Capitolo 13

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Continuo ad armeggiare con il correttore davanti allo specchio per cercare, inutilmente, di coprire le enormi occhiaie sotto i miei occhi.

Non ho dormito per niente questa notte, i momenti di ieri con Cameron infestavano i miei pensieri non facendomi capire più nulla.

Quando poi mi sono addormentata ho avuto gli incubi per tutto il tempo sulla persona che mi ferito di più al mondo.

E no, non sto parlando di Nash.

Sospiro. Quel che è successo è successo, non posso cambiare le cose oramai.

L'unica cosa da fare è andare avanti, finché i ricordi non si sbiadiranno e saranno solo come brutti sogni.

Lascio stare le mie occhiaie, tanto con un chilo di correttore comunque rimangono, e sospiro.

Ho messo un leggings con una maglietta gialla canarino con le spalle scoperte.

Non mi sono applicata più di tanto, ma sono carina.

Non sono bella, ma neanche brutta. Una via di mezzo... che mi è sempre andata bene.

Hayes entra in camera e mi abbraccia da dietro. Io non gli ho ancora detto quello che è successo con Nash, ne tantomeno con Cameron, ma credo sospetti qualcosa.

Gli sorrido attraverso lo specchio. Gli voglio un mondo di bene e mi sento in colpa per non raccontargli quello che mi sta accadendo, ma ho come un magone in gola che non mi fa uscire le parole.

«Come stai, Jo?»

Mi mordo il labbro. Dovrei mentirgli? Dovrei dirglielo che sto male, che infesta ancora i miei sogni?

«Sto.» sussurro. «E tu, Hayes? Come stai?»

Hayes poggia la testa sulla mia spalla.

«Starei meglio se tu mi dicessi che cosa ti passa per la testa.»

Ci è sempre stato per me, sempre. Hayes ed io abbiamo sempre avuto un ottimo rapporto, sopratutto quando se ne è andato Nash.

Ho le lacrime agli occhi. Sono così fortunata ad averlo.

Mi giro verso di lui e lo abbraccio. Affondo la testa nel suo collo.

«Va tutto male, Hay. Va male con Nash, con Cameron, con...» singhiozzo.

Non ce la faccio a dire il suo nome. Non so perché ultimamente ci penso così tanto, forse perché Nash mi ricorda lui.

«Ci pensi ancora, vero Jo?»

Mi stringe forte, per dirmi che non se ne va ed io gli credo. Gli credo sul serio.

È mio fratello minore eppure mi ha sempre protetto come se fossi io la più piccola.

«Sono una sorella terribile, Hayes.»

Mio fratello quasi ride. «Non è vero, Jocelyn. Sei la sorella migliore del mondo, non pensarlo neanche un'altra volta. E smetti di stare male per loro, nessuno merita le tue lacrime, okay? Nessuno, nemmeno io.»

Gli faccio un sorriso triste. «È per questo che sei il saggio, fra i due.»

Mi dà un bacio sulla fronte. «Ti voglio bene, Jocelyn.»

«Ti voglio bene, Hay.»

Dopo qualche secondo mio fratello si separa da me e mi asciuga le lacrime. I miei occhi saranno diventati rossi, lo so anche senza guardarmi allo specchio.

Spero solo che quando arriveremo a casa Dallas gli occhi saranno ritornati normali.

Fortunatamente il trucco non si è sciolto, dato che devo ancora mettere il mascara.

«Scendi appena sei pronta.» mi dice ed io annuisco.

Mi guardo allo specchio.

"Nessuno merita le tue lacrime, Jo."

•••• •••• ••••

«Grazie ancora, ragazzi, la torta era deliziosa.»

Sorrido a Gina per il ennesimo complimento.

Noi ragazzi abbiamo passato tutto il pranzo in religioso silenzio e ogni tanto qualcuno di noi si infilava nelle conversazioni degli adulti.

Ho lanciato sguardi furtivi a Cameron per tutto il tempo, cosa che lui ha ricambiato.

Ma sono distrutta, un pezzo di vetro rotto che non può essere aggiustato.

Devo stare lontana da Cameron. Tutte quelle emozioni... tutti quei pensieri... non porteranno a nulla di buono.

«Dai ragazzi.» zio Frank si rivolge a noi. «Andate di là, qui vi annoiate.»

Annuiamo quasi tutti e ci alziamo. Nash prende per mano Sierra e credo vadano in camera sua, io cammino lentamente in fondo al gruppo.

«Piccola.» Cameron si ferma vicino a me. «Possiamo parlare un attimo?»

Persino Sierra e Nash si fermano per guardarci. Hayes si appoggia al muro con le braccia incrociate, pronto a sentire la mia risposta negativa.

Risposta, però, che non arriva.

Invece annuisco e gli faccio un piccolo sorriso.

Cam mi prende per il polso e mi conduce fino alla cucina, poi chiude le porte per maggiore privacy.

«Stai bene?» mi chiede solo. Annuisco impercettibilmente.

«Jo.» sussurra. «Che ti è preso ieri?»

Non posso mentirgli, ormai. Non voglio mentirgli.

La verità è che mi piace, ma sono troppo rotta per lui.

«Sai l'effetto che hai su di me, no? L'hai detto tu ieri.» Cameron rimane interdetto, poi spalanca la bocca di poco.

Sta per dire qualcosa, ma lo blocco. «Ma l'ultima cosa di cui ho bisogno nella mia vita è l'amore, sul serio Cameron. Stammi lontano perché io... io non posso reggere tutto questo.»

Giro i tacchi e me ne vado, non prima di lanciargli un'occhiata furtiva.

So che cosa vorrebbe dire, o fare, glielo leggo negli occhi. Non posso.

Non dopo Liam... quello che mi ha fatto è stato troppo grande perché lo possa cancellare da un giorno all'altro.

È passato più di un anno, è vero, ma per certe cose ci vogliono più di dodici mesi per dimenticare.

O per lo meno, per andare avanti.

Ritorno dagli altri in salotto. Hayes è lí.

Mi guarda ed io gli sorrido.

Chiude gli occhi.

Ha capito.

Ti odio Cameron DallasWhere stories live. Discover now