1. Silver and anger

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Piccole gocce di sangue cadono ritmicamente sulle mie dita e non posso asciugarle perché se mi muovo sono morta.

Odio essere in trappola perché vorrei solamente urlare e distruggere tutto e ancora di più, odio dover stare ferma e cercare di placare l'energia che ho dentro. Se chiudo gli occhi riesco a percepire ogni fruscio d'aria e ogni foglia che cade giù dagli alberi per atterrare dolcemente sul terreno.

Prendo un bel respiro e quando riapro gli occhi vengo scaraventata contro un tronco e mi si mozza il respiro nel petto, un dolore lancinante mi percorre la schiena e non riesco a rimettermi in piedi perché un ragazzo mi prende per la gola e cerca di soffocarmi.

"Mi pagheranno tantissimo per la tua testa" poi mi afferra più forte e come una morsa serra la mano sul mio collo.

Ed è come quando un'onda ti sommerge e ti butta sott'acqua e non riesci a respirare che tutto ciò che prima cercavo di trattenere, esce fuori impetuosamente e lo inonda completamente scaraventandolo una cinquantina di metri lontano da me.

Così riesco a scappare e uscire da questo bosco sbucando in un piccolo villaggio.

Non è rimasto molto delle città di un tempo, qualche statua che cade a pezzi e tantissime macerie. Adesso le case sono per lo più di materiali grezzi, poi ci sono i reali, vivono in enormi case di lusso che tutti chiamano castelli, sono a capo del governo e approvano o creano leggi. Insomma sono loro che comandano.

Da quando i cacciatori, un gruppo di fuorilegge che si diverte a uccidere quelli speciali, hanno messo una taglia sui dominatori, ci sono persone che vengono uccise ad ogni angolo e il mondo è diventato un posto ancora meno sicuro.
È uno stramaledetto colpo di stato e nessuno se ne preoccupa davvero!

Mi metto i capelli dentro il cappuccio e lo abbasso a tal punto da coprirmi quasi fino agli occhi.

Entro a testa bassa in una capanna molto grande e giro tra gli scaffali alla ricerca di qualcosa per colorare i capelli.

"Ti serve aiuto tesoro?" chiede gentilmente una vecchia donna seduta dietro un tavolino.

"No grazie" prendo quello che mi serve, pago ed esco via come un fulmine senza guardarmi indietro.

Adesso però non so dove andare. Sono certa che il cacciatore di taglie mi inseguirà ancora e adesso che sa come sono vestita e conosce il mio aspetto sarò morta prima che il sole tramonti.

Cosa posso fare?

Mi metto a correre noncurante delle attenzioni che attirerò e il cappuccio scivola giù lasciando scoperti i miei lunghi capelli argentati.
Nella fretta vado a sbattere contro un ragazzo e lui mi cade sopra facendo rovesciare sulla mia faccia una brocca piena di acqua gelida.

Rabbrividisco e tossisco, lui però non si alza e mi schiaccia sotto il suo peso.

Per un istante, forse solo nella mia mente, i nostri sguardi si incontrano e scontrano e riesco a vedere l'azzurro dei suoi occhi diventare più scuro e intenso.

Rotola via e mi lascia il tempo per alzarmi prima di afferrarmi e trascinarmi dentro una casa di legno.

"Lasciami andare!" urlo cercando di liberarmi dalla sua presa.

Quali dei ho fatto arrabbiare questa volta? È la terza volta, oggi, che vengo trascinata, afferrata, scossa e maltrattata. Inizio a stancarmi dei modi barbari della gente.

Mi lascia andare e si siede su una panca per squadrarmi dall'alto in basso, senza neanche mascherare lo sguardo insistente verso alcune zone del mio corpo.

"Sei stupida ad andare in giro così, lo sai?" la sua voce roca e calda mi solletica le orecchie.

Noto subito una scodella con dell'acqua e senza chiedergli il permesso mi spalmo quello che ho comprato dalla vecchia sui capelli.

"Mi hai sentito?" parla di nuovo ma stavolta è molto più carico di rabbia.

"Sì e sto facendo del mio meglio per ignorarti" mi sciacquo i capelli e come alzo lo sguardo me lo ritrovo davanti agli occhi.

Il suo fiato sul mio collo e i suoi occhi fissi nei miei. È una lotta silenziosa a chi ha più potere e nessuno dei due ha intenzione di cedere all'altro.

"Aria" sussurra infastidito.

"Occhi come il ghiaccio, capelli neri e il tipico atteggiamento arrogante e prepotente della casata reale" gli giro intorno ispezionandolo e gli sfioro dolcemente la schiena solo per farlo rabbrividire.

"Che ci fai così lontana da casa?" mi afferra una mano di scatto e alzo lo sguardo su di lui in modo minaccioso.

"E tu? Il castello è piuttosto lontano e questa è una terra pericolosa per uno come te, non credi?" ritraggo la mano e mi allontano per guardarmi intorno.

"Perché credi che io sia un reale?" mi strappa le forbici di mano quando le trovo e faccio una smorfia contrariata.

"Non lo so, perché pensi che io sia una dominatrice dell'aria?" mi riprendo le forbici e con tre tagli secchi mi accorcio i capelli ormai castano chiaro.

Da piccola i miei genitori mi chiamavano Snow, è raro che una bambina abbia la pelle così chiara da sembrare morta, piccole lentiggini,che sembrano state spruzzate da un pennello, sul naso e capelli argentati. Gli occhi poi non fanno eccezione, i miei sono di un celeste talmente tenue che certe volte diventa grigio.

"I tuoi capelli, i tuoi occhi. Tutto di te dice che sei una dominatrice dell'aria"

Già, purtroppo ogni elemento ha dei segni distintivi.

Non presto neanche caso alle sue parole, vedermi con i capelli così scuri e corti è davvero strano.

Ho perso me stessa tempo fa a dire il vero ma sapevo esattamente chi ero ogni volta che mi guardavo allo specchio, adesso invece non sembro più neanche una dominatrice.

"Che vuoi fare? Vendermi a qualche cacciatore di taglie? o preferisci qualcos'altro?" mi siedo su una sedia affianco a lui e aspetto che dica qualcosa.

Non ho paura della morte. Certo non voglio morire però, quando arriverà, non sarò spaventata. So che dall'altra parte rincontrerò tutte quelle persone che mi sono state strappate.

"Farò di meglio, tornerò a casa e tu verrai con me."

Rimango sbalordita dalla sua decisione. Aria e fuoco sono casate che ormai sono considerate distrutte, i reali dominatori dell'aria sono stati uccisi tutti e quelli del fuoco si possono contare sulle dita di una mano.

Acqua e Terra, invece, si sono alleate e hanno mantenuto in piedi i loro castelli contro il nemico comune.

"Che significa?" chiedo in un sussurro.

"La principessa e i suoi genitori sono morti, tu potresti essere l'ultima dominatrice dell'aria così come io sono uno degli ultimi della mia stirpe. Quanto credi che potresti arrivare a valere?"

*se vi va andate a dare un'occhiata alla mia nuova storia: the last destroyer*

The princess Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora