Capitolo 3.2

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Il piccolo bar, di fronte l'edificio scolastico, è il punto di raccolta per tutti noi giovani studenti dopo le lezioni.
<<Cosa pensi di fare questo weekend?>> Kate si porta alla bocca la sua consumazione: un tramezzino con insalata, maionese e pomodoro.
<<Non saprei...>> picchietto le dita sul tavolino in vetro, <<anzi, quasi sicuramente un bel niente, visto che Will mi ha ristretto il coprifuoco>> sbuffo infastidita.
<<Cosa hai combinato?>> Edd mi scruta con i suoi occhioni castani, le sopracciglia inarcate ad evidenziare il suo rimprovero.
<<Proprio un bel niente!>>
Per quanto a me sembri un'ingiustizia, so che agisce solo ed esclusivamente per il mio bene ed ora, con la comparsa di quel Christopher, la sua preoccupazione non mi appare molto insensata.
<<Mh... non ti credo.>>
<<Edd, smettila di fare il paparino!>> Kate s'intromette salvandomi da ulteriori domande.

Il resto delle nostre conversazioni sbalzano dai film di fantascienza che appassionano Edd, alle critiche di Kate verso il pessimo gusto della gente sul guardaroba; fingo di essere presente e ascoltare ogni loro parola, ma in realtà non è così, la mia mente mi ripropone sempre e solo pensieri legati alla notte precedente e alle parole del demone.
"Non devo credere a nulla di ciò che è uscito da quella bocca, i senz'anima ingannano e mentono di continuo, è il loro pane quotidiano!"
Questo è ciò che continuo a ripetermi, eppure non riesco a convincermi che sia del tutto così.
"Forse vuole solo la mia anima", scuoto il capo allontanando questo pensiero; se avesse voluto avrebbe potuto prenderla in quel preciso istante senza bisogno di giochetti.

Edd sbatte di colpo le mani sul tavolino, facendo sobbalzare me e Kate.
<<Ragazze, perdonatemi se vi abbandono qui, ma ho da fare.>> sorride compiaciuto.
Stento a credere alle sue parole.
<<Quale sarebbe questo impegno importante che ti fa abbandonare le due uniche amiche che hai?>> Kate gli porge la domanda con stizza.
<<Ho... ho un appuntamento.>> abbassa il capo, colto dalla sua solita timidezza.
Le labbra della mia amica si schiudono in una grossa "O" muta.
<<E con chi avresti questo appuntamento?>> continua l'interrogatorio puntigliosa.
Soffoco una risata.
Per quanto Kate sia promiscua e sempre ben disposta a dare attenzioni a molti ragazzi, in realtà è solo apparenza; l'unica vera attenzione che ha sempre voluto è quella del nostro adorato Edd, ma lui è talmente tonto da non averlo notato. Sarà la volta buona che si svegliano entrambi.
<<Con Caroline...>> le sue guance avvampano.
<<Cosa? Con miss sfigata?>> sbotta con gli occhi sbarrati lei.
Mi godo la scena, sbalzando lo sguardo da Edd a Kate e rimanendo fuori dalla loro discussione.
<<Non è una sfigata!>>
<<Lo hai sempre detto anche tu.>> l'indice accusatorio di Kate lo incastra.
<<Beh, ho cambiato idea!>>
<<Sei un incoerente!>> i toni di entrambi si alzano di diverse ottave.
Una sfida di botta e risposta senza pari.
Edd scuote la testa rassegnato, << Solo gli stupidi non cambiano idea! Ci vediamo domani.>> si alza con uno scatto brusco dalla seduta, gira le spalle e se ne va.

<<Mi ha appena dato della stupida?!>> mi guarda sbalordita.
<<Non credo intendesse questo...>> Cerco di sedare la sua rabbia.
Gonfia le guance, trattiene il fiato fino a diventare paonazza in volto, <<Lo odio!>>
Ridacchio e lei mi fulmina con una delle sue occhiate da pazza internata. Se avesse avuto un fucile al posto degli occhi sarei morta.
<<Cosa hai da ridere? Ti sembra divertente il modo in cui mi ha trattata quel brutto babbuino senza cervello!>>
<<Scusami.>> continuo a soffocare la voglia di tornare a ridere.
<<Andiamo, con Caroline!>> alza le braccia esasperata, <<Non credevo fosse caduto così in basso.>> aggiunge in un borbottio.
Inizia a giocherellare nervosamente con una ciocca di capelli, gli occhi nocciola si incupiscono di tristezza.
<<Torniamo a casa, ti va?>> le propongo.
Annuisce in silenzio; abbandoniamo il tavolino e ci avviamo alla cassa per pagare.
<<Vedrai che domani avrai già risolto con Edd, non disperarti.>>

<<Non mi interessa risolvere con lui, con me ha chiuso.>>
Usciamo e l'aria fredda ci investe, ci stringiamo nei giubbotti cercando riparo.
"Chissà se mi sta seguendo anche oggi" mi guardo in giro; è un gesto che ultimamente sto facendo troppo spesso.
Non ho raccontato nulla a Will e Luke del mio pericoloso incontro con quell'essere, mi sento tremendamente in colpa per questo, non riesco a capacitarmi io stessa delle mie azioni.
Mi dico che non voglio incontrarlo più e mi ritrovo a cercarlo con lo sguardo tra la gente.
Voglio davvero sapere quello che ha da dirmi?
Sì, specie dopo che ha tirato in ballo mia madre.
<<Reneè, io devo svoltare di qua. Ci vediamo domani a lezione.>> Kate mi abbraccia calorosamente, <<Mi raccomando, stai attenta. Mandami un SMS quando sei arrivata.>>
<<Certo.>>
Mi saluta con un gesto della mano che io ricambio frettolosamente.

Continuo a camminare per la mia strada, sono già le sette e venti, se ritardo posso dire addio alle uscite pomeridiane, le punizioni di Will sono abbastanza severe.
Prendo dalla borsa il mio mp3 e le cuffiette, un po' di musica mi farà distrarre.
Scorro la playlist e decido di far partire Little Mix-DNA.
Svolto in una traversa isolata, piccola scorciatoia per arrivare prima, e approfittando della solitudine inizio a cantare.

<<It's in his dna,
D-d-d-dna.
It's in his dna,
and he just takes my breath away.
B-b-breath away.
I feel it every day, and that's what makes a man,
not hard to understand.
Perfect in every way.
I see it in his face,
nothing more to say.
It's in his d-d-d-dna.>>

Una cuffietta mi viene sfilata; mi volto di scatto spaventata, trovandomi faccia a faccia con il mio personalissimo stalker, <<Ancora tu?!>> grido.
I suoi occhi sono tornati ad essere verdi, come la prima volta che lo avevo incontrato; nessuna minaccia incombe in queste iridi magnetiche e particolari.
Si infila la cuffia che mi ha sottratto e chiude gli occhi, <<Bella canzone ma, lasciatelo dire, tu invece fai proprio pena come cantante.>>
Digrigno i denti ed emetto un verso esasperato, <<Smettila di darmi fastidio! Sparisci.>> con un gesto indelicato mi riprendo ciò che è mio e tento di allontanarmi il più possibile da lui.
Dita roventi mi afferrano per il polso, bloccandomi sul posto, senza possibilità di avanzare ulteriormente. Poi, qualcosa di inspiegabile accade ed il contatto si disperde tra le pieghe di una strana visione...

~ Il cielo limpido, privo di nuvole, lascia al sole il ruolo di protagonista assoluto; i suoi raggi illuminano il verde di un bosco pieno di vita.
Gli alberi mettono in mostra le loro splendide chiome, i fiori colorati donano allegria e il canto degli uccellini tiene il ritmo di un sottofondo rilassante.
Una risata sincera, assolutamente spontanea, cattura la mia attenzione: sulla distesa verde ed immensa, due figure rotolano l'una stretta all'altro.
Si solleticano i corpi, uniscono le labbra in teneri baci e si scambiano sguardi carichi di parole.
<<Guardali bene, Reneè...>> Christopher è al mio fianco, <<Non li riconosci?>>
Aguzzo lo sguardo; il ragazzo, bello come un dio greco, ride con la testa rovesciata all'indietro e riesco a scorgere i suoi lineamenti, terribilmente simili a quelli del demone che ho vicino.
Al suo fianco la donna, anch'ella stupenda, che elegantemente accarezza le gote del suo amato- perché è chiaro che di due amanti si tratta- con lentezza.
<<Dimmi Reneè, non ti rispecchi in lei? Siete quasi identiche.>>
<<Vania,>> sussurro con voce spezzata, intuendo a cosa allude Chris, <<mia madre.>>
<<Quel ragazzo, invece, è Zachary, il mio predecessore...>> sospira accanto al mio orecchio, <<Stai guardando i suoi ricordi.>> ~

La mano del demone scivola via dalla mia pelle, tutto torna alla normalità; le strade, il rumore dei clacson in lontananza, il borbottio dei pendolari... mentre io, frastornata, cerco di rimettere insieme i pezzi di un puzzle senza alcun senso logico.
<<Tutto ciò che credi di sapere è una menzogna,>> si gratta il capo, <<so che non è facile per te credermi ma dovrai fare un'eccezione. Mi renderesti il lavoro più facile.>>
Sbatto le palpebre ripetutamente, assumendo l'espressione più sbigottita che posso.
"Lavoro?".

Midnight Soul [In REVISIONE & MODIFICA]Where stories live. Discover now