Capitolo 8

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I suoni sono lontani e ovattati, li avverto quasi a malapena, come delle sfumature che si soffermano vicino al mio timpano ma poi si ritraggono velocemente.
La testa ha ripreso a farmi male, torturandomi con delle fitte lancinanti, che si susseguono con la stessa intensità di dolore, impedendo al mio cervello di dare i giusti comandi al corpo.
Prendo un respiro profondo per cercare di sopraffare l'ansia e l'impotenza che avverto in ogni fibra del mio essere. Un profumo così simile a quello dei fiori d'arancio mi investe i sensi e i miei muscoli, tesi fino a poco prima, si distendono.
Distinguo la sua voce in un dibattito poco chiaro, <<... non ho potuto fare altro!>>
Chris.
"Dove sono finita? Cosa è successo?"
Squarci di immagini si fanno spazio a suon di gomitate, per far rifluire la mia memoria come conviene e ora mi ricordo che prima di perdere i sensi ero con lui.

<<Se non ricordo male, il piano era: tuo il problema, tua la soluzione. Avresti badato da solo a questa cosa umana, avresti portato a termine il tuo compito senza troppe complicazioni e senza mettere in mezzo noi... >> il tono sconosciuto e isterico di una seconda presenza mi pervade la nuca già dolorante, <<quindi, ti riformulo la domanda: che cazzo ci fa lei qui?!>>
Provo a spiccicare qualche parola, anche solo per assicurarmi di non aver perso il dono della voce, ma l'unico suono che riesco a emettere è un mugolo di fastidio involontario; la mia gola è talmente secca da bruciarmi e la lingua troppo impastata per svolgere il suo dovere.
Non appena avvertono che sono cosciente, i due giovani, smettono all'istante di fiatare creando un'aria tesa e pesante intorno a noi.
Cerco di alzarmi con il busto, riversando il peso sui gomiti, scuoto il capo per spostare i capelli che mi solleticano il volto.
Chris si materializza al mio fianco; sento le sue mani afferrarmi le spalle, <<Aspetta ragazzina, ti do una mano.>>
Mi sforzo nuovamente di parlare <<Grazie...>> cerco di impostare il mio tono in modalità ragazza cortese e gentile, ma non ottengo grande successo, visto che il mio ringraziamento appare più come un borbottio seccato.
Apro e chiudo le palpebre ripetutamente, per cercare di mettere a fuoco qualcosa; di certo avere la vista di una talpa non mi aiuta, soprattutto pensando alla compagnia poco raccomandabile che mi circonda.

Man a mano la mia ubicazione diventa più nitida e le ombre incomprensibili prendono forma.
Muri di cemento senza alcun colore, attrezzi sparsi qua e là come arredamento, una fastidiosa luce al neon che funziona a intermittenza e una serranda chiusa.
"Una topaia in pratica..."
<<Ben svegliata, mostriciattolo! Allora, vuoi... non so, un caffè?>> la voce stridula di prima riappare e volgo lo sguardo verso il proprietario.
Un ragazzo dal volto quasi angelico mi fissa con sufficienza, senza nascondere il fastidio di avermi tra i piedi.
Mi porto una mano sulla fronte e la strofino con i polpastrelli, spostando il mio peso su un solo gomito, <<Non sarebbe male...>> mi aiuterebbe di certo a riprendermi.
Lo vedo guardarsi le unghie smaltate di nero e ben curate, prima di posare nuovamente i suoi occhi grigi e sfumati, come due nuvole cariche di pioggia, su di me.
Piega leggermente la testa di lato e una cascata di morbidi ricci, di un biondo tendente al bianco, ricadono sulle sue spalle, <<Bene, alza il culo e vai a prendertelo! Ah, non c'è bisogno che torni qui poi.>>
Sento Chris sbuffare alle mie spalle, <<Drake, cerca di essere gentile con gli ospiti!>>
Una risata sarcastica riempie l'ambiente per poi morire di colpo. <<Non è gradita!>>
Chris abbandona il mio fianco e si avvicina al volto dell'oppositore, <<Ti ho detto di finirla.>>

Mentre i due continuano a discutere, sulle buone maniere da utilizzare con gli ospiti indesiderati, io riprendo a dare un'occhiata intorno. Questo deve essere sicuramente un magazzino, vedo anche una pila di scatoloni, apparentemente vuoti, riposti in un angolo.
La mia attenzione ricade però su una terza figura, seduta con il busto dritto e le gambe divaricate, su quello che sembra essere uno sgabello; non mi ero assolutamente accorta di lui. Ricambia il mio sguardo, ma il suo volto è totalmente inespressivo, piatto e privo di interesse.
I suoi capelli sono corti e a spazzola, di un nero profondo proprio come quelli di Chris. I suoi occhi sono grandi e scuri con delle foltissime ciglia a incorniciarli.
<<... di' qualcosa anche tu Oliver!>>
Drake si rivolge al terzo individuo in cerca di supporto che, in risposta, ci regala un grugnito incomprensibile.
"Un gran chiacchierone, noto..."
<<Visto? Lui è d'accordo con me!>> incrocia le braccia al petto il ricciolino.
"Eh? Che arcano linguaggio è questo?! Un grugnito equivale a "sì" e due a "no"?"
Trascino le gambe al bordo del materasso, dove ho passato già fin troppo tempo, e provo ad alzarmi. Nonostante i miei passi scordinati e lenti, raggiungo Drake e Chris in fase di discussione.
<<Ragazzi, basta,>> intervengo alzando le mani in segno di resa, <<Christopher, perché mi hai portata qui? Voglio tornare a casa.>> non mi sento per niente a mio agio.
<<Dovrai abituarti, passerai molto tempo con noi.>> sospira.
<<Che vuol dire con noi?!>> Drake si inalbera, i suoi occhi lanciano fulmini carichi di collera; potrei quasi affermare che dalle sue narici esca del fumo.
"A questo le fiamme degli inferi gli hanno fuso il cervello!"
<<Se vuoi conquistare la mia fiducia, portarmi in un covo di demoni non è la soluzione migliore! Che cos'hai in testa?!>> sbraito.
<<Datti una calmata, finché sarai con me andrà tutto bene.>> solleva le sopracciglia in modo irritante.
<<Ti prego,>> sbuffo, <<puoi riportarmi a casa?>>
Un deciso "sì" di Drake si accavalla con il marcato "no" di Chris.
"Viva il comune accordo!"

Sento un respiro caldo e pesante sul mio collo, qualcosa di umido e appiccicoso cade sulla mia pelle; mi irrigidisco all'istante e sbarro gli occhi terrorizzata.
"Questa situazione inizia a non piacermi proprio..."
Prima che possa voltarmi vedo Drake fare un sorrisino divertito.
Chris indica la presenza alle mie spalle con fare minaccioso, <<Oliver, fermo! Lei non è il pranzo.>>
Balzo in avanti e corro a nascondermi dietro Chris.
Scorgo l'enorme Oliver che si strofina con il dorso della mano le labbra; capisco che la gocciolina che mi è scivolata addosso poco prima è la sua bava.
Non mi sono minimamente accorta che si fosse spostato, eppure, per la sua mole, mi sarei aspettata di sentire almeno il rumore dei passi. Un gigante di due metri, tutto muscoli e niente corde vocali- a quanto pare- che sa essere abile e pericolosamente silenzioso.

<<La sua anima è una forte tentazione per noi, sei convinto di poter resistere e continuare a starle così vicino?>> Drake sussurra queste parole a un passo dal viso di Chris, per poi dare un'ultima occhiata a me, che mi appiglio a quel l'ultimo briciolo di coraggio che ho in corpo per non gridare.
Il demone che mi fa da scudo ridacchia divertito, <<Non preoccuparti, so gestire i miei languorini meglio di voi.>>
Gli lancio uno sguardo torvo ma lui non mi vede.

Oliver fa un altro grugnito rauco e lo vedo spostare il peso da un piede all'altro con nervosismo.
Drake avanza verso di lui con cautela e afferra il viso del gigante tra le sue mani pallide, <<A proposito di pance da riempire, Olly è parecchio affamato, lo accompagno nel suo tour culinario...>> mi strizza l'occhio, facendo intendere bene a cosa si riferisce.
<<Ecco, bravi. Andate...>> Christopher allunga un braccio verso l'uscita.
Drake storce il naso, <<Au revoir...>> lascia la frase in sospeso alla ricerca del termine giusto con la quale definirmi, <<... troietta umana.>>
"Eh no bello mio! Ragazzina e mostriciattolo possono anche passare, ma troietta no!"
Socchiudo gli occhi in una fessura minacciosa, abbandono il muro di difesa e avanzo pronta ad affrontare il nemico, con la tipica marcia da soldato ubriaco.
Un presa ben salda mi afferra l'avambraccio, non demordo e continuo a camminare, a vuoto, visto che rimango ferma nello stesso punto senza riuscire ad andare avanti.
<<Brutto... brutto...>> cerco nel mio vocabolario di offese quella più adatta da affibiarli, <<Banano rinsecchito senza cervello!>> sputo d'un fiato.
"E io una cretina. Che cavolo vuol dire banano?!"
Chris non si trattiene e si piega in due dal divertimento, perfino Oliver sembra ridere, con una successione di versi più lievi.

<<Dopo di questa posso affermare di aver finito in eccellenza la collezione di stronzate udite in vita mia.>> fa un inchino beffardo, << Andiamo, Oliver.>>
Con un solo movimento, svelto e coinciso, Oliver apre la pesante serranda, richiudendola  alle sue spalle non appena Drake lo raggiunge; un rumore sordo rimbomba tra le grigie mura.
<<Bene, vedo che riesci ad andare perfettamente d'accordo con il mio gruppo!>> strofina le mani tra loro, sorridendo beffardo.
<<Vaffanculo.>>
<<Appunto...>> ridacchia, <<raccontami bene cosa è successo questa mattina a casa. Ho visto il lupacchiotto uscire adirato dalla porta principale. La sua bestia era parecchio agitata.>> si siede a gambe incrociate sul pavimento, fissandomi dal basso.
Tasto le tasche posteriori dei pantaloni, <<Cavolo, ho dimenticato il cellulare in macchina di Will...>>
<<Non mi pare ti serva ora. Avanti, non fare la timida. Sfogati con m->>
<< Ho provato a baciare Luke e fargli bere il mio sangue, credo.>> dico in un sussurro, interrompendo il suo inutile discorso.
Sono pronta a sentire la risata spavalda di Chris che mi prende in giro, invece, rimango di sasso quando lo vedo sbiancare di colpo e sgranare gli occhi, <<Cosa hai tentato di fare?!>>

Midnight Soul [In REVISIONE & MODIFICA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora