XXXIV

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Hnoss si destò. Intorno a sé c'era quel che era stato il suo giardino, ma era divenuto terra arida, dove giacevano sanguisughe rinsecchite e polvere. Inorridita, si mise e gemere e piangere: «Papà, dove sei?»

Lo stridio di un falco le squarciò le orecchie. Alzò lo sguardo. Il suo bell'uccello si avvicinava. Ma in realtà era molto più grande del solito.

Posò a terra e assunse fattezze umane. Quelle di una donna dai capelli ch'erano oro incandescente.

Il tempo parve arrestarsi: gli occhi di costei non erano confinati al suo volto perfetto, bensì si espandevano in un bagliore ceruleo.

Una collana d'oro e pietre fiammeggianti di meravigliosa fattura, che sotto un occhio vigile riflettevano la lucentezza della sua stessa essenza, le avvolgeva il collo magnificamente scolpito; e l'aderente veste verde-oro, indossata sotto il mantello di piume di falco, esaltava la bellezza delle forme del corpo.

Eppure si tolse il bel monile e lo pose attorno al collo di Hnoss.

«Ma questa è la sacra torque, la Brisingamen!» esclamò come se si fosse risvegliata da un sogno; così che si svelò l'identità di colei che le stava di fronte.

«Sono tua madre.» Hnoss non trovò parole. La dea cambiò forma e riassunse le sembianze di sua mamma, coi capelli rossi e gli occhi color smeraldo. «Tanto tempo fa, io, Freya, figlia di Njord e Skadi, mi innamorai di tuo padre. Ma non volevo che egli scoprisse la mia vera natura. Dunque finsi di essere una semplice volva, e in tal guisa vissi alcuni anni insieme a lui, che è stato appena ricevuto da Odino nel Valhala. Più tardi gli farò una visita. Il cuore di tuo padre è puro, anche se non scorre in esso il sangue divino come avviene nel tuo.»

«Ma mia mamma è morta anni fa.»

«Anche gli dei, in un certo senso, sono mortali. Ma non moriremo mai a letto. Finsi di morire e lasciai indietro soltanto una buccia dall'aspetto umano prodotta dalla mia magia.»

«Non ci posso credere...»

«Ed io non posso credere che ti trovi qui con me. Non che non volessi quest'incontro, ma avrei voluto che tardasse molto di più e non che si desse nel modo com'è avvenuto. Svafrlami la pagherà cara.»

«Cosa farete?»

«Lo annichilirò. Ma non lo farò in una maniera banale. Troverò il migliore dei modi per distruggerlo, uno che lo umilierà. Non è degno di una semplice sconfitta.»

I fiori ricominciarono a sbocciare. Una luce dorata le avvolse e svanirono entrambe da quel luogo desolato.

Il Verme del SangueWhere stories live. Discover now