Capitolo 34

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Giocherello distrattamente con il pelo del giovane lupo tra le dita, accarezzando con il palmo i ciuffi del collo; lo sento rilassarsi sotto il mio tocco incerto.
Il demone si è allontanato con sguardo cupo,  non mi ha dato neanche modo di rispondere alle sue parole.
"Sei peggio dei bambini, Christopher!"
Ormai, entrambi, ci siamo rassegnati all'idea di questo rapporto fittizio che ci ha unito, conviviamo nella quiete; è il nostro destino.
"Ti ostini a cambiar umore ogni due per tre, non ti comprendo minimamente."
<<Stai comoda?>> si premura, Luke, del mio benessere; decido di scacciare via i pensieri che riguardano il mio famiglio.
"Non si merita alcuna attenzione..."
<<Me lo chiedi?>> ridacchio e contagio anche lui, <<Se fosse per me, andrei tutti i giorni in giro così.>>
<<Principessa di soprannome e di fatto.>> mi canzona.
Rovescio la testa all'indietro e sorrido allegramente, godendomi lo spettacolo che il cielo mi riserva.
La foresta è arrivata quasi al termine, il flusso violento delle acque del fiume si avverte nelle vicinanze, incattivito dal tempo instabile. Gli animali hanno smesso di cantare, lasciando solo il fruscio del vento tra le foglie.
"Oscurità e silenzio, un connubio spettrale."
<<Ti dispiace che il tuo amico si sia allontanato?>> marca la parola amico con vigore, ironizzando sul termine.
<<Sì, un po' sì,>> ammetto. <<Christopher bada alla mia sicurezza, mi sta accanto e mi protegge.>>
<<Con me non ti senti al sicuro?>> il suo tono diventa grave, dispiaciuto.
<<Non intendevo questo...>> cerco di riparare al danno inferto, <<È solo c->>
Scuote il dorso, <<Non importa, Reneè. Non devi giustificarti. So di non essere stato un porto sicuro per te, ultimamente almeno; lui ha riempito il ruolo che non sono stato capace di mantenere io.>>
<<Non è colpa tua.>>
<<Sì, invece. Non prendiamoci in giro...>> si accusa.
"Non ha nessun motivo per sentirsi così in colpa, anche Luke è una vittima di questa situazione."
Mi mordo il labbro inferiore, sentendo un moto d'ansia crescere nel petto, <<Ho una pessima sensazione.>> ammetto, volgendo il discorso verso un fronte più importante.
Annuisce e rizza le orecchie in allerta, <<Anche io se devo essere sincero. È tutto troppo tranquillo.>>
Mi rendo conto che con quel "tutto troppo tranquillo", Luke, si sta riferendo anche alla totale assenza del chiacchiericcio che sentivamo fino a qualche minuto fa.
Il parlottio continuo di Christopher e i suoi compagni sembra svanito. Lancio una rapida occhiata alle mie spalle, per assicurarmi della loro presenza, ma rimango delusa quando mi rendo conto del contrario.
"Dove sono finiti?"
<<Forse ci siamo allontanati troppo dagli altri. Non scorgo più Christopher, Olly e Drake.>> ingoio la saliva con difficoltà.
<<No, non ci siamo distanziati noi...>> indietreggia lentamente, <<È una trappola.>> sussurra rigido.

Un tuono improvviso fa irrigidire il Licantropo, ed io sobbalzo per lo spavento. Guardo in tutte le direzioni possibili, cercando di individuare un eventuale pericolo.
<<Luke, che facciamo?>>
Si ferma di scatto il giovane Licantropo; perdo quasi l'equilibrio a causa di questo stop imprevisto, traballando leggermente a destra e sinistra con il busto.
<<Luke?>>
Il suo respiro diventa pesante, flette le zampe e inarca la schiena. Le sue fauci si spalancano per rilasciare versi minacciosi e potenti.
Una risata riecheggia nell'aria, spinta dalle folate gelide dell'inverno; un mostruoso e stridente suono che danneggia i timpani.
<<Chi sei?>> grido.
L'eco della mia domanda si ripete vacuo, ma di risposte non ne riceve alcuna.

Luke balza bruscamente di lato, evitando per un soffio un velocissimo fendente, sbucato dal nulla.
Precipito al suolo e rotolo sul fango, "Questa scena, questo posto, rassomiglia tanto al mio incubo ricorrente..."
Gemo di dolore, massaggiandomi la gamba su cui ho rilasciato tutto il peso durante la caduta.
Un ringhio vibrato scivola tra le labbra arricciate e lo sguardo diventa guardingo, il cacciatore ha appena individuato la sua preda.
Sollevo il busto e mi accuccio sulle ginocchia, puntando lo sguardo oltre la belva che mi protegge; ciò che vedo mi fa accapponare la pelle: un viso deforme, mosso da repentini scatti che ne camuffano i tratti. Sfumata e ombrosa, la figura lercia si avvicina con passi cadenzati e obliqui.
<<Che razza d-di demone è quello?>> non appare neanche come tale, in realtà; ma altro non può essere.
I suoi lamenti graffiano i meandri più profondi del cervello, artigliano le candide vesti dei sogni come il peggiore degli incubi.
Il corpo smorto e leggermente ricurvo all'altezza delle spalle, appare identico a quello umano. Le ossa premono contro lo strato lieve di pelle bianca, rendendo spigoloso ogni suo lineamento fisico. I piedi nudi si trascinano sul terreno, affaticati da quel poco peso, e le braccia protese in avanti reclamano qualcosa, le dita ossute si snodano in movimenti placidi e lenti.
"A malapena si regge in piedi, non può essere lui l'artefice di quell'attacco..."
<<A-iu-to>> biascica roco l'essere dinanzi a noi, con gli occhi velati di lacrime e la bocca distorta.
<<Sembra un comune umano,>> mi porto le mani davanti alle labbra, <<un comune umano...>> ripeto flebile.
<<Non sembra, lo è.>> sospira Luke, <<Almeno all'esterno, visto che della sua anima non c'è quasi più traccia.>>
Comprendo al volo ciò che intende dire e, anche se a fatica, butto fuori ciò che ho afferrato, come per averne un ulteriore conferma. <<È posseduto.>>
Il corpo del giovane continua ad avanzare, prendendo man mano sempre più rapidità; il demone gli sta risucchiando la coscienza fino a farla svanire, prende sempre più controllo sulla mente dell'umano.

<<Non possiamo fargli del male!>> guardo Luke, già in posizione di attacco, e lo imploro di fermarsi.
"Potrebbe avere una chance di salvarsi, quel ragazzo non ha fatto nulla per meritarsi la morte. Non può pagare un prezzo così caro senza essere colpevole di alcunché."
<<Mi dispiace, non possiamo far niente per lui, ormai è irrecuperabile. Ucciderlo è l'unico favore che posso fargli, smetterà di soffrire almeno.>>
Luke avanza con un balzo, mostrando i canini affilati al rivale--- povero malcapitato della situazione--- e lo attacca senza remore scagliandosi contro quel contenitore fatto di ossa e pelle.
Affonda i denti nella sua spalla, scuotendo il busto del giovane come fosse un pezzo di carne inutile, mentre egli tenta di ribellarsi con difficoltà. Grida il dolore e la mascella si abbassa quasi fino all'altezza del collo; un cupo presagio di sofferenza che lo dilania lentamente. Continua il suo attacco il lupo, azzanna e squarcia il morto che cammina. L'essere allunga le unghie affilate, graffia il fianco scoperto del Licantropo, ferendolo superficialmente ma, comunque, abbastanza da farlo guaire per il dolore.
"Non posso stare qui con le mani in mano, ma cosa potrei fare?"
<<CHRISTOPHER!>> grido a pieni polmoni, sperando che lui possa percepire il mio bisogno di aiuto.
"Quando siamo troppo lontani il potere dominatrice-famiglio si indebolisce, rendendo inutile ogni tipo di contatto telepatico."
Il sangue di Luke schizza sul terreno, colando rapido dalla ferita, ma lui sembra non risentirne a differenza del suo avversario. Il posseduto si allontana di qualche passo e scuote il capo come impazzito; preme il palmo sul morso del lupo, gemendo a denti stretti.
"Il veleno non gli permetterà di attaccare per un bel po'."
<<Che tu sia maledetto!>> la voce, da prima flebile e sofferente, si trasforma in un ruggito baritono, carico di disprezzo per il suo assalitore.
Gattono all'indietro, sporcando gli indumenti con la terra umida; il respiro è agitato, almeno quanto il battito del mio cuore. Sento che il pericolo è imminente e non è quel mucchio di ossa davanti a noi a rappresentarlo.
"Se solo Chris fosse qui...", mi blocco all'istante quando sento la mia schiena urtare conto qualcosa. Mi paralizzo e inizio a tremare.
"È lei", non so come faccio a saperlo, non la vedo ma lo percepisco.

<<Francine, sei il solido smidollato. Basta così.>>
Sollevo il viso, dal basso verso l'alto, e scorgo la sua figura.
Una donna dai lunghi capelli neri, fissa la scena divertita; le mani poggiate in modo elegante sui fianchi, rendono l'idea della bellissima e perfida regina che governa questa terra.
Un velo trasparente le sventola davanti al volto, rendendo il suo viso perfettamente visibile ma comunque tetro.
<<Potresti trovare un corpo più allenato in cui risiedere, un burattino migliore. Invece torni sempre con questi... ragazzini striminziti e rachitici.>> china il capo e i suoi occhi mi inquadrano.
Solleva la mano destra, scuotendola a destra e sinistra, in segno di saluto, <<Ciao, piccola ibrida. Non mi aspettavo di incontrarti così presto...>> sorride mesta e inizia a girarmi attorno. <<Sei qui per chiedermi di spezzare la maledizione, non è così?>>
Schiudo le labbra, ma non esce alcun suono da esse; sono incapace di rispondere, completamente rapita dalla freddezza di quelle iridi cobalto.
<<Zara...>> ringhia il lupo, <<dovevo immaginare che dietro tutto questo ci fosse il tuo zampino.>>



Midnight Soul [In REVISIONE & MODIFICA]Where stories live. Discover now