Capitolo 4

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Aspetto il pullman alla fermata, alla fine ho optato per i mezzi, non mi va più di camminare, soprattutto visto il fatto che Christopher è ancora con me e mi sento più sicura in mezzo alle persone che non da sola.
<<Davvero non vuoi chiedermi nulla? Prova ad ascoltare quello che ho da dirti, ti renderai conto che non mento.>> si infila le mani nelle tasche dei jeans.
<<Ci tieni tanto che io ti chieda qualcosa?>> mi spazientisco.
<<Sarebbe un passo avanti.>> apre le braccia e fa spallucce.
<<Quanti centinaia o migliaia di anni hai?>> non mi preoccupo di abbassare la voce mentre pongo la domanda.
Un gruppo di ragazzi ci passa accanto, sghignazzando per quello che loro credono essere una battuta scherzosa.
Christopher mi guarda attonito e arriccia il naso, <<Mi fai davvero così vecchio?>>
<<Nathalian e Arman mi hanno detto che siete immortali e non invecchiate; il vostro aspetto rimane sempre lo stesso in eterno.>> spiego.
<<Beh, quei cani rognosi non hanno torto, ma io sono al mondo solo da anni.>>
<<Non sono cani rognosi!>> sbraito.
"Stop... ho nominato loro ma non ho specificato che sono Licantropi. Insomma, tutti sanno che gli esseri infernali vivono in eterno, non c'è bisogno di essere speciali per saperlo."
<<Come fai a sapere che sono Licantropi?>> adesso sì che il mio tono diventa lieve, pari ad un sussurro.

Arriva l'autobus e ci accingiamo a salire; non è affollatissimo e troviamo subito dei posti in cui accomodarci.
<<So molte cose,>> sorride, <<più di quante tu possa immaginare, ragazzina.>>
Che si stia riferendo a Luke?
Socchiudo gli occhi minacciosa, <<Non chiamarmi ragazzina!>>
<<Ok, ragazzina.>> ridacchia.
Ma cos'è? Un bambino delle elementari?
Sospiro e ignoro il suo atteggiamento infantile, <<Quindi, quanti anni hai?>>
<<Quindici!>> afferma sornione.
Spalanco la bocca in una enorme galleria muta, <<Sei più piccolo di me?>> impossibile.
<<Se vogliamo basarci da quanto tempo sto al "mondo"...>> mima le virgolette con le dita, <<... allora sì; ma per noi non c'è una reale età.>>
<<Li porti malissimo!>> inarco le sopracciglia e lo fisso severa.
<<Questo è il mio aspetto sulla Terra, non muta con il passare del tempo perché illusorio.>>

Il resto del tragitto lo passiamo in un religioso silenzio; lancio qualche occhiata nella sua direzione per controllarlo.
È strano come non mi senta terrorizzata da lui, solo estremamente infastidita.
La mia fermata arriva, finalmente, e mi precipito fuori dalle porte.
Chris non mi segue, rimane dov'è, ed io mi sento più rilassata.
Tiro un sospiro di sollievo, pronta ad affrontare l'ultimo tratto prima di arrivare a casa.
Svolto nel vicoletto e inizio a correre, non vedo l'ora di arrivare e chiudermi in camera.
Vedo uno dei sacchi della spazzatura, disposto al lato sinistro del vico, prendere il volo e passarmi davanti agli occhi, fino a scaraventarsi dalla parte opposta.
La busta nera si rompe e un'esplosione di rifiuti inquina il ripiano asfaltato.
"Ma che cazzo?!"
Non c'è un filo di vento, non può essersi mosso da solo...
Muovo alcuni passi e inizio a guardare in ogni direzione, <<C'è qualcuno?>>

Una risata rappresa taglia l'aria; non appartiene a un mortale, di questo ne sono certa.
Vuoi vedere che quel cretino di un demone ha solo finto di non seguirmi più?
<<Chris, smettila di fare lo scemo! Non mi fai paura, ti è chiaro?>> poso le mani sui fianchi.
<<Chrisss...>> una voce serpentina risponde al mio rimprovero.
<<Fai come ti pare, continua il tuo scherzo del cavolo!>> riprendo a camminare, avvicinandomi all'uscita del vico.
<<Reneè, corri!>>
<<Luke?>> vedo sfrecciare la sua figura al mio fianco, con lui ci sono Arman, Nathalian e un altro ragazzo che non conosco.

<<Cossssa pensssate di fare, illussssi.>>
Un'ombra tetra e flessuosa fa il suo ingresso in scena, avanzando verso di loro con discontinuità.
"OK... non è Christopher..."
<<Luke, che facciamo?>> Nathalian è agitato.

<<Non abbiamo bisogno di trasformarci per far fronte a questo moscerino.>> sorride sornione,  poi si gira verso di me, <<Vai a casa, Reneè. Ci vediamo tra poco.>>
Annuisco e non me lo faccio ripetere due volte.
<<Ferma dove sssei,>> scompare improvvisamente, <<nesssssuno ti ha dato il permessso di muoverti.>> compare davanti a me, mi pietrifico per l'orrore che ho dinanzi.
Un ghigno distorto compare sul volto sfumato del demone ombra, rivelando una fila di denti seghettati da far invidia a uno squalo, <<La tua anima ha un buonissssimo profumo, la voglio.>> la lingua bifurcuta fa capolino all'esterno della sottile linea che ha al posto delle labbra.
Sento i giovani lupi ringhiare innervositi.
Indietreggio lentamente, il respiro mi si affanna e il panico mi scorre nelle vene come droga; con il peso sui talloni, mi volto di scatto e inizio a correre dalla parte opposta.
Il demone ombra, estendendosi lungo il muro, mi raggiunge rapido. Vengo bloccata da una stretta, sento la carne bruciarmi e i miei piedi non toccano più in terra; vengo lanciata in aria come un aereo di carta.
Luke scatta verso di me e mi afferra, prima che mi sfracelli contro l'asfalto duro.

<<Mi dispiace deluderti ma lei non è compresa nel menù, però posso servirti il piatto forte del giorno...>> con un movimento veloce e fulmineo, si piazza dietro le spalle del demone  e gli incastra la gola nell'incavo del suo braccio.
<<Cossssa ssstai cercando di fare, umano...>> si dimena per liberarsi dalla presa.
<<Avevi detto che avevi fame, e io, ti sto accontentando; ti prendo per la gola!>>
Vedo il nemico spalancare la bocca, da essa inizia a fuori uscire del denso fumo nero, puzza di zolfo si estende nell'aria.
In poco tempo veniamo avvolti da questa nebbia maleodorante.
<<Non si vede più nulla...>> Arman mi preme il suo palmo sulla parte inferiore del viso per evitare che io respiri questo schifo.
Sento i ragazzi agitarsi, <<Luke!>> Nathalian cerca di individuarlo, senza risultato.
Inizio a tossire in modo convulso e strizzo gli occhi per il fastidio.

Sono in netto svantaggio, senza una buona visuale il loro raggio d'azione è quasi nullo.
"Luke, dove sei?", con questa fitta foschia non riesco a respirare. Arman scosta la sua mano dal mio volto, lo sento allontanarsi alla ricerca dei suoi amici.
Inizio a gattonare, sperando di guadagnare l'uscita per chiedere aiuto; le mie ambizioni da croce rossina svaniscono presto.
Delle mani artigliate si infilano nei miei capelli, sollevandomi da terra con facilità.
<<Sssei appetitosssa,>> mi accarezza il collo con la punta della lingua, risale fino al mento e avvicina la sua bocca alla mia, <<Non sssentirai alcun dolore, te lo prometto.>> ghigna.
Inizio a scalpitare come una forsennata, serro le labbra per impedirgli di fare ciò che desidera mentre con le mani cerco di allentare la sua presa.
Chiudo gli occhi e prego per la mia salvezza e quella dei miei amici.
Se solo potessero assumere le sembianze della belva che vive in loro, se potessero usufruire della licantropia anche durante il giorno, tutto sarebbe più facile.
"Se ci sei, se mi puoi sentire, aiutaci... ti prego."

Una fortissima folata di vento si alza improvvisa, facendo traballare la stabilità del demone, e spazza via la coltre scura che ci avvolge.
La percezione dell'orientamento torna ad essere presente, tutto sotto la luce del giorno che ancora persiste, nulla più ostacola il gruppo agguerrito.
"Grazie!"
<<Cossssa ssssta sssuccedendo?>>
<<La fortuna non è più dalla tua parte, ecco cosa succede!>> gli tiro un calcio nel basso ventre, mi lascia cadere nuovamente sull'asfalto preso alla sprovvista dal colpo ricevuto.
Corro tra le braccia di Luke, <<Stai bene?>> mi domanda, i suoi occhi carichi di apprensione.
<<Sì.>>
<<Ora mi hai fatto seriamente incazzare...>> ringhia rivolgendosi all'ombra.
Scatta nella direzione del suo avversario, impavido e carico di rabbia; al suo seguito Arman, Nathalian e il terzo ragazzo.
Movimenti fulminei, aggressivi e privi di pietà.
Lo preparano al suo amaro destino, nonostante la forza ridotta al minimo a causa della loro mancata trasformazione, prevalgono  sull'essere soprannaturale.
Luke sussurra qualcosa nell'orecchio del senz'anima; smetto di guardare, non voglio assistere a tutto questo scempio.
Me ne sono tenuta fuori per anni e ho intenzione di continuare così.

Volgo lo sguardo alle mie spalle e spalanco gli occhi non appena lo vedo; appostato all'inizio del vicolo della discordia, Christopher ci osserva con un enorme sorriso sul volto.
Mima con le labbra un <<Non c'è di che>> e svanisce come è suo solito fare.
"È stato lui a creare quella corrente d'aria..."

L'urlo aberrante del demone che ci ha aggrediti è l'ultima cosa che le mie orecchie odono, poi la quiete.

Midnight Soul [In REVISIONE & MODIFICA]Where stories live. Discover now