Capitolo 17

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Quel momento intimo aveva avvicinato i due ragazzi come mai prima di allora. La visita medica era andata a buon fine.

«Dalle analisi del sangue hai ancora l'infezione ma, nel farmaco della chemioterapia, è presente un antibiotico perciò procederemo con la somministrazione», sentenziò Barlow.

«Parla come se avessi altra scelta», disse serafico, Victor. «Cos’aspetta? Sono pronto».

«Non vuoi aspettare il tuo amico?»

«Non credo che questa mattina verrà, sarà andato a lezio-», fece per dire. Peccato che in quel preciso istante il biondo aprì la porta della camera con il fiatone. Aveva corso? Si era ricordato l'orario della chemio?

«Io non ci avrei messo la mano sul fuoco», ribattè Mark con un sorrisino sul volto. La sera prima, alla fine dell’orario delle visite, glielo aveva ricordato in modo che White si presentasse. Non era cieco, aveva notato che tra i due ragazzi vi fosse una specie di legame, sapeva che Price sarebbe stato più tranquillo con il biondino al suo fianco.

«Perché sei qui? Non dovresti essere a scuola?» sbarrò i suoi occhi azzurri, increduli, sistemandosi sul letto.

«Cosa sei, mia madre?» lo punzecchiò White avvicinandosi e sedendosi al suo fianco. «Volevi già liberarti di me?»

«È dal primo momento che cerco di farlo, Signor Stalker», lo schernì con un sorrisetto canzonatorio sul volto. Era felice che fosse lì, con lui, ma non lo avrebbe mai ammesso.

«Ma se tu mi adori», si citò con un sorrisino che incrinava le sue labbra.

«Non vorrei interrompervi», s’intromise il medico dopo un colpo di tosse, vedendo l'infermiera entrare in camera, «Adesso dovremmo iniziare».

I due ragazzi sembrarono ghiacciarsi sul posto, imbarazzati.

«Adesso ti lascio nelle mani di Karen, se ci dovessero essere problemi non esitate a chiamarmi», concluse uscendo, mentre l'infermiera si apprestava a preparare la flebo.

«Sei davvero un bel ragazzo», constatò guardando Vick dopo avergli fatto un occhiolino sensuale.

Chris non esitò a mandargli occhiatacce. Ci stava provando con lui davanti ai suoi occhi?

«Non sono un bel ragazzo, sono favoloso!» enfatizzò cercando di non scoppiare a ridere per gli sguardi inceneritori che il biondo stava lanciando alla ragazza, ignara di ogni cosa.

«Sicuro di te», affermò compiaciuta la ragazza inserendo la flebo. Doveva essere poco più grande di loro, aveva un camice con l'etichetta “Tirocinante” sul taschino. «Bene, ora vi lascio», sorrise per poi uscire, lasciandoli nuovamente soli.

L'azzurrino si distese per bene sul letto mentre scoppiava letteralmente a ridere. «L’avresti bruciata viva con quello sguardo».

«Ci stava provando spudoratamente con te!» si giustificò Christopher afferrandogli la mano. «E tu le hai dato corda», sbuffò distogliendo lo sguardo.

«Sei geloso», lo punzecchiò.

«Lo sono», affermò guardandolo dritto negli occhi. Victor non si sarebbe mai aspettato una reazione simile, non si sarebbe mai aspettato che lui lo avrebbe ammesso con così tanta facilità.

«A me piacciono i ragazzi, puoi stare tranquillo», sospirò. Il medicinale stava iniziando a bruciare nelle vene. «Quello che dovrebbe essere preoccupato sono io».

«Anche tu puoi stare tranquillo, quando mi piace qualcuno non riesco a tradirlo neanche nei sogni».

«Cosa intendi?» chiese aggrottando la fronte. Una patina lucida copriva le sue iridi cielo rendendole della stessa sfumatura del fondo dell'oceano.

E il tempo scivola viaWhere stories live. Discover now