Capitolo 14

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Cinque giorni dopo il pranzo con Gina continuo ad evitare tutti.

Non ho più visto Cameron, Sierra, Nash e nemmeno i miei genitori e gli zii.

L'unico che ho visto e fatto entrare nella mia camera è Hayes. Non esco dalla camera da quando siamo tornati da casa Dallas, e non ne ho intenzione.

La relazione fra Nash e Sierra è solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Un vaso colmo di dolore e paura.

Chiudo gli occhi. Mi ero promessa di non legarmi mai più così tanto ad una persona, ma allora perché continuo a pensare a Cameron?

Se non me ne fossi andata dalla stanza ci saremmo baciati? Lui lo voleva, so che lo voleva.

E forse, dentro di me lo voglio anche io.

Basta Jo. Mi ripeto. Cameron è circondato da ragazze, ti avrà già dimenticato.

È vero.

Cameron è uno dei ragazzi più popolari negli Stati Uniti in questo momento, e anche uno dei più belli. Non ci vorrà molto perché mi lasci perdere.

Apro di nuovo i miei occhi color ghiaccio.

Allora perché vorrei non lo facesse?

•••• •••• ••••

Durante il pomeriggio in camera mia passa Hayes.

Abbiamo messo un film, che ho fatto scegliere a lui perché non sono dell'umore adatto.

«Jocelyn.» mi sussurra Hayes.

Alzo gli occhi verso di lui facendogli capire di continuare la frase.

«È passato Cameron prima... per te. Ci sta male, sai?»

Il mio cuore sussulta.

Non posso dire di amarlo, perché, ne sono cosciente, lo conosco da davvero poco. Ma posso dire che mi interessa, che lo preferisco agli altri.

Litighiamo, ci urliamo le peggio cose, ma infondo io ci sono per lui e lui c'è per me.

Guardo Hayes, indecisa sul da farsi. «È ancora qui?»

Hayes sorride leggermente ed annuisce. «Lui non è Liam, Jocelyn.»

Mi mordo il labbro. «Ho paura Hay.»

Mi abbraccia come solo lui sa fare. Il suo odore, molto simile al mio, mi circonda.

«Stiamo qui, io e Nash. So che è un periodo complicato, ma ti vuole bene tanto quanto me. Non dico poi di sposarti Cameron, ma solo... non farlo uscire così dalla tua vita.»

Annuisco e, dopo essermi aggiustata i capelli, mi alzo.

Lo fa anche Hayes, per cui mi esce spontaneo chiedergli dove sta andando.

«Vado a tenere occupati gli altri, così potete parlare bene.» alza le sue large spalle.

Gli sorrido. Non so davvero dove starei ora senza di lui.

Faccio un piccolo segno come per dire: "ci vediamo dopo" e mia avvio di là.

Non credo che Cam e Nash abbiano fatto pace, sono tutti e due troppo orgogliosi e Cameron è ancora troppo arrabbiato.

Quando, infatti, lo trovo seduto da solo in salotto, non mi sorprendo.

Mi schiarisco la voce e appena Dallas mi sente si gira. «Ciao, Cam.»

Sussurro così piano che ho paura non mi abbia sentito. Ho la gola secca, tutto questo per me non è facile.

«Piccola.» riesce a dire fra lo stupore. I suoi occhi scintillano, una scintilla che non avevo mai visto a nessuno prima d'ora.

Si alza e dopo pochi secondi me lo ritrovo davanti.

I nostri volti sono talmente vicini che il suo respiro mi solletica la pelle, e riesco a scorgere alcune pagliuzze più scure nei suoi occhi.

«Piccola.» ripete ancora in un sussurro.

Non mi capacito ancora di come dall'odiarci ci troviamo in questa situazione, un misto fra gli amici e qualcosa di più.

«Sei qui.»

Lo avvicino a me abbracciandolo e poggiando la testa sul suo petto. Sono stata una stupida a pensare di poter superare tutto quello che ho passato.

«Rincominciamo da capo, Cam.» biascico sulla sua maglietta. Mi da un piccolo bacio sulla nuca in risposta.

«Da amici o...?» Lo stoppo subito alzando la testa.

Non posso credere che ci sta provando sul serio. Scuoto impercettibilmente la testa facendo ondeggiare i miei capelli. «Da amici.»

Cameron annuisce. Appare ai miei occhi deluso, o forse sono solo io a vederlo così.

«Film?» chiedo poi quando inizio a vedere la pioggia cadere sul vetro della finestra.

«Film.» risponde sorridendo e conducendomi verso il divano.

Lo scegliamo e, con la scusa di prendere il telecomando, mi allontano da lui.

Mi siedo dalla parte opposta del divano portandomi le ginocchia vicino al petto.

E, come con Hayes, gli faccio scegliere il film; ma solo dopo qualche minuto mi accorgo che ha messo un horror.

Che si sia dimenticato della mia paura?

No, ridacchia appena vede la mia faccia sorpresa e mi scherna. «Paura, Jo?»

Gli lancio un'occhiataccia che lo manderebbe sulla luna seduta stante se non fosse così bello.

«Se sai che ho paura, perché l'hai messo?»

Cameron fa un sorriso sghembo prima di scivolare verso il mio posto.
Mette un braccio dietro la schiena e, lentamente, mi porta più vicino a lui.

«Pensi sul serio che non mi sono accorto che mi stai evitando? Ora sei costretta a restare abbracciata a me.» mi sussurra all'orecchio.

«Preferisco essere mangiata da uno zombie.» bisbiglio di rimando.

Si scosta leggermente, non accorgendosi che io sto sorridendo.

Quando ancora é vicino gli circondo il busto con le braccia e lo riporto vicino a me.

Lo sento sorridere sui miei capelli.

Probabilmente tra dieci minuti litigheremo un'altra volta, ma non m'importa. L'unica cosa che voglio fare ora è stare abbracciata a lui e godermi quanto più possibile questo momento.

"Jo." Penso. "Sei nei casini, ti stai innamorando di Cameron."

E non sono più sicura che la cosa mi dispiaccia.

Ti odio Cameron DallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora