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Così come altri seguaci di Ormr dagli occhi di serpe, jarl Edred aveva paura di fissarlo troppo a lungo, specie quando si trovava in silenzio, come in quel pomeriggio in cui, all'interno della sua tenda, sull'alto della quale era inastato lo stendardo del rettile strisciante, attendevano l'ingresso di tutti i consiglieri, senza i quali l'assemblea non sarebbe iniziata. Jarl Edred era stato il primo ad arrivare. Aveva ricevuto un discreto cenno di benvenuto e si era seduto a capo chino su una delle panche attorno al gran tavolo di noce.

In occasioni come quella, coloro che restavano fermi a guardarlo negli occhi vedevano dapprima delle squame formarsi e indurirsi nelle sue iridi verdi. Quelli che poi persistevano vi ravvisavano un serpente che s'avvinghiava attorno a ogni pupilla, e ne seguivano il terrore e la paralisi.

A cosa doveva questa peculiarità uno dei principali signori di terre e navi del regno di Gardariki? Certuni sostenevano che non fosse il figlio di Drottr, fratello di Sigrlami e zio di Svafrlami, bensì un frutto dell'adulterio di sua madre con un discendente del popolo-drago o persino con una creatura di Niflheim. Siccome i suoi genitori non erano più in vita per poter confermare o smentire una tale storia, rimaneva la leggenda, diffusa appositamente dal cugino del re per aumentare il timore fra i suoi vassalli. Jarl Edred era convinto che ci fosse almeno un fondo di verità.

In termini di statura, Ormr dagli occhi di serpe somigliava a uno Jotun, poiché sorpassava i sette piedi. Il suo collo ricurvo gli conferiva l'aspetto di un rettile feroce pronto a colpire la preda, e come tale era spietato, soprattutto con coloro che si ribellavano contro di lui.

Ai sovvertitori e ai ladri riservava una lenta impiccagione. Stava attento a non far spezzare subito il collo a nessuno. Tagliava ai condannati la corda nel momento in cui sembravano non avere più alcun fiato; e poscia qualche istante li riappendeva. Questo supplizio veniva ripetuto più volte e lo faceva sorridere.

Inoltre, la sua forza era sovrumana: talvolta preferiva mantenere la mano sul capo del detenuto mentre costui si affogava e annaspava nel tentativo di ghermire l'aria; nessuno riusciva a liberarsi dalla sua presa.

Sul campo di battaglia, jarl Edred lo aveva già visto spaccare a metà più di un nemico con l'ascia o perfino con la spada. La sua dimestichezza con le armi era sempre stata superiore a quella di Svafrlami.

Eppure forse questo era cambiato.

Il Verme del SangueHikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin