Capitolo 32

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LUKE.

<<Non fare una stronzata del genere, Luke.>>
mi scruta severo, giudica le mie scelte come ridicole e s'intromette. Non comprende che per me, lui, non ha più voce in capitolo.
<<Non mi servono i tuoi consigli.>>
"Come Alpha e come genitore ha dimostrato di valere meno di zero; il branco l'ha respinto e ripudiato, io non ho fatto lo stesso solo per pena."
<<Non avrei mai dovuto dirti dove trovarla!>> sbatte un pugno sul tavolo, il bicchiere d'acqua su di esso traballa, lasciando che qualche goccia trabocchi sul ripiano scheggiato. <<Stai correndo tra le braccia della morte, come fai a non capirlo? Tutti i miei sforzi per proteggerti sono stati vani!>> alza il tono di almeno due ottave.
Ridacchio nervosamente, stanco di dover affrontare discorsi a vuoto.
"Sta diventando pedante e ripetitivo."
Continuo ad ignorarlo spudoratamente; parlare con lui è come gettare parole al vento.
<<Se non vuoi ascoltarmi come padre, allora, io ti impongo di eseguire gli ordini come mio inferiore nel branco!>> strilla impazzito, dando autorità a quel tono che manca di fermezza.
Rimango impietrito davanti alle sue parole e i miei muscoli si tendono in risposta a quel richiamo gerarchico.
<<Prostati e guaisci, paga il prezzo di aver mancato di rispetto al tuo Alpha.>>
Piego il mio corpo in avanti e lascio che il mio ginocchio destro tocchi il pavimento, mentre il sinistro rimane sporto in avanti, flesso verso il vecchio capo cacciatore.
Mi guarda soddisfatto, impettito e orgoglioso, con una fastidiosa luce negli occhi gelidi e privi di sentimento, se non l'amore per sé stesso. Mi mordo il labbro inferiore per non cedere alla  prepotente voglia di ridergli in faccia, "Illuso".
Allungo le mani verso lo scarponcino e afferro i lacci tra le dita ruvide, eseguendo un doppio nodo veloce e pratico.
<<La mia intenzione non è quella di mancarti di rispetto,>> sospiro ed elevo lo sguardo nella sua direzione, sollevandomi lentamente da terra per tornare eretto. <<ma non ho intenzione di sottomettermi a nessuno, nemmeno a te. L'unico momento in cui mi vedrai chinato è per allacciarmi le scarpe.>>
Storce il naso e spiazzato grugnisce, come un maiale che non trova il suo angolo di fango in cui rotolare.
Mi passo i palmi sulla stoffa dei jeans per pulirli dalla polvere, ed ergo le spalle con spavalda sicurezza. Gli sfilo davanti con disinvoltura, tirando l'ennesimo sorriso beffardo.
"Non sono più un ragazzino a cui farla sotto il naso. Ho imparato a mie spese che è bene fidarsi solo di sé stessi."

Gli do le spalle e accellero il passo verso l'uscita, godendomi già l'idea della libertà. Finalmente posso agire solo ed esclusivamente secondo i miei ideali; sono fuori da tutto, soggetto solo alle mie regole e non a quelle degli altri.
<<Luke, fermati!>>
La sua voce diventa solo un lontano eco del passato; non arresta la mia voglia di fuggire, di buttarmi nell'ignoto e commettere finalmente degli errori.
"Non mi fai paura da tempo, vecchio mio."
Apro la porta con uno scatto secco, l'aria sferza tra i miei capelli disordinati e mi accarezza le gote, invitandomi ad andare avanti e correre tra la vegetazione, consapevole dell'imminente arrivo della mezzanotte. Un tuono si propaga nel cielo, rimbomba nell'aria il suo urlo e rompe la quiete; tutto ciò che si avverte dopo è solo il ticchettio della pioggia sulla terra.
Fradicio e carico di adrenalina mi spingo sempre più lontano. Il sangue mi pompa talmente forte da poter sentire la pressione di quel flusso nei timpani; il cuore scalpita, sente che la gabbia che lo accoglie è pronta a cambiare e ad allargarsi, dando più spazio a quei battiti impazziti.
"Vorrei poter soffocare il suo lato demoniaco.
Vorrei poter curare la sua licantropia.
Vorrei sigillare la stregoneria che regna in lei."
La pelle viene percorsa da formicolii invadenti, e i bulbi piliferi saltano sull'attenti per moltiplicarsi e fare del mio corpo un manto da confondere con la notte.
"Vorrei poterti raccontare una storia d'amore diversa ogni notte.
Vorrei poterti rubare un bacio ogni volta che sei distratta."

Le scarpe scivolano sul suolo e freno bruscamente, artigliando il terreno con le unghie delle mani. Grido il mio sfogo e lascio che l'ora scattata faccia il suo corso, cambiando ogni mia cellula.
Il mio corpo muta insieme al tempo.
La pioggia entra nel vivo della sua attività, continua a riversarsi sulla mia pelle; tremo  scosso dal dolore che mi provoca la mutazione, l'acqua gelida quasi non l'avverto più.
Chiudo gli occhi e cerco i suoi; ingannare il dolore fisico con quello dell'anima è l'unico modo che conosco per lenire entrambi.
La muscolatura si ingrossa, esplode in una marea di fitte che mi attanagliano le viscere; sento le gambe cambiare e farsi più possenti, gli artigli crescere e il petto estendersi.
"Sono pronto. Lotterò al suo fianco e vinceremo, nonostante tutto. Nonostante tutti."
Balzo in avanti e mi do la spinta; sono un lupo che evita la luna e corteggia la stella più bella.
Le mie grida diventano ululati, dapprima incerti e poi sempre più marcati.
"Quel bacio.  Ancora mi sembra di poter sentire il sapore della sua bocca e il calore delle sue labbra; boccioli di piacere che si schiudono per accogliere la mia lingua avida."
Mi sento ridicolo. Eppure sono felice.
"Mi trasformo nella Bestia mentre penso alla Bella."
L'erba bagnata mi solletica le zampe e l'odore della pioggia mi carica di nostalgiche emozioni.

"L'erba bagnata mi solletica le zampe e l'odore della pioggia mi carica di nostalgiche emozioni

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Nota Autrice:

Questo capitolo è decisamente più corto rispetto ai precedenti e me ne scuso; l'ho utilizzato come semplice intermezzo/capitolo di passaggio, per far comprendere quanto Luke stia evolvendo caratterialmente. La sua voglia di cacciare la testa fuori dal sacco lo ha spinto a ribellarsi al suo stesso padre. :D
Eh, l'ammmour!

Midnight Soul [In REVISIONE & MODIFICA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora