandola delicatamente verso di lui.
—Va tutto bene— ripeté, sollevandola tra le braccia. —Starai bene. Te lo prometto.—
Sì avviò, correndo, verso l'ingresso.

—Chiamate un medico!— gridò, spalancando il portone con un calcio. Il maggiordomo, Robert, un uomo segaligno sulla cinquantina e dal volto liscio come quello di una bambina, corse verso l'entrata e sgranò gli occhi quando si trovò davanti il padrone con in braccio la serva che era partita solo quella mattina.
—Che cosa diavolo stai aspettando?— gli inveì contro Andrew, sorpassandolo.
—Vai a chiamare un medico. Subito!—
L'uomo annuì, visibilmente turbato, e corse fuori con una rapidità sorprendente per la sua età.
Andrew imboccò la rampa di scale che portava ai piani superiori, dove c'erano le camere, e salì gli scalini più in fretta che poté. All'improvviso vide suo fratello venirgli incontro, la cui espressione si fece immediatamente scura quando posò lo sguardo su Megan.

—Che cosa è successo? — L'angoscia che trasparì dalla sua voce si sarebbe potuta tagliare con un coltello.
—Le hanno sparato— lo informò Andrew con rabbia.
—Cosa? Chi? Che diavolo… —
—Devo farla sdraiare, spostati!— 
Lo superò con una spallata e si diresse svelto verso la stanza del fratello, la prima dietro l'angolo, spalancando la porta con un calcio. 

Adagiò delicatamente Megan sulle coltri bianche e, con un movimento lento, le spostò alcune ciocche di capelli che le si erano incollate alla fronte a causa del sudore. Aveva gli occhi chiusi, respirava tranquillamente. Probabilmente era svenuta. Almeno non avrebbe sentito altro dolore, quando il medico le avesse estratto la pallottola dalla gamba. Maledizione!, pensò con ira, inveendo contro gli sgherri che l'avevano quasi uccisa.
Perché? Perché proprio a lei? Aveva avuto la sfortuna di trovarsi in quella radura al momento sbagliato di un giorno sbagliato. Maledizione, ripeté Andrew nella sua testa, battendo un pugno contro il ginocchio. Maledizione. Che cosa diavolo ci era andata a fare, lì? Un luogo isolato come quello era il luogo ideale per assassini e banditi.

- IN REVISIONE - Il tuo respiro sulla pelle Where stories live. Discover now