Capitolo 7

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Mi piego sulle ginocchia a riprendere fiato; l'ossigeno nei miei polmoni ha deciso di mandarmi a "quel paese" già da un pezzo.
Guardo la punta delle mie scarpe logore e sporche.
Sospiro profondamente e il profumo dell'erba fresca e dei tronchi invecchiati mi distraggono per un attimo dai miei turbamenti.
Mi sono inoltrata nella fitta boscaglia a sud della cittadina; Will ci portava sempre qui quando io e Luke eravamo piccoli.

<<I boschi insegnano più dei libri, da secoli osservano la generazione umana nel silenzio.
La terra ci permette di calpestarla, il vento ci arruffa i capelli per giocare con noi e i laghi regalano canti scroscianti; la natura è selvaggia, ma ovunque ti giri puoi apprendere solo il bene da lei.>> Questo era il suo insegnamento.
Non abbiamo il diritto di trattare male colei che ci permette di ammirare spettacoli senza artifici e che contribuisce alla vita umana; l'uomo, ingrato, la disprezza e sacrifica per i suoi vili scopi.

L'aria limpida, attraversa i rami e le foglie, pizzica il mio viso con delle carezze fresche e affettuose.
Sbatto lentamente le palpebre e mi guardo attorno mentre un sorriso si fa strada sulle mie labbra.
I ricordi di un'infanzia felice mi alleggeriscono il cuore; mi sembra di riuscire a sentire ancora l'eco della risata armoniosa di Luke, che mi incoraggia a correre più veloce per riuscire a prenderlo.

~ <<Reneè, sei troppo lenta!>> ridacchia divertito.
<<Aspettami, Luke!>> allungo il mio braccio per riuscire ad afferrare un lembo della sua maglietta, ma il mio arto è troppo corto per raggiungerlo.
<<Non mi prendi!>>
Tendo il corpo in avanti, lo sforzo mi affatica maggiormente rallentando la mia andatura.
Will ci osserva da poco lontano, appoggiato con le spalle a un grosso tronco, <<State attenti bambini, non fatevi male.>> borbotta con gli occhi allarmati.
Poco dopo quelle fatidiche parole, come se avesse potuto prevedere il futuro, io mi ritrovo con la faccia a baciare il terreno; imbroncio le labbra e scoppio a piangere in una cantilena di grida fastidiose.

Ovviamente quel "non fatevi male" in realtà è un "Reneè non farti male", perché ormai è scontato, l'unica che torna ammaccata a casa sono sempre io.

<<Ecco, lo sapevo!>> Will alza le braccia al cielo e corre verso di me con espressione truce.
 Luke è già accovacciato al mio fianco, soffia sul mio ginocchio sbucciato.
<<Piccola, ti fa molto male?>> un sorriso tremante accompagna il tono preoccupato di William mentre si sistema dietro le mie spalle per sostenermi.
<<Zio, ci penso io!>> posa le sue manine sul graffio che mi sono procurata, il suo tocco è paragonabile a quello di una piuma che si adagia sul terreno, praticamente impercettibile.
Mi rassicura con un dolce sorriso, che nasce sulle sue labbra acerbe.
Lo guardo incuriosita con gli occhi lucidi e le ciglia pesanti, imperlate dai lacrimoni che continuo a versare.
Chiude gli occhi e prende un respiro tra i piccoli denti bianchi, <<Dolore, dolore...>> inizia a oscillare le esili dita affusolate, <<ti ordino di volare via!>>
Scoppiamo a ridere freneticamente.
Le guance di Luke prendono colorito e si gratta la nuca imbarazzato gettando lo sguardo timido verso la terra, <<Beh... la mia magia ha funzionato!>> sorride, <<Non stai più piangendo.>>
<<Ottimo lavoro ragazzo!>> Will gli dà una piccola pacca sul braccio, <<Un vero uomo deve sempre essere pronto a sostituire le lacrime di una donna con una sana risata.>> ~

Un fruscio alle mie spalle mi riporta con i piedi per terra, lontano dalle nostalgie di un tempo lontano.
<<So che sei qui, esci fuori Demone.>> stringo la stoffa dei pantaloni per farmi coraggio, non ho paura, ma avverto la pessima sensazione che la mia vita stia per cambiare bruscamente, ed è questo a rendermi agitata.
<<Voglio parlarti... sono pronta ad ascoltare quelle verità di cui farnetichi tanto.>> tento di nuovo di farlo venire allo scoperto.

Midnight Soul [In REVISIONE & MODIFICA]Where stories live. Discover now