Capitolo 31 - Quando un cuore soffre.

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—Stai bene?— le domandò Lexie dopo averle corso dietro fin quasi fuori il cancello.
Megan si appoggiò alle sbarre di ferro, stringendone una con dita rigide.

—Meg, che cosa è successo?— insistette la ragazza toccandole una spalla.

Gli occhi di Megan erano gonfi e arrossati, respirava affannosamente e si teneva premuta una mano sopra al grembo.

—Ho scoperto tutto— sussurrò a fior di labbra. —Tutto.—

Lexie assottigliò lo sguardo, mentre le spostava una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
La sua espressione s'indurì, serrò le labbra.

—Non ci posso credere— continuò Megan scuotendo la testa. Si voltò verso il cancello, appoggiò la schiena contro le sbarre e si lasciò scivolare al suolo.

Lexie si inginocchiò accanto a lei.

—Dunque lo sai.—

Megan affondò il volto tra le ginocchia inspirando a fondo.

Era successo davvero, il tradimento da parte dell'uomo che amava con tutta se stessa, era avvenuto proprio mentre un figlio cresceva nel suo grembo. Faceva così male che Megan non riusciva nemmeno a respirare, a parlare, a formulare un pensiero coerente.

—Come ha potuto farmi questo, Lexie?—

Lei la guardò con compassione, appoggiandole una mano sopra la sua.

—Mi dispiace tanto, ma era giusto che tu sapessi.—

Megan sollevò lo sguardo verso di lei.

—Anche tu lo sapevi?— mormorò incredula. Spazzò via una lacrima con il dorso della mano.

—Per quale motivo non me lo hai detto?—

—Lo sapevano tutti, Meg— si giustificò Lexie. Aveva uno sguardo triste.

—Ma è successo molto tempo fa, quindi pensavo che il conte non ci pensasse più, che fosse tutto finito. Credevo fosse una storia morta e sepolta.—

Megan voltò completamente la testa verso l'amica.

—Di che cosa stai parlando?—

—Di Elizabeth— rispose prontamente Lexie, abbracciandosi le ginocchia.

—Non era a questo che ti riferivi?—

Il cervello di Megan parve spegnersi e poi riaccendersi nel giro di un paio di minuti. Riavvolse i ricordi mentre le lacrime si solodificavano tra le ciglia bagnate.
Philip, una volta, le aveva parlato di una certa Elizabeth. Le aveva detto che l'abito che stava indossando apparteneva a una defunta, una donna che Andrew aveva preso come amante, ma che non aveva mai amato.

In quel momento Megan avvertì una mano ghiacciata stringere il suo cuore. All'inizio le procurò solo un piccolo fastidio, ma poi, mentre le parole di Lexie rimbalzavano contro le sue orecchie con la violenza di una coltellata, divenne più intenso, doloroso.

—Andrew non ti ha detto di lei?—

La voce di Lexie sembrava molto più tesa, ora.
Megan deglutì, scuotendo piano la testa.
L'altra si portò una mano alla bocca.

—Io non… Non avevo idea, perdonami.—

—No, ti prego— la implorò Megan senza guardarla.
—Raccontami tutto.—

Lexie la fissò innocentemente, mentre l'amarezza le incrinava la voce. Prese un respiro profondo.

—Il conte William, il padre di Andrew e Philip, era un uomo avido e lussurioso. Più volte, tradì la contessa, sua moglie, ma solo una volta il suo… seme, diede un frutto. Giacque con una serva che morì solo qualche anno fa. Dalla loro unione nacque una bambina che venne cresciuta nelle cucine, nonostante la contessa si fosse opposta per cacciare sia lei che sua madre. Il conte, però, fu inamovibile.

- IN REVISIONE - Il tuo respiro sulla pelle On viuen les histories. Descobreix ara