Capitolo 15

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Il riccio si trovava dinanzi alla Boston High School, quello stesso pomeriggio avrebbe avuto le fatidiche ripetizioni di biologia con Ellen. Non c’era bisogno di dire che non aveva chiuso occhio, aveva passato la notte a girarsi nel letto come se, al posto del materasso, vi foste stato un tappeto di chiodi dei fachiri. Ogni volta che ripensava a quel viso delicato e sempre sorridente, a quegli occhi verde smeraldo, l'agitazione prendeva il sopravvento. Eppure, la vista di Wendy e Dean insieme gli provocava ancora del fastidio.

«Cosa ti è successo? Sembra che un camion ti sia passato sopra senza pietà più volte anche in la retromarcia», Joshua sussultò tornando alla realtà. Alzò la testa trovandosi lo sguardo preoccupato di Dean. «Non mi hai visto arrivare», constatò il moro.

«Ho dormito poco, ma sto bene».

«Solitamente dormi come un poppante che si succhia il pollice, come mai?» lo canzonò come di consueto, facendogli alzare, in risposta, gli occhi al cielo.

«Sei sempre il solito. Comunque oggi pomeriggio ho le ripetizioni di biologia», iniziò strofinadosi la nuca, attirando l’attenzione del ragazzo. «Con Ellen», aggiunse.

«Ah, l’amour!», disse teatralmente, «Sei preoccupato per come reagirà Chris quando lo verrà a sapere?»

«A proposito di questo, preferisco non dirgli niente», si spettinò i suoi ricci. «Non ho intenzione di provarci con lei».

«Perché?» chiese Dean incrociando le sue iridi cerulee con quelle color cioccolato di Lloyd.

E adesso? Non poteva di certo dirgli che provava sentimenti contrastanti guardandolo con la ragazza per cui aveva una cotta. Lo avrebbe fatto sentire in colpa ed avrebbe complicato la loro relazione come aveva fatto, involontariamente, per tutto questo tempo. Boccheggiò, non riusciendo a pensare ad una scusa credibile. Distolse lo sguardo, «Guarda, parli del diavolo!». La dea bendata della fortuna era corsa in suo aiuto, Christopher si stava dirigendo verso di loro. I capelli biondi erano in disordine, delle occhiaie vistose contornavano gli occhi ambrati. La carnagione era più pallida del solito.

Poco convinto, Mcdaniel, distolse lo sguardo da Josh per posarlo sul suo maritino che non aveva una bella cera. Sapeva che gli stava nascondendo qualcosa ed era intenzionato a scoprirlo.

«Buon giorno», borbottò stanco White, guardandoli.

«Cosa ti è successo? Sembri uno zombie!» esclamò il castano, scrutandolo da capo a piedi.

«Non è che sei stato morso da uno zombie in cerca di cervello? Peccato che non si sia saziato del tutto», lo schernì Dean.

«Non ha avuto scelta, se fosse arrivato da te avrebbe digiunato», lo canzonò.

«Touchè!» s’intromise Lloyd facendoli scoppiare a ridere.

«Susie, devo dirti una cosa importante», il suo viso si rabbuiò facendogli aggrottare la fronte. «Ho scoperto che Price ha il cancro, mi sembrava giusto che-»

«Chi te lo ha detto?»

«Aspetta, tu lo sapevi?»

«Si, sono stato in ospedale da lui», ammise, «Da chi lo hai saputo?» Entrambi i suoi amici lo guardavano con occhi sgranati, increduli.

«Daniel», asserì secco.

«Perché io sono sempre l’ultimo che viene a sapere le cose?» s’intromise il riccio.

«Perché non hai un fratello maggiore che…» lasciò la frase in sospeso.

«Quindi ti ha detto anche quello», constatò il biondino che in risposta ricevette un segno di assenso dall’amico.

E il tempo scivola viaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora