Svafrlami scendeva per l'ennesima volta in quei giorni gli scalini che portavano alla segreta dov'erano stati gettati i due nani. Non ardeva soltanto la fiamma della torcia che aveva in mano: gli bruciavano le dita che tenevano il manico; ma in qualche modo riusciva a resistere.

Attorno eranovi l'oscurità e dei volti mostruosi che apparivano e sparivano come fossero fuochi fatui. Certuni erano severi e pietrosi, altri fluidi e lo squadravano con l'aria di qualcuno che lo stesse prendendo in giro. Tutto quello doveva essere opera di Loki.

Preferì piantare gli occhi sui due nani incatenati. Nonostante presentassero ferite simili, entrambi coi polsi scorticati e i volti costellati di piaghe, i loro atteggiamenti erano assai diversi: Durin lo scrutò con uno sguardo altezzoso; suo fratello invece non sollevava il capo e i capelli gli ricoprivano gli occhi.

«Non faremo nulla in tuo favore! Rinuncia a tormentarci, serpente puzzolente che non sei altro! Quante volte ancora te lo dovremo ripetere? Dal nostro punto di vista, non sei altro che il verme che si nutre del nostro sangue, ma anche quando finirai di succhiarlo, sarai ancora un morto di fame!» Contraendosi i muscoli, Durin si issò in piedi. Barcollò e si appoggiò alla parete al fine di non stramazzare sul suolo maculato di sangue. Fissò Svafrlami e gli scaracchiò in faccia.

Quello era uno sputo diverso da uno sputo umano. A stento riuscì a liberare il volto dalla saliva scura e appiccicosa.

«Con chi credete di avere a che fare?»

«Con un verme, lo ripeto! Con un verme immondo che è molto più purulento di Nidhogg. Col più spregevole pesce di pantano!»

«Siete degli stolti. Ho il favore degli dei. Sono Svafrlami, figlio di Sigrlami, il re seidmadr! Mi date del verme, ma come vi sentite nel diritto di dirlo, voi che siete discendenti dei vermi della carne di Brimir?»

«Se ci attribuisci una siffatta origine, sei soltanto un ignorante.»

«Nessuno può negarsi a Svafrlami senza soffrirne le conseguenze.» La fiamma della torcia scoppiettò ed esalò un fumo che divenne una nebbia tempestata di faville, la quale avvolse il re di Gardariki e diede forma a una sagoma umanoide.

«Ma...» Dvalin sollevò la testa e sgranò gli occhi.

«Ma non può essere... Loki?» Tremò il labbro inferiore di Durin.

«Eccomi qua, miei piccini. Come osate ignorare il solo re su Midgard ad aver adempiuto al sacrificio dell'albero? So che ve ne fregate delle vostre esistenze mediocri, eppure posso portarvi via molto di più.»

«Ma perché? Com'è possibile che tu ti trovi qui?» Dvalin scosse la testa.

«Sono qui perché mi va. E so come rintracciare tutti i vostri amici e la vostra famiglia, perché io sono Loki, colui che si muove liberamente fra i mondi, che ha l'amicizia di dei e giganti!»

«Odino vi ha incatenato!»

«Nessuna catena dura in eterno. Ma non che queste mie parole significhino per voi speranza.»

«Se avessi in mano la mia ascia...» Durin digrignò i denti.

«Non faresti nulla, perché non sei capace di ferirmi. Potrei persino far fuori i vostri quattro fratelli più potenti, cioè coloro che sostengono il cranio di Ymir, provocando il collasso della volta celeste.»

«Stai mentendo! Questo è impossibile!»

«Se fossi in te, non avrei mica tanti dubbi.» Una luce bianca, che sprigionò scintille dorate, scoppiò in mano a Loki. Offuscò la visione dei presenti. Riaprirono gli occhi e sul palmo della sinistra del dio giacevano tre piume. «Riuscite a vederle? Sceglietene una sola: questa appartiene al corvo, questa all'aquila e codesta al cigno.» Dvalin ora non faceva altro che tremare; Durin grugniva come un cinghiale. Svafrlami, meravigliato, scrutava il dio. «Ma che noia mortale!» Sbadigliò Loki. «Siccome indugiate, credo che dovrò scegliere al vostro posto.» Due delle piume sparirono. «Scelgo quella dell'aquila, dimodoché la vostra visione su cosa potrà accadere sia resa chiara. Ah, ma che bei ricordi della mia avventura con Tjazi!» Voraci vampe emersero dal suolo e accerchiarono Loki, i nani e Svafrlami, il cui cuore gli colpiva il petto come un'aquila costretta da una gabbia le cui sbarre erano serpenti. Essa li artigliava, era morsa e in risposta li beccava.

Il Verme del SangueWhere stories live. Discover now