Capitolo 26

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<<Sei pronta?>>
<<Non lo so,>> imbroncio il muso, <<ho un po' di timore dopo quello che è successo l'ultima volta...>> ammetto.
Christopher, con le braccia incrociate dietro la nuca, mi guarda inespressivo. <<Ci sono io con te.>>
Tiro un mezzo sorriso appena pronuncia queste parole.
"Sì, c'è lui con me. Andrà tutto bene."
Tornare a casa, anche se solo per pochi minuti, mi mette in agitazione.
"Però devo prendere la mia roba, non posso continuare a chiedere vestiti in prestito a Lee."
Chris allunga una mano nella mia direzione, invitandomi ad affidare le mie dita nelle sue.
Afferro il suo indice e il medio, li stringo con forza, come una bambina insicura che muove i suoi primi passi.
<<Dopo vorrei passare da Kate...>>
<<Certo, andiamo ovunque tu voglia.>> sorride.
Lo guardo con occhi pieni di gratitudine. <<Tu non sei un demone,>> sussurro.
Corruga la fronte e piega di lato il capo; le labbra si arricciano in una smorfia interrogativa.
<<sei un angelo nato nel fronte sbagliato.>> preciso il mio pensiero.
Lo sento ridacchiare, <<Non sai quello che dici, ragazzina. Le mie mani sono macchiate di sangue innocente e il mio palato ha assaggiato anime meritevoli di luce,>> il suo sguardo si assenta per pochi attimi e la mente sembra vagare lungo corridoi bui, <<non ho nulla di buono.>>
<<Io non vedo ciò di cui parli.>>
<<Perché sono io che ho deciso di non mostrati questo lato di me. Spesso chiudo il canale che ci collega proprio per evitare che tu veda cosa sono stato e sono capace di fare, sarebbe difficile per te poi rimanermi accanto e al momento non posso permetterlo.>>
<<Christopher, qualsiasi cosa vaghi nella tua testa non mi spaventerebbe. Anche se a volte fingo che non sia così, so perfettamente che la tua natura è questa ma so anche che tu vuoi apparire peggiore di quel che in realtà sei. Nascondi la tua gentilezza sotto una maschera di cinismo, hai molto da donare al mondo ma non lo fa per paura di tradire la tua razza; io vedo in te solo un ragazzo spaventato e confuso, che cela tutto sotto uno strafottente sorriso. Se ti fa stare meglio continua pure con questo atteggiamento, ma non ti porterà a nulla. Non con me, io non cambierò idea sul tuo conto.>>

Le mie parole sembrano destabilizzarlo; i suoi pensieri tremano e sfumano, ma li sento accarezzarmi la pelle. Rimane in silenzio, l'unico rumore che si sente è il groppo di saliva che ingoia.
<<Christopher, io vedo te come il più bel paradiso ma tu,>> mi avvicino alla sua possente figura, <<tu, non fai altro che vederti come il più impuro degli inferi.>>
Sbuffa cauto verso l'alto e un ciuffo ribelle finitogli sulla fronte si solleva leggero.
Mi afferra il braccio con prepotenza, <<Andiamo.>>
Alzo gli occhi al cielo.

*

Guardo la vecchia struttura bianca della casa; la porta dalla quale sono fuggita via, per poi non rientrare più, fino ad ora.
<<Cosa facciamo se William e Thomas sono in casa? Non accetteranno la nostra presenza di buon grado.>>
"È la prima volta che mi presento a loro con Christopher al mio fianco, lo hanno visto quella notte nel bosco, certo, ma ora è diverso."
Fa spallucce, <<Lancio Will come un bastone e aspetto che Thomas me lo riporti. Ai cani di solito piace questo gioco.>>
<<Sto parlando seriamente!>>
<<Hai ragione, effettivamente William è troppo grosso per fare da bastone...>> finge un'espressione pensierosa.
Digrigno i denti e stringo i pugni, <<Non mi pare un buon momento per fare battute.>>
Il suo sguardo torna serio, torna a fissare davanti a sé. Infila le mani nelle tasche posteriori dei jeans, <<E con Luke?>>
Una fitta al petto mi fa mancare il respiro al suono di quel nome.
"Luke. È un tarlo fisso per me, ci siamo lasciati in modo a dir poco crudo e spiacevole. Ho bisogno di chiedergli scusa e stringerlo a me. Rinunciare ai sentimenti che provo per lui è l'unica cosa che mi rimane da fare."
<<Lui non è un problema.>> dico con un filo di voce.
<<Lo so, tu speri di vederlo. Il tuo cuore mi sta martellando i timpani, le tue gote si sono colorate di un rosa acceso e le gambe ti tremano.>> sospira.
<<Accade ogni qualvolta il suo nome appare nei tuoi pensieri. Anche se cerchi di restare forte è proprio la sua mancanza a destabilizzarti maggiormente.>>
Abbasso gli occhi e fisso la punta delle mie scarpe; è così brutto sentirsi come un libro aperto e prevedibile.
<<Ti senti violata nel tuo privato, ma vale lo stesso per me. Un legame come il nostro implica anche questo, purtroppo.>>
Continuo a rimanere in silenzio.
È inutile parlare quando i pensieri sono collegati, come fili intrecciati e indissolubili; anche se non siamo ad armi pari, perché lui può proibirmi di sbirciare nei suoi.
Potrei ordinargli di non farlo, ma ho paura.
"Non so il perché, ma varcare la sua mente ed esaminarlo dentro quando lui non vuole, mi farebbe sentire sporca."
Compio i primi passi verso il vialetto.
Christopher mi segue, l'espressione cupa ad accompagnarlo sul breve sentiero.
Prima che la mia mano si posi sul pomello, la porta si apre di scatto; William appare sull'uscio, il viso rovinato da una evidente assenza di sonno. <<Ti aspettavo,>> si sposta per farmi entrare, <<lui rimane fuori.>> indica con un cenno del capo il demone.
Gli occhi del demone si riducono a due minacciose fessure, mutando l'iride dal verde al rosso vermiglio in pochi attimi.
Si sfidano silenziosi. Cerco di prendere coraggio per varcare l'entrata.
<<Chris, va bene così.>> cerco di bloccare la sua ira, che sento crescere con rapidità.
Indietreggia di qualche passo, <<Ti aspetto qui,>> si volta verso Will e gli rivolge un'occhiata in tralice, <<al minimo sentore di pericolo interverrò.>>
William regge lo sguardo del demone e coglie la sua minaccia sottintesa, non vacilla minimamente sotto le sue parole; entro in casa, lasciando che la porta chiusa si metta tra loro.

Midnight Soul [In REVISIONE & MODIFICA]Where stories live. Discover now