Capitolo 5

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La stanza sprofondò in un silenzio imbarazzante. Il calore delle due mani che si stringevano tra loro, poggiate sul lettino. Le dita slanciate che si intrecciavano con quelle dell’altro. I loro respiri, uno regolare, l'altro cercava di rallentarlo per resistere al bruciore del medicinale.

«Christopher», ruppe finalmente quel silenzio.

Il biondo sussultò portando gli occhi su di lui, prima puntati sulle loro mani. «Dimmi.» asserì preoccupato.

«Non agitarti.»iniziò, «Volevo solo dirti che l'ho scritta».

«Cosa?»

«”La lista della spesa”», le pupille circondate da iridi ambrate si espansero.

«Davvero?» chiese conferma.

«Si, è nella tasca del mio giubbino», indicò con il capo la sedia davanti loro, vicino al tavolino.

White si alzò lasciando a malincuore la presa da quella mano tremante. Spulciò tra le tasche fino a trovare un biglietto ripiegato più volte su se stesso. Guardò il ragazzo e al suo annuire lo aprì. Non era lunga, anzi, aveva solo 5 miseri punti.

“1.Mangiare un gelato nella gelateria vicino alla spiaggia;

2.Fare una camminata lungo quella spiaggia;

3.Distendersi su un prato fiorito;

4.Visitare il cimitero;

5. ####”

Erano delle semplici richieste che tutti sarebbero stati capaci di svolgere. Quelle azioni le avrebbero date tutti per scontate. «Tutto qui? Sono… »

«Banali?» concluse la frase al suo posto facendolo boccheggiare. Centrato in pieno. «Quando prendi consapevolezza che c'è la possibilità che non arrivi ai vent'anni, ogni cosa prende importanza. Ogni dettaglio, ogni azione, reazione, sensazione… Si può dire che ho iniziato a vivere quel giorno, quando mi hai visto fuori dall’ambulatorio», Chris strinse leggermente la lista mentre non distoglieva lo sguardo da quelle pupille nere come la pece. Sembrava potesse annegarvici. «Ieri ho trovato piacevole perfino fare la spesa, ogni azione quotidiana, anche la più banale. Ovviamente ho messo nella lista solo cose che rientrano nelle mie possibilità, non potevo scriverci “avere una famiglia”, “trovare un lavoro stabile” né tanto meno “trovare l'amore”

«P-Perché no? Come fai ad essere sicuro di non riuscire a trovare la persona giusta?» chiese scosso, il groppo in gola che si era formato non voleva scomparire.

«Il problema non è trovarla o meno, il problema è che la farei solo soffrire. Pensa se morissi». E alla fine l’aveva pronunciata quella parola. Aveva ammesso a se stesso, ad alta voce, che la sua morte poteva essere più vicina di quanto si aspettasse.

Il biondo non riuscì più a sostenere lo sguardo, posandolo sulla pavimentazione. Non poteva piangere davanti a lui, no? Doveva fare il duro e dargli forza. Deglutì rumorosamente quel groppone nella faringe e tornò a scrutare la lista. «Il punto 5, perché lo hai cancellato? Cosa c'era scritto?»

«C'era scritto “una notte di passione con Christopher”», si riguardarono immediatamente. Le pupille si dilatarono, le iridi azzurre ed ambrate sembravano sfiorarsi. Poi Price scoppiò a ridere.

«Sei uno stupido», rise anche lui. «Cosa c'era scritto davvero?»

«”Un bacio da Christopher” » ironizzò, ancora. Anche se in realtà qualche pensierino su di lui lo aveva fatto.

E il tempo scivola viaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora